AMMINISTRATIVA

In questa Sezione sono raccolte le principali pronuncie dei TAR e del Consiglio di Stato suddivise in ordine cronologico e in base alle pricipali tematiche trattate nelle stesse

  • asilo e rifugiati
  • carta di soggiorno/permesso CE per soggiornanti di lungo periodo
  • cittadinanza italiana e apolidia
  • decreti flussi
  • famiglia e minori
  • lavoro
  • Ingresso,soggiorno e rinnovo del titolo di soggiorno


 

ASILO E RIFUGIATI

  • TAR Lazio Sentenza del 27 ottobre 2011 - 20 dicembre 2011 - 17 gennaio 2012 n. 520: il caso in esame rientra nella ipotesi di cui all’art. 16 e 20 del regolamento, che disciplina la “ripresa in carico”, ovvero il caso in cui il richiedente asilo abbia già presentato una domanda di protezione internazionale in uno Stato membro ed abbia poi successivamente presentato una seconda richiesta presso un altro Stato
  • TAR Sicilia Sentenza del 10 - 28 novembre 2011 n. 2799: "nel Rapporto di Amnesty International del 2011. come si è detto, prodotto in giudizio con la memoria del 21.7.11, si rilevano gravi problemi per la condizione della popolazione rom abitante in Kosovo"
  • TAR Lazio Sentenza del 13 ottobre - 3 novembre 2011 n. 8434:trasferimento in Austria quale Stato competente a decidere sulla domanda di asilo politico - nessun rilievo può essere attribuito il rilascio del permesso di soggiorno per richiesta di asilo, trattandosi di effetto automatico conseguente alla presentazione della domanda di protezione
  • Consiglio di Stato Sentenza del 13 maggio - 14 settembre 2011 n. 5125: "tutti i provvedimenti che negano il permesso di soggiorno per protezione internazionale (da quella diretta al conseguimento della protezione maggiore fino a quella residuale di cui al richiamato art. 5, comma 6, del D.lgs. n. 286/1998) rientrano nella giurisdizione del giudice ordinario, in quanto la posizione giuridica azionata dall’interessato ha consistenza di diritto soggettivo."
  • TAR Lazio Sentenza del 27 giugno - 1° settembre 2011 n. 7102:disposto il trasferimento del ricorrente in Malta, quale Stato competente a decidere sulla domanda del ricorrente volta ad ottenere lo status di rifugiato
  • TAR Lazio Sentenza del 27 giugno - 1° settembre 2011 n.7101:"ritenendo l'Ungheria un paese terzo sicuro e non ravvisando motivi che avrebbero potuto indurre l'Italia ad assumere la competenza ai sensi dell'art. 3.2 del Regolamento Dublino II, l'Unità Dublino ha disposto il trasferimento in Ungheria del ricorrente per l’esame della sua domanda di protezione.
  • TAR Lazio Sentenza del 26 maggio - 1° settembre 2011 n. 7096:"ritenendo l’Austria un paese terzo sicuro e non ravvisando motivi che avrebbero potuto indurre l’Italia ad assumere la competenza ai sensi dell’art. 3.2 del Regolamento Dublino II, con provvedimento del 30/6/10, notificato il giorno 30/7/10, l’Unità Dublino ha disposto il trasferimento in Austria dei ricorrenti per la disamina della domanda di protezione."
  • TAR Lombardia Sentenza del 24 giugno 2011 n 1708: la giurisdizione spetta al giudice ordinario anche nel caso in cui si censuri la revoca del permesso di soggiorno da parte del Questore, a seguito del diniego di protezione internazionale opposto dalla Commissione territoriale
  • Consiglio di Stato Ordinanza del 10 giugno 2011 n. 2498: sospensiva in base all'art.15 del Regolamento n.343 del 2003 (Regolamento Dublino) che attribuisce allo Stato italiano la competenza a esaminare la domanda di protezione internazionale laddove si rappresentino motivi La nascita di un figlio da una cittadina straniera abitualmente soggiornante in Italia impedisce il trasferimento a Malta in base all'art. 15 del Regolamento Dublino. 
  • Consiglio di Stato Sentenza del 23 maggio 2011 n. 3091: confermato il rigetto del rinnovo del permesso di soggiorno per asilo politico
  • TAR Lazio Sentenza del 19 aprile 2011 n. 3455: le prassi seguite in Grecia in materia di asilo risultano essere ancora non conformi alle norme internazionali ed europee in materia di garanzia dei diritti umani
  • TAR Lazio Sentenza del 25 marzo 2011 n. 2686: "il provvedimento impugnato deve essere annullato in relazione alla reale situazione in cui versano i richiedenti asilo in Grecia anche dopo il recepimento delle direttive comunitarie con conseguente ingiustificato mancato ricorso alla clausola di sovranità di cui al’articolo 3.2 del Regolamento CE 343/03"
  • TAR Lazio Sentenza dell'8 marzo 2011 n. 2107: inammissibile per difetto di giurisdizione il ricorso contro il diniego della concessione di un permesso di soggiorno per asilo politico, non essendo stato riconosciuto dalla Commissione nazionale per il diritto di asilo all’istante lo status di rifugiato: si deve proseguire dinanzi al giudice ordinario
  • TAR Lazio Sentenza del 1° marzo 2011 n. 1873: accolto un ricorso per violazione dell'art. 15 del Regolamento di Dublino (mancata esecuzione del trasferimento nei sei mesi dalla determinazione della competenza)
  • TAR Veneto Sentenza del 28 febbraio 2011 n. 329: "a fronte del consolidarsi del diniego della commissione territoriale l’impugnato diniego è un atto meramente conseguenziale, per il quale difetta in capo al Questore qualsiasi discrezionalità, e pertanto il sindacato sulla sussistenza o meno della situazione giuridica sostanziale, consistente nel diritto di permanere nel territorio nazionale, spetta al giudice ordinario"
  • TAR Lazio Sentenza del 16 febbraio 2011 n. 1470: doglianza della violazione della richiamata norma comunitaria (articolo 19 comma 4 Regolamento CEE n. 343/2003), che avrebbe fatto scattare la competenza dello Stato italiano a decidere sulla domanda di asilo, stante il decorso del termine di sei mesi da essa previsto per l’attuazione del trasferimento in Grecia, circostanza nuova sulla base della quale l’interessato ha proposto la domanda di riesame - dell’originaria determinazione, impugnata con ricorso straordinario – respinta con il provvedimento in questa sede gravato
  • TAR Lazio Sentenza dell'11 febbraio 2011 n. 1363: "le accertate violazioni da parte della Grecia dei diritti dell’uomo - anche ad opera della Corte Europea dei diritti dell’uomo - devono indurre l'Amministrazione ad effettuare una più approfondita valutazione della particolare situazione nella quale si sarebbe potuto trovare il ricorrente, in quanto richiedente asilo, chiarendo, proprio con riferimento alla situazione dello stesso, per quale ragione, nonostante le contrarie raccomandazioni internazionali, il suo trasferimento verso la Grecia dovesse ritenersi obbligatorio o comunque preferibile rispetto alla possibilità di fare applicazione, nel caso in esame, dell'articolo 3 comma 2, regolamento CE n. 343 del 2003"
  • TAR Lombardia Sentenza del 10 febbraio 2011 n. 412: le controversie in materia di diniego di permesso di soggiorno adottato sul presupposto della decisione negativa della Commissione Territoriale rientrano nella giurisdizione del giudice ordinario
  • TAR Lazio Sentenza del 26 gennaio 2011 n. 743: rigetto del permesso di soggiorno per motivi umanitari - il ricorso deve essere dichiarato inammissibile per difetto di giurisdizione del giudice amministrativo e deve dichiararsi la giurisdizione del giudice ordinario (articolo 11 D.Lgs. 2 luglio 2010, n. 104)
  • TAR Lombardia Sentenza del 12 gennaio 2011 n. 41: da una serie di documenti, l’ultimo dei quali risale al dicembre 2009, elaborati dall’U.N.C.H.R. (Alto Commissariato della Nazioni Unite per i Rifugiati), emerge come la Grecia non possa essere considerato un Paese in grado di garantire una procedura di asilo equa ed effettiva e quindi si raccomanda ai Governi degli altri Stati europei di non rinviare nel predetto Paese i richiedenti asilo, secondo la procedura disciplinata dal Regolamento Dublino II.
  • TAR Lazio Sentenza del 16 febbraio 2010 n°2249: annullamento del provvedimento di trasferimento in Grecia per il riconoscimento dello status di rifugiato.
  • TAR Sicilia, Sentenza del 23 ottobre 2009 n . 1703: compete al al giudice ordinario la giurisdizione sul permesso per motivi umanitari: la domanda riguardante il rilascio di un permesso di soggiorno per motivi umanitari è devoluta alla giurisdizione del giudice ordinario, trattandosi di una situazione giuridica qualificabile come diritto soggettivo ed appartenente alla categoria dei diritti umani fondamentali, garantiti dall'art. 2 e 10 della Costituzione e dall'art. 3 della Convenzione Europea dei diritti dell'uomo.
  • Consiglio di Stato, Decisione del 18 settembre 2009  n. 5619: ilrespingimento della richiesta di permesso di soggiorno per asilo politico da parte del questore sul presupposto della decisione negativa emessa dalla competente Commissione centrale per il riconoscimento dello status di rifugiato è un atto dovuto e consequenziale . In mancanza di un’istanza di parte volta a richiedere il rilascio di un permesso di soggiorno ad altro titolo, ad es. per motivi umanitari, il questore non può indagare d’ufficio ai fini di verificare l’eventuale sussistenza di motivi umanitari ai fini della permanenza dello straniero in Italia. Questo soprattutto dopo l’entrata in vigore dell’art. 17 del d.lgs. n. 251/07, in base al quale la verifica dei presupposti per il riconoscimento dello status di rifugiato, ovvero della protezione sussidiaria ovvero la possibilità di segnalare i motivi umanitari, sono di competenza della commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale.
  • TAR Lazio, ordinanza di sospensiva del 15 Luglio 2009 n.03428/2009: sospeso il trasferimento in Grecia di un richiedente asilo. Le lacune nel sistema d’asilo in Grecia impongono al Ministero dell’Interno di compiere un’approfondita valutazione prima di decidere in merito all’eventuale trasferimento in Grecia dei richiedenti asilo in base alla clausola del primo paese d’asilo ovvero di applicare il criterio derogatorio di competenza a pronunciarsi sulla domanda di asilo di cui al “Regolamento Dublino” (n. 343/2003/CE)
  • Consiglio di Stato, Sentenza del 17 marzo 2009 n. 1402: 1) sussistenza di giurisdizione del giudice ordinario, in materia di riconoscimento dello status di rifugiato, quale figura giuridica riconducibile – al pari di quella dei richiedenti asilo – a diritti soggettivi, 2) anche la sussistenza di gravi e conosciuti conflitti interni (non necessariamente implicanti vera e propria guerra civile) possono costituire presupposto per il riconoscimento dello status di rifugiato politico, quando la situazione socio-politica del Paese, pur a regime democratico, renda plausibile il rappresentato pericolo per l’incolumità del singolo cittadino.
  • Consiglio di Stato, ordinanza del 3 febbraio 2009, n. 224/2009:applicazione del Regolamento Dublino – Sospensione del trasferimento in Grecia di richiedenti asilo afghani
  • Consiglio di Stato, sezione sesta, decisione del 9 gennaio 2009, n. 1402: in materia di riconoscimento dello status di rifugiato politico, il Consiglio di Stato (la causa era stata introdotta prima dell'entrata in vigore della legge 6.3.1998, n. 40 in base al quale si è attribuita la giurisdizione del giudice ordinario) ha ribadito che, anche in mancanza di azioni persecutorie riconducibili al Governo di un Paese, la sussistenza di gravi e conosciuti conflitti interni (non necessariamente implicanti vera e propria guerra civile) possono di per sè costituire presupposto per il riconoscimento dello status di rifugiato politico, quando la situazione socio-politica del Paese pur a regime democratico, renda plausibile il rappresentato pericolo per l'incolumità del singolo cittadino
  • TAR Lazio Sentenza del 5 novembre 2008 n° 9723: il mancato riconoscimento dello status di rifugiato da parte della Commissione Territoriale non esclude l'onere del Questore di verificare, ai sensi dell'articolo 19 del T.U. del 98/286 e dell'articolo 28 comma 1 lettera d) del D.P.R. del 99/394, la possibilità di rilascio del permesso di soggiorno per motivi umanitari.
  • TAR Lazio Sentenza 8 ottobre 2008 n. 8831: il diniego di rilascio del permesso di soggiorno, richiesto per asilo politico, non consegue automaticamente al mancato riconoscimento dello status di rifugiato politico, dovendo il Questore verificare la possibilità del rilascio del permesso di soggiorno per motivi umanitari ai sensi dell’art. 5, comma 6, del d.lgs. n. 286/1998
  • Consiglio di Stato Decisione del 6 maggio - 28 Agosto 2008 n. 4091:la controversia attinente al mancato riconoscimento dello status di rifugiato politico ricade nella sfera di giurisdizione del giudice ordinario
  • TAR Puglia Sentenza  del 24 giugno 2008 n° 1870: annullamento, previa sospensione dell’esecuzione, del provvedimento di trasferimento in Grecia emesso dal Ministero dell’Interno nei confronti di un richiedente asilo
  • TAR Puglia Sentenza del 19 maggio 2008 nr. 1398: l’impugnazione del diniego di riconoscimento dello status di rifugiato, in quanto controversia che involge diritti soggettivi, va proposta davanti al Tribunale ordinario anzichè quello Amministrativo
  • TAR Piemonte Sentenza del 29 aprile 2008 n. 857: é legittima la revoca del permesso di soggiorno per attesa apolidia per fatto dell'interessato.
  • TAR Piemonte sentenza del 2 Aprile 2008: la sentenza dichiarativa dello status di rifugiato politico ha natura retroattiva
  • TAR Lombardia - Sentenza del 17 Gennaio 2008 n. 420: in merito al provvedimento di trasferimento dell’interessato in altro per l’esame della domanda di asilo politico, ossia alla nazione che aveva riconosciuto la propria competenza in materia a seguito di una precedente richiesta
  • TAR Friuli - Sentenza del 28 settembre 2006 n. 608: é competente a conoscere delle domande presentate dai richiedenti asilo presenti nei centri di identificazione o nei centri di permanenza temporanea o assistenza la commissione territoriale nella cui circoscrizione territoriale è collocato il centro. Negli altri casi è competente la commissione nella cui circoscrizione è presentata la domanda
  • TAR Friuli Venezia Giulia Sentenza del 3 Settembre 2007 n. 569: in materia di illegittimità del diniego della domanda di riconoscimento dello status di rifugiato
  • TAR Lazio Sentenza 11 luglio 2006 n. 5379: sullo status di rifugiato decide il giudice ordinario

CARTA DI SOGGIORNO / PERMESSO CE PER SOGGIORNANTI DI LUNGO PERIODO

  • Consiglio di Stato Sentenza del 13 - 16 gennaio 2012 n. 130: la domanda di carta di soggiorno (ora denominata permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo) ancorché respinta può sempre formare oggetto di una nuova istanza in rapporto alle mutate condizioni della persona ed alla evoluzione del quadro normativo 
  • TAR Sardegna Sentenza del 23 novembre - 5 dicembre 2011 n. 1188: la norma di cui all’art. 9, comma 4, dello stesso Testo Unico, va estesa anche ai casi di prima richiesta dello stesso, e non solo ai momenti successivi al suo rilascio,  posto che la dianzi richiamata disposizione normativa non distingue affatto fra le due ipotesi, bensì disciplina in via generale “il permesso di soggiorno per lungo periodo” ed espressamente statuisce che “ai fini dell'adozione di un provvedimento di diniego di rilascio del permesso di soggiorno di cui al presente comma il Questore tiene conto altresì della durata del soggiorno nel territorio nazionale e dell'inserimento sociale, familiare e lavorativo dello straniero”
  • TAR Lombardia Sentenza del 22 novembre - 1 dicembre 2011 n. 3014: "la revoca non poteva essere disposta sulla base della sola esistenza di una misura cautelare a carico del ricorrente poiché il terzo comma dell’art. 9 D.lgs. 286/98 prevede che debba esservi una sentenza di condanna anche non definitiva per procedere all’atto di autotutela (vedasi sul punto TAR Veneto 1440/2006)"
  • TAR Lombardia Sentenza del 22 novembre - 1 dicembre 2011 n. 3010: illegittimità sostanziale del provvedimento con cui le era stato revocato il permesso per soggiornante di lungo periodo per prolungata ed ingiustificata assenza dal territorio italiano. Non sono state valutate le ragioni che potevano giustificare la permanenza in Egitto di una madre con figlio in tenera età e che nel passato aveva dimostrato tutta l’intenzione di dimorare sul nostro territorio dove vivono abitualmente gli altri componenti della famiglia.
  • TAR Lombardia Sentenza del 22 novembre - 1 dicembre 2011 n. 3008: il ricorrente è stato condannato per reato che l’art. 4,coma 3, D.lgs. 286\98 ritiene ostativo al rinnovo del permesso senza lasciare alcun margine di discrezionalità all’autorità amministrativa anche quando come nel caso di specie si tratta di una sentenza non definitiva
  • TAR Campania Sentenza del 9 - 17 novembre 2011 n. 5387: ai soggiornanti di lungo periodo, e ai richiedenti il titolo di lungosoggiornanti, l’essere incorsi in un reato legato alla tutela del diritto di autore (di cui anche qui trattasi)“in carenza di puntuale accertamento sulla pericolosità del richiedente, non può costituire titolo preclusivo automatico
  • TAR Piemonte Sentenza del 26 ottobre - 9 novembre 2011 n. 1180:non può costituire motivazione sufficiente per negare il rilascio del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo il fatto di avere in essere rapporti di lavoro a tempo determinato, senza tener conto della capacità reddituale derivante da contratti di lavoro a termine e/o atipici, , specie quando, come nel caso di specie, è documentato il possesso di redditi pregressi ampiamente positivi ed in progressivo incremento, dei quali la Questura avrebbe dovuto tenere conto per formulare la prognosi in ordine alla capacità futura dell’interessato
  • TAR Toscana Sentenza del 19 ottobre - 4 novembre 2011 n. 1627: "il provvedimento in questione, come denunciato dal ricorrente, appare carente di motivazione e di istruttoria recando unicamente la stringata ed erronea affermazione secondo la quale “la condanna è ostativa al mantenimento permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo”, ma senza che sia stata compiuta alcuna delle valutazioni imposte dalla legge in ordine alla situazione di lungo soggiornante attribuibile al deducente, anche con riferimento alla situazione lavorativa o all'esistenza di legami sociali e familiari"
  • TAR Piemonte Sentenza del 12 - 27 ottobre 2011 n. 1133: "se – come nella presente fattispecie – l’interessato riesce a dimostrare il possesso del reddito minimo anche avvalendosi di voci reddituali diverse da quelle da lavoro, purché ovviamente “lecite”, come ad esempio i proventi dell’assegno familiare mensile, ciò deve ritenersi del tutto idoneo ad integrare il requisito richiesto dalla legge ai fini del rilascio del permesso CE slp"
  • TAR Piemonte Sentenza del 12 - 27 ottobre 2011 n. 1129: "l'anzianità quinquennale del permesso di soggiorno non risulta espressamente richiesta per il coniuge o i figli minori conviventi per i quali pure sia stato richiesto il titolo"
  • TAR Lazio Sentenza del 20 - 24 ottobre 2011 n. 8163: legittimo il diniego del visto di reingresso per titolare di carta di soggiorno - in quanto assente dal TN per più di due anni; per i quali casi, la normativa prevede che il titolare della Carta di soggiorno possa assentarsi non oltre i dodici mesi dal TN", non risultando sufficiente quale motivo presentato dalla ricorrente un certificato medico per il minore ***** il quale aveva, in un incidente domestico, subito delle scottature, e che venne curato presso la *** per circa quindici giorni (dal 20.6.2010 al 4.7.2010)
  • TAR Toscana Sentenza del 6 - 18 ottobre 2011 n. 1506: in presenza di familiari a carico il requisito reddituale non può ritenersi soddisfatto ove inferiore ai minimi stabiliti dall’art. 29 co. 3 lett. b) del D.Lgs. n. 286/98, trattandosi di soggetti sprovvisti di titolo autonomo di soggiorno al di fuori del diritto al ricongiungimento familiare, e la cui permanenza in Italia dipende appunto dal possesso, in capo al familiare sul quale gravano ai fini del sostentamento, di redditi superiori a quelli sufficienti per il soggiorno individuale. Diversamente opinando, la presentazione della richiesta a titolo individuale rappresenterebbe un fin troppo facile espediente per eludere la verifica dei presupposti cui il rilascio del permesso CE è subordinato
  • TAR Lombardia Sentenza del 4 - 13 ottobre 2011 n. 2425: è stato emesso dalla suddetta Questura il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo per motivi di lavoro subordinato; il che ha determinato il venir meno dell’interesse del ricorrente alla prosecuzione del giudizio in questione e la presente pronuncia di improcedibiltà del ricorsoo
  • TAR Piemonte Sentenza del 28 settembre - 13 ottobre 2011 n. 1089: l'eventuale diniego di rilascio del permesso per lungo soggiornanti debba essere sorretto da una motivazione articolata su tutti gli elementi che hanno contribuito a formare il giudizio di pericolosità, con esclusione di automatismi, tenendosi quindi in debito conto, ai sensi dell’art. 8 CEDU, la durata del soggiorno nel territorio nazionale e l'inserimento sociale, familiare e lavorativo dello straniero 
  • TAR Lombardia Sentenza del 4 - 5 ottobre 2011 n. 2375: illegittima la mancata concessione di un permesso di altro tipo invece del richiesto permesso CE slp dal momento che il giudizio sulla pericolosità sociale non appare pertinente poiché che il reato commesso non è tra quelli che ostano alla concessione di un permesso di soggiorno e manca qualunque valutazione in concreto della pericolosità stessa
  • TAR Lombardia Sentenza del 20 - 29 settembre 2011 n. 2321: "al ricorrente, in quanto richiedente permesso di soggiorno di lungo periodo, non si applica, ai fini del computo della durata dell’ interruzione del soggiorno, il termine previsto dall'art. 13 comma 4, d.P.R. 31 agosto 1999 n. 394, secondo il quale « il permesso di soggiorno non può essere rinnovato (...) quando risulta che lo straniero ha interrotto il soggiorno in Italia per un periodo continuativo di oltre sei mesi (...) salvo che detta interruzione sia dipesa (...) da (...) gravi e comprovati motivi», bensì il diverso termine previsto dall’art. 9 c. 6 del D. Lgs. 286/98 secondo il quale “le assenze dello straniero dal territorio nazionale non interrompono la durata del periodo di cui al comma 1 e sono incluse nel computo del medesimo periodo quando sono inferiori a sei mesi consecutivi e non superano complessivamente dieci mesi nel quinquennio, salvo che detta interruzione sia dipesa dalla necessità di adempiere agli obblighi militari, da gravi e documentati motivi di salute ovvero da altri gravi e comprovati motivi”."
  • TAR Lombardia Sentenza del 20 - 21 settembre 2011 n. 2257:illegittimo il silenzio - inadempimento sull’istanza di rinnovo del permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo
  • TAR Lazio Sentenza depositata il 21 giugno 2011 n. 5530: sussiste l’obbligo di provvedere della pubblica amministrazione a mente dell’articolo 9, comma 1 del d.lgs. 286/98 il quale prevede che il permesso CE per soggiornanti di lungo periodo possa essere richiesto per sé e per i familiari di cui all’articolo 29, comma 1. Tale norma non può che significare che, ferma la verifica dei requisiti da riferire al nucleo familiare (reddito sufficiente ed alloggio adeguato), l'anzianità quinquennale del permesso di soggiorno non è necessaria per il coniuge o i figli minori conviventi, per i quali pure sia stato richiesto detto titolo
  • TAR Toscana Sentenza del 16 giugno 2011 n. 1072: "anche se il termine per il rilascio della carta di soggiorno ex articolo 9, comma 2, d.lgs. n. 286/98 richiamato dalla ricorrente fosse considerabile perentorio, il Collegio rileva che al caso di specie, di ritenuto danno da ritardo, può comunque ritenersi applicabile quanto previsto dall’articolo 1227, comma 2, c.c., secondo cui il risarcimento non è dovuto per i danni che il creditore avrebbe potuto evitare usando l’ordinaria diligenza. Considerato, infatti, che nel caso di specie l’interessata poteva attivare i rimedi giuridici, una volta trascorso il termine di novanta giorni di cui all’articolo 9, comma 2, d.lgs. cit., per rimuovere le situazioni di inerzia istruttoria e provvedimentale, dovendo altrimenti ogni altra e diversa ipotesi di ritardo addebitarsi anche alla negligenza del privato, ex articolo 1227 comma 2, c.c., o quantomeno al suo disinteresse"
  • TAR Lazio Sentenza del 19 aprile 2011 n. 3426: mentre per il rilascio e per il rinnovo del permesso di soggiorno l'articolo 5, comma terzo, del D.Lgs. 25 luglio 1998 n. 286 detta una disciplina rigida che impone il rigetto delle istanze in presenza di determinate condanne penali a carico del richiedente, per il rilascio del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo l'articolo 9, comma quarto, del succitato D.Lgs. n. 286/98, a differenza del precedente articolo 5, comma 3, non prevede alcun automatismo, ma attribuisce all'autorità amministrativa un potere discrezionale che le consente e le impone di valutare caso per caso l'effettiva pericolosità sociale del richiedente
  • TAR Toscana Sentenza del 15 aprile 2011 n. 705: "l'articolo 9, comma 4, del TU sull’immigrazione (così come novellato dal d.lgs. n. 3 del 2007, emesso in attuazione della Direttiva n. 2003/109/Ce), nello stabilire che il permesso per soggiornanti di lungo periodo non può essere rilasciato allo straniero pericoloso per l'ordine pubblico, sostituisce l'apprezzamento in concreto della pericolosità dello straniero all'automatismo determinato, perlomeno in alcune ipotesi, dalla normativa previgente"
  • TAR Toscana Sentenza del 1° aprile 2011 n. 368: "ove sia presentata l’istanza di rilascio della carta di soggiorno, l’articolo 9, comma 4, del d.lgs. n. 286/1998, come modificato dal d.lgs. n. 3/2007, ai fini della valutazione della pericolosità dello straniero non ritiene sufficiente la sussistenza di condanne per i reati previsti dall’articolo 380 c.p.p., né, limitatamente ai delitti non colposi, dall’articolo 381 c.p.p., ma impone di considerare, altresì, la durata del soggiorno dello straniero, nonché il suo inserimento sociale, familiare e lavorativo. Il medesimo discorso deve farsi anche quando, come nella fattispecie per cui è causa, sia presentata l’istanza di aggiornamento della carta di soggiorno, e ciò tanto più perché in detta fattispecie la P.A. non solamente ha respinto l’indicata istanza, ma ha anche proceduto alla revoca della carta di soggiorno."
  • TAR Lombardia Sentenza del 1° aprile 2011 n. 871: violazione dell’articolo 5,comma 5, D.lgs. 286\98: dopo la richiesta del permesso Ce slp, ma prima dell’emanazione del provvedimento impugnato, la ricorrente aveva intrapreso un’attività di lavoro autonomo da cui ricava proventi sufficienti per il suo mantenimento.
  • TAR Lombardia Sentenza del 1° aprile 2011 n. 868: la condanna per i reati di maltrattamento di minore e di esercizio abusivo della professione medica é ostativa l rilascio del permesso CE slp
  • TAR Veneto Sentenza del 15 marzo 2011 n. 430: il comma 4 dell’articolo 9 del D. Lgs. n° 286 del 1998 stabilisce che ai fini dell’adozione di un provvedimento di revoca del permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo il Questore tiene conto della durata del soggiorno nel territorio nazionale e dell’inserimento sociale, familiare e lavorativo dello straniero, e nel caso in questione l’Amministrazione non ha effettuato detta valutazione
  • TAR Veneto Sentenza del 15 marzo 2011 n. 429: risulta violato  l’articolo 9, comma 4 TUI il quale stabilisce che ai fini dell'adozione di un provvedimento di diniego di rilascio del permesso di soggiorno CE slp  il questore tiene conto altresì della durata del soggiorno nel territorio nazionale e dell'inserimento sociale, familiare e lavorativo dello straniero , in quanto la valutazione di tali elementi è stata omessa
  • TAR Toscana Sentenza del 15 marzo 2011 n. 459: l’impugnativa ha ad oggetto il decreto mediante il quale il Questore  ha revocato il permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo, rilasciato al ricorrente in seguito all’adozione di provvedimento cautelare ad opera di questo stesso tribunale, nell’ambito del ricorso promosso dal predetto ricorrente avverso un precedente diniego di rilascio del permesso per lungosoggiornanti
  • TAR Toscana Sentenza del 1° marzo 2011 n. 386: ove sia presentata l’istanza di aggiornamento della carta di soggiorno, l’articolo 9, comma 4, del d.lgs. n. 286/1998, come modificato dal d.lgs. n. 3/2007, ai fini della valutazione della pericolosità dello straniero non ritiene sufficiente la sussistenza di condanne per i reati previsti dall’articolo 380 c.p.p., né, limitatamente ai delitti non colposi, dall’articolo 381 c.p.p., ma impone di considerare, altresì, la durata del soggiorno dello straniero, nonché il suo inserimento sociale, familiare e lavorativo.
  • TAR Veneto Sentenza del 28 febbraio 2011 n. 324: "si manifesta fondato il profilo di violazione dell’articolo 10 bis L. 241/90, in quanto, se il ricorrente fosse stato preavvisato del mancato accoglimento della sua domanda di carta di soggiorno, avrebbe potuto fornire elementi, relativi al reddito percepito, utili per una più completa istruttoria
  • TAR Lombardia Sentenza del 10 febbraio 2011 n. 415: ricorso avverso il rigetto dell’istanza di rilascio di permesso per soggiornanti dilungo periodo motivata sulla base dell’esistenza di una condanna per reato in materia di stupefacenti e per la mancanza di prova circa la disponibilità di un reddito non inferiore all’importo minimo dell’assegno sociale
  • TAR Lombardi Sentenza del 7 febbraio 2011 n. 366: nel caso in cui venga richiesto un permesso di soggiorno per soggiornante di lungo periodo la commissione di un reato, ricompreso tra quelli che l’articolo 4,comma 3, T.U. Imm. ritiene automaticamente ostativa per la concessione o il rinnovo del permesso di soggiorno, deve essere oggetto di una valutazione discrezionale in concreto sulla pericolosità dell’extracomunitario che ha presentato l’istanza. Tale valutazione non è stata compiuta dal Questore che ha affidato la motivazione ad un formula stereotipata in virtù della quale la gravità del reato commesso è di per sé sintomo di pericolosità.
  • TAR Veneto Sentenza del 1° febbraio 2011 n. 154: "é fondata e assorbente la dedotta censura di difetto di motivazione in ordine alle circostanze di cui all'articolo 5 comma 5 bis del legislativo 286/98 (così come modificato a seguito del decreto legislativo n. 5 dell'8 gennaio 2007) ai sensi del quale, con riguardo ai ricongiunti, o di coloro che hanno esercitato il diritto di ricongiungimento in sede rinnovo del permesso di soggiorno (a fortiori deve ritenersi con riferimento alla revoca della carta di soggiorno), l'Amministrazione deve tener conto della natura dei vincoli familiari, della durata del soggiorno nel territorio nazionale nonché dei legami familiari, culturali e sociali nel paese d'origine."
  • Consiglio di Stato Sentenza del 14 dicembre 2010 - 31 gennaio 2011 n. 718: diniego del rilascio permesso di soggiorno CE per soggiornati di lungo periodo in ragione della condanna per il reato di produzione, traffico e detenzione pluriaggravata di sostanze stupefacenti e della pericolosità sociale
  • TAR Campania Sentenza del 19 gennaio 2011 n. 362: l'eventuale diniego di rilascio del permesso per lungo soggiornanti deve essere sorretto da una motivazione articolata su tutti gli elementi che hanno contribuito a formare il giudizio di pericolosità, con esclusione di automatismi, tenendosi quindi in debito conto, ai sensi dell’articolo 8 CEDU, la durata del soggiorno nel territorio nazionale e l'inserimento sociale, familiare e lavorativo dello straniero
  • TAR Campania Sentenza del 19 gennaio 2011 n. 356: ai richiedenti il titolo per soggiornanti di lungo periodo, l’essere incorsi in un reato legato alla tutela del diritto di autorein carenza di puntuale accertamento sulla pericolosità del richiedente, non può costituire titolo preclusivo automatico
  • Tar Lombardia, Sentenza del 24 settembre 2010 n. 6461: possibile il rilascio del Permesso CE per soggiornanti di lungo periodo anche ai titolari di permesso per assistenza minore (ex art. 31, comma 3 TU)
  • TAR Lombardia, sentenza del  21 settembre 2010 n. 6353: annullato il provvedimento con il quale il Comune di Milano aveva revocato un sussidio di assistenza agli anziani stranieri regolarmente residenti ma privi di carta di soggiorno (o permesso CE lungo soggiornanti)
  • TAR Campania, Ordinanza del 28 luglio 2010 n°1614: non sono ostative al rilascio del pse di lungo periodo le condanne per reati di ricettazione e violazione delle norme sul diritto di autore, ma occorre valutare la concreta pericolosità sociale dell'istante.
  • TAR Piemonte, Ordinanza dell’8 luglio 2010 n. 539: illegittimo il diniego del pds CE per soggiornanti di lungo periodo per il solo motivo della mera mancanza di un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
  • TAR Umbria Sentenza del 26 - 27 maggio 2010 n. 337: l’art. 9 TUI richiede solamente un determinato reddito ma non specifica che si debba trattare di reddito prodotto in Italia o comunque assoggettato alla imposizione fiscale in Italia, per cui il reddito prodotto all'estero va valutato ai fini del rilascio per permesso di soggiorno CE
  • TAR Liguria, Sentenza del 4 febbraio - 14 aprile 2010 n. 1654: la P.A.non può negare la carta di soggiorno e nello stesso provvedimento negare anche il rinnovo del permesso in possesso senza una specifica e autonoma valutazione dei presupposti
  • TAR Emilia Romagna Sentenza del 3 - 16 dicembre 2009 n. 3035:deve ritenersi l’illegittimità della impugnata revoca della carta di soggiorno emanata in palese violazione dell’articolo 9 del d.lgs 25 luglio 1998 n. 286 del 1998, come modificato dal d.lgs 8 gennaio 2007 n. 3, per non aver adeguatamente valutato la durata del soggiorno nel territorio nazionale e l'inserimento sociale, familiare e lavorativo dello straniero ai fini della sua appartenenza alla categoria delle persone socialmente pericolose.
  • TAR Emilia Romagna Sentenza del 3 luglio 2009 n. 1030: la condanna definitiva per il reato di spaccio di stupefacenti comporta automaticamente la revoca del permesso di soggiorno. Un’eventuale istanza per il rilascio del permesso di soggiorno CE per lungo soggiornanti non può produrre l’obbligo per l’Amministrazione di valutare in concreto la pericolosità sociale dell’interessato, nonché la durata del suo soggiorno ed il grado di inserimento socio-lavorativo in Italia, per cui il diniego del permesso di soggiorno CE è consequenziale alla revoca del permesso di soggiorno.
  • TAR Veneto Sentenza del 16 giugno 2009 n. 1801: illegittimo il diniego di carta di soggiorno per erronea interpretazione delle caratteristiche e dei requisiti dell'"alloggio idoneo" per sé ed i propri familiari
  • TAR Umbria Sentenza del 27 -28 maggio 2009 n. 263: il familiare del cittadino extracomunitario titolare del permesso di soggiorno CE per lungo soggiornanti può avere accesso al medesimo titolo di soggiorno anche qualora non abbia maturato personalmente il periodo di soggiorno quinquennale sul territorio dello Stato. La verifica di tale requisito va fatta soltanto con riferimento al richiedente principale e non anche ai suoi familiari.
  • TAR Emilia Romagna Sentenza del 15 aprile 2009 n. 444: non è applicabile, in quanto non previsto dalle specifiche disposizioni relative alla carta per soggiornanti di lungo periodo, l’automatismo previsto dall’art.26, c.7 bis (revoca del titolo di soggiorno in caso di condanna per reati in materia di diritti d'autore)
  • Consiglio di Stato Sentenza del 17 febbraio 2009 n. 896: il diniego della carta di soggiorno non è mera conseguenza del possibile  diniego del permesso di soggiorno
  • T.A.R. Emilia-Romagna, sez. I, 21 gennaio 2009 n. 73: ai fini della revoca della carta di soggiorno la sentenza patteggiata è equiparata dal Legislatore a quella di condanna, in mancanza di un'espressa previsione di deroga
  • Consiglio di Stato, sezione sesta, decisione del 17 dicembre 2008, n. 896: la condanna per i reati in materia di diritto d'autore, ai sensi dell'art. 26, comma 7 bis, d.lgs 286/98, comporta la sola revoca del permesso di soggiorno rilasciato allo straniero per motivi di lavoro, dovendosi invece escludere analoghi effetti rispetto al rilascio del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo, in quanto nella previsione di cui all'art. 9 del d.lgs 286/98 non vi è menzione alcuna di un simile automatismo
  • TAR Piemonte - sentenza del 20 giuno 2008 n. 1400: la Questura, ai fini dell'adozione di un provvedimento di diniego del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo, deve valutare anche la durata del soggiorno nel territorio italiano, dell'inserimento sociale, familiare e lavorativo del cittadino staniero ai sensi dell'articolo 9 comma 5 del D.Lgs. 3/2007.
  • TAR Emilia-Romagna Sentenza 22 maggio - 6 giugno 2008 n. 2340:al cittadino straniero può essere rilasciato il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo di cui all’articolo 9 del TU citato, in considerazione della durata del soggiorno, dell’inserimento sociale, familiare e lavorativo, e nonostante le pregresse vicende anche di rilievo penale.
  • TAR Umbria sentenza del 21 maggio 2008 n. 167: é legittimo il diniego di rilascio della carta di soggiorno e il contestuale diniego di rinnovo del permesso di soggiorno al cittadino straniero condannato con sentenza patteggiata per reati inerenti lo spaccio di stupefacenti.
  • TAR Valle d'Aosta Sentenza 15 maggio 2008 n. 48: é illegittimo il diniego di rilascio di carta di soggiorno alla figlia minore per la ritenuta inadeguatezza alloggiativa prescritta dalle norme in vigore.
  • TAR Emilia Romagna Sentenza del 22 aprile 2008 n. 1525: il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo va rilasciato anche se il richiedente ha con contratto di lavoro a tempo determinato
  • TAR Veneto Sentenza del 17 aprile 2008 n. 986: é legittimo diniego carta soggiorno per accertata invalidità dei titoli precedenti
  • Consiglio di Stato decisione del 1° - 14 aprile 2008 n. 1596: nel negare lo status di soggiornante di lungo periodo per ragioni di ordine pubblico o pubblica sicurezza, si deve tener conto della gravità o del tipo di reato contro l'ordine pubblico o la sicurezza pubblica o del pericolo rappresentato dalla persona in questione, prendendo altresì nella dovuta considerazione la durata del soggiorno e l'esistenza di legami con il paese di soggiorno
  • Consiglio di Stato, decisione del 4 marzo 2008 n. 2448: é legittimo il diniego del rilascio della carta di soggiorno per i titolari di permesso di soggiorno fuori quota per lavoratori nel settore dello spettacolo  
  • TAR Emilia Romagna 6 Dicembre 2007: i cinque anni di soggiorno necessari per la domanda del Permesso Ce soggiornanti lungo periodo possono comprendere anche il periodo della regolarizzazione 2002
  • TAR Puglia - Sentenza del 19 Ottobre 2007 n. 2592/2007: sul rispetto del termine di 90 giorni per il rilascio del Permesso CE soggiornanti di lungo periodo
  • Consiglio di Stato Ordinanza del 3 luglio 2007 n 3450: Pds Ce per soggiornanti di lungo periodo. Una condanna non è di per sè ostativa al rilascio
  • TAR Veneto Sentenza n 449/2006: per ottenere la carta di soggiorno per stranieri (ora Permesso soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo) è necessario avere un permesso valido rinnovabile un indeterminato numero di volte e reddito sufficiente, senza che questo sia necessariamente legato ad un contratto di lavoro a tempo indeterminato. 

CITTADINANZA ITALIANA E APOLIDIA

  • TAR Lazio Sentenza del 24 novembre 2011 - 17 gennaio 2012 n. 527: la concessione della cittadinanza per matrimonio, disciplinata dall'art. 5 della legge n. 91 del 1992, attiene ad una situazione giuridica soggettiva avente la consistenza di diritto soggettivo. In tale ambito, l'unica causa preclusiva alla concessione della cittadinanza, che risulta essere demandata alla valutazione discrezionale della competente amministrazione, è quella di cui all'art. 6, comma 1, lett. c, della legge n. 91 del 1992, ossia la sussistenza, nel caso specifico, di "comprovati motivi inerenti alla sicurezza della Repubblica".
  • TAR Lazio Sentenza del 6 dicembre 2011 - 17 gennaio 2012 n. 501:illegittimo l’impugnato silenzio rifiuto con conseguente obbligo del Ministero dell’Interno intimato di pronunciarsi con un provvedimento espresso in ordine alla richiesta di cittadinanza italiana presentata dall’odierno ricorrente in data 10 settembre 2009
  • TAR Lazio Sentenza del 24 novembre - 20 dicembre 2011 n. 6855:l'istanza di concessione della cittadinanza italiana obbliga l’Amministrazione di concludere il procedimento e di pronunciarsi, sulla predetta istanza, entro il termine di settecentotrenta giorni fissato dall'art. 3 del D.P.R. 18.4.1994 n. 362  
  • TAR Lazio Sentenza del 6 - 7 dicembre 2011 n. 9629: "la concessione della cittadinanza per matrimonio, disciplinata dall'art. 5 della legge n. 91 del 1992, attiene ad una situazione giuridica soggettiva avente la consistenza di diritto soggettivo, fatta eccezione per la ipotesi di cui all'art. 6, comma 1, lett. c, della legge n. 91 del 1992, ossia la sussistenza, nel caso specifico, di "comprovati motivi inerenti alla sicurezza della Repubblica". Pertanto, nel caso in esame, deve rilevarsi d’ufficio il difetto di giurisdizione del giudice adito."
  • Consiglio di Stato Sentenza del 28 ottobre - 28 novembre 2011 n. 6289: il diniego della cittadinanza risulta ampiamente giustificato, a nulla rilevando in contrario l’inesistenza di specifici precedenti penali, in quanto da fonti ritenute attendibili da parte del Ministero l’interessato intrattiene (almeno asseritamente) rapporti con servizi segreti stranieri (e più precisamente del paese d’origine) servendosi anche di «fittizie imprese commerciali».
  • TAR Lazio Sentenza del 24 - 24 novembre 2011 n. 9265: declaratoria di illegittimità del silenzio-rifiuto formatosi sull'istanza di concessione della cittadinanza italiana, ai sensi dell’art. 9 comma 1 lett. f) della L. 91/92, presentata dal ricorrente in data 22 luglio 2008
  • Consiglio di Stato Sentenza del 21 ottobre - 22 novembre 2011 n. 6143: la residenza per un decennio in Italia del cittadino straniero rappresenta una condizione necessaria per la concessione della cittadinanza, che può o, meglio, deve essere dimostrata solo con riferimento alle risultanze dei registri dell'anagrafe dei residenti, non essendo consentito che, in presenza della precisa definizione legislativa dell’elemento della residenza legale recata dall’art. 1, comma 2, lettera a), del D.P.R. n. 572/1993, tale elemento (normativamente prescritto) possa essere surrogato con indizi di carattere presuntivo od elementi sintomatici indiretti.
  • TAR Lazio Sentenza del 27 giugno - 27 ottobre, depositata il 16 novembre 2011 n. 8922:  il ricorrente ha presentato l’istanza di concessione della cittadinanza italiana in data 2.8.2007 e il termine di 730 giorni previsto dall’art. 3 del d.p.r. n. 362/1994 veniva a scadere il 2.8.2009. Il ricorso avverso il silenzio inadempimento in esame avrebbe pertanto dovuto essere proposto entro oltre un anno dalla scadenza del termine per provvedere e cioè entro il 2.8.2010
  • Consiglio di Stato Sentenza del 4 - 16 novembre 2011 n. 6046: "dalla documentazione visionata in camera di consiglio trasmessa dall’amministrazione a seguito dell’ordinanza istruttoria n. 2847/2011, emerge che il diniego risulta motivato con riferimento a vicende attinenti a plausibili ragioni di ordine pubblico e sicurezza dello Stato che giustificano in maniera adeguata il provvedimento impugnato"
  • Consiglio di Stato Sentenza del 18 ottobre - 9 novembre 2011 n. 5913: "il sindacato giurisdizionale, limitato ai profili estrinseci, deve concludersi in senso favorevole al ricorrente in primo grado: l’Amministrazione, infatti, non evidenzia elementi dai quali risulti il motivo per il quale all’odierno appellante non è opportuna la concessione della cittadinanza, e ciò nonostante uno specifico ordine del giudice abbia chiesto di conoscere, con le cautele del caso, le ragioni del diniego"
  • TAR Lazio Sentenza del 13 ottobre - 3 novembre 2011 n. 8419: "il provvedimento risulta del tutto immotivato, atteso che il semplice riferimento contenuto nel provvedimento impugnato all’emersione, in seguito ad attività informativa, di elementi di pericolo per la sicurezza della Repubblica, è di per sé talmente generico da non integrare gli estremi di una motivazione sufficiente, non potendo il Collegio ricostruire l’iter logico seguito dall’Amministrazione nell’adozione del provvedimento"
  • TAR Campania Sentenza del 12 - 19 ottobre 2011 n. 4867: la concessione della cittadinanza italiana per matrimonio, disciplinata dall'art. 5 l. 5 febbraio 1992 n. 91, attiene ad una situazione giuridica soggettiva avente la consistenza di diritto soggettivo e, in tale ambito, i reati c.d. ostativi di cui alla lett. b) comma 1, cit. art. 6, non richiedendo alcuna valutazione discrezionale da parte dell'Amministrazione, determinano il mantenimento della giurisdizione in capo al giudice ordinario
  • TAR Lazio Sentenza del 12 luglio - 21 settembre 2011 n. 7506: dagli atti istruttori è emerso un giudizio negativo sulla condotta del ricorrente – avendo la Questura rilevato l’esistenza di contatti con associazioni integraliste islamiche -, tali da comportare il rigetto dell’istanza.
  • TAR Lazio Sentenza del 5 luglio - 20 settembre 2011 n. 7469: si dichiara illegittimo l’impugnato silenzio rifiuto alla richiesta di cittadinanza italiana e si nomina per il caso di ulteriore persistente inadempimento un Commissario ad acta
  • TAR Lazio Sentenza del 12 luglio - 1° settembre 2011 n. 7097:declaratoria dell’obbligo dell’amministrazione di concludere celermente l’iter procedimentale, con l’adozione di un provvedimento espresso - il Ministero dell’Interno aveva l’obbligo di pronunciarsi entro il richiamato termine di settecentotrenta giorni dalla data di presentazione della domanda.
  • TAR Lazio Sentenza 16 giugno - 20 luglio 2011 n. 6522: dichiarata l’illegittimità del silenzio-rifiuto, con conseguente obbligo del Ministero dell'Interno intimato di pronunciarsi con un provvedimento espresso in ordine alla richiesta di cittadinanza italiana presentata dal ricorrente il giorno 31 ottobre 2008
  • Consiglio di Stato Sentenza dell'8 - 11 luglio 2011 n. 4159: "riguardo alla discrezionalità dei provvedimenti in questa materia, resta il fatto che tali provvedimenti debbono comunque essere motivati; e che nel momento in cui la motivazione concretamente data si riferisca a fatti specifici, essa diviene sindacabile sotto il profilo della congruità, della ragionevolezza e della proporzionalità"
  • TAR Lazio Sentenza del 30 giugno 2011 n. 5755: illegittimità del silenzio - inadempimento formatosi sulla richiesta di concessione della cittadinanza italiana
  • TAR Lombardia Sentenza del 21 giugno 2011 n. 5528: annullato l'impugnato silenzio-rifiuto e disposto l'obbligo per il  Ministero dell'Interno di pronunciarsi con un provvedimento espresso in ordine alla richiesta di cittadinanza italiana
  • TAR Lombardia Sentenza del 21 giugno 2011 n. 1588: "sussistono pertanto tutti i presupposti per la concessione della cittadinanza poiché che al momento della presentazione dell’istanza la ricorrente era coniugata da oltre un triennio con cittadino italiano senza che assumano nessun rilievo sul punto le ulteriori vicende del rapporto matrimoniale, e non vi era alcuna ragione per ritenere sussistenti motivi ostativi legati alla sicurezza dello Stato, trattandosi di persona incensurata. La sua situazione in Italia era regolare poiché la revoca del permesso di soggiorno era stato frutto di un equivoco in cui l’amministrazione era stata indotta dalla condotta del marito che aveva segnalato un inesistente abbandono del tetto coniugale"
  • TAR Lazio Sentenza del 30 maggio 2011 n. 4826: accertamento dell’inadempimento dell’Amministrazione degli Affari Esteri ai fini della conclusione del procedimento preordinato alla legalizzazione documentale chiesta dall’odierno ricorrente e, per l’effetto, ordinando all’Amministrazione intimata, nella persona del responsabile della suindicata Autorità consolare, di fornire positivo riscontro alla richiesta di legalizzazione documentale di che trattasi
  • TAR Lazio Sentenza del 27 maggio 2011 n. 4800: sussistenza dell’obbligo dell’amministrazione dell’interno di concludere il procedimento avviato con la richiesta ai sensi dell’art. 9 lett. F) della l. 91/1992, di ottenimento della cittadinanza italiana, presentata in data 4.9.2008, con provvedimento espresso. E' illegittimo il silenzio serbato dalla amministrazione oltre il termine indicato dall’art. 3 del dpr n. 362/1994 (730 giorni) e deve quindi essere ordinato alla amministrazione di concludere il procedimento con un provvedimento espresso entro il termine di 60 giorni dalla comunicazione della presente sentenza.
  • Consiglio di Stato Sentenza del 23 maggio 2011 n. 3030:"improcedibilità dell’impugnativa, avendo la medesima Amministrazione superato il proprio precedente diniego, annullato in sede giurisdizionale, attraverso il rilascio della richiesta cittadinanza italiana"
  • TAR Lazio Sentenza del 20 aprile 2011 n. 3485: violazione dell’articolo 8 della l. n. 91/1992 in base al quale l’emanazione del decreto di rigetto dell’istanza è preclusa quando dalla data di presentazione dell’istanza siano decorsi due anni
  • TAR Lazio Sentenza del 19 aprile 2011 n. 3452: a carico dello straniero che intende ottenere la concessione della cittadinanza italiana va riscontrato un onere di verifica del possesso attuale ed ininterrotto del requisito della residenza legale e, dunque, dell’iscrizione anagrafica.
  • TAR Lazio Sentenza del 19 aprile 2011 n. 3419: "nel caso di specie, si controverte, per l'appunto, di una causa preclusiva dell'acquisto di cittadinanza diversa da quella relativa all'esistenza di comprovati motivi inerenti alla sicurezza della Repubblica - e, in particolare, di quella di cui al disposto dell’articolo 6, comma 1, lett. b) L. n. 91/1992 - con la conseguenza che deve essere dichiarata la giurisdizione del giudice ordinario"
  • TAR Lazio Sentenza del 7 marzo 2011 n. 2073: illegittimità del silenzio - inadempimento formatosi sulla richiesta di concessione della cittadinanza italiana
  • TAR Lazio  Sentenza del 21 febbraio 2011 n. 1603: "il ricorso in trattazione va dichiarato inammissibile per difetto di giurisdizione del giudice amministrativo, risultando le controversie relative alla materia in esame attribuite alla giurisdizione del giudice ordinario, sia in caso di impugnativa di un provvedimento espresso sull’istanza in argomento sia in caso di ricorso contro l’inerzia serbata sulla medesima in quanto rappresenta comunque un comportamento attinente a materia attribuita al predetto giudice"
  • Consiglio di Stato Sentenza del 18 gennaio -18 febbraio 2011 n. 1034: é viziato per eccesso di potere il diniego di concessione di cittadinanza italiana per naturalizzazione in ragione di una condanna per guida in stato di ebbrezza - "il contestato diniego ha fatto riferimento ad ‘elementi tali da non ritenere opportuna la concessione della cittadinanza’, mentre in realtà – a fondamento dell’atto – è stato unicamente richiamato un decreto penale di condanna, emesso nel 1995 per la commissione di una contravvenzione"
  • Consiglio di Stato Sentenza del 16 febbraio 2011 n. 974: legittimo il diniego di concessione della cittadinanza italiana, atteso che il presupposto imprescindibile per fruire di tale provvedimento ampliativo – in base alla normativa di settore - è indubbiamente quello di avere redditi sufficienti al sostentamento proprio e della propria famiglia. L’acquisizione di tale nuovo importante status, infatti, si deve tradurre non già solo in un beneficio per l’interessato, ma anche nella possibilità materiale, per il nuovo cittadino, di adempiere i doveri di solidarietà sociale (ed in primis il dovere di contribuire alla spese pubbliche, mercè la imposizione tributaria), nella misura minima determinata dal legislatore
  • Consiglio di Stato Sentenza del 17 dicembre 2010 - 3 febbraio 2011 n. 766: "non può valere l’argomento per cui l’interessato vive stabilmente con il padre, che provvede a soddisfare i suoi primari bisogni di vita. Infatti, va avuto riguardo: a) alla consustanziale transitorietà di una tale situazione familiare, anche tenuto conto della non più giovanissima età anagrafica dell’interessato (nato nel 1982), a fronte della tendenziale stabilità e durevolezza del provvedimento concessivo della cittadinanza; b) all’impossibilità per l’interessato di assolvere, allo stato, ai doveri di solidarietà sociale dianzi ricordati, sostituita anzi da un assorbimento a suo favore della analoga capacità dei suoi familiari."
  • Consiglio di Stato Sentenza del 17 novembre 2009 - 18 gennaio 2010 n. 135: la controversia originata dal ricorso avverso il diniego della cittadinanza italiana rientra nella competenza del TAR del Lazio - Roma, poiché il provvedimento impugnato, oltre che provenire dal Ministero dell’interno, e quindi da un organo centrale dello Stato, esplica i suoi effetti su tutto il territorio nazionale, poiché impedisce al richiedente l’acquisto dello status di cittadino italiano.
  • Consiglio di Stato Sentenza del 10 gennaio 2011 n. 52: é legittimo negare la cittadinanza all’immigrato che accusa ingiustamente di razzismo un italiano, ossia per aver dato del razzista al proprietario di un bar. L’immigrato, così facendo, ha dimostrato di non essere pienamente integrato nella nostra società.
  • TAR Lazio Sentenza del 21 dicembre 2010 n° 37926: l'articolo 10 bis (legge 241/90) impone alla P.A., anteriormente all'adozione di un provvedimento finale del procedimento sfavorevole al soggetto che ha presentato istanza di concessione della cittadinanza italiana che ha dato inizio al procedimento stesso, di comunicare al destinatario i motivi che impediscono l'accoglimento della domanda
  • TAR Piemonte Sentenza del 27 ottobre - 13 novembre 2010 n. 4137: "anche la sentenza emessa con il rito del c.d. patteggiamento, ai sensi dell’art. 444 c.p.p. può senz’altro essere compresa nella valutazione condotta dall’amministrazione ai fini della concessione della cittadinanza italiana, ai sensi dell’art. 6, comma 1, lett. b, della legge n. 91 del 1992"
  • TAR del Lazio Sentenza 8 novembre 2010 n° 33280: il ritardo nella conclusione del procedimento concessorio della cittadinanza italiana (oltre i 730 giorni dalla data di presentazione della domanda) costituisce un comportamento ingiustificato da parte dell'Amministrazione procedente.
  • TAR Campania Sentenza del 14 luglio - 6 settembre 2010 n. 17315: il provvedimento impugnato è motivato dallo jus superveniens - costituito dalla legge 15 luglio 2009 n. 94 (di modifica dell’art. 5 della legge n. 91/92), ritenuto applicabile sulla base del disposto della circolare ministeriale del 6.8.2009 - alla cui data di entrata in vigore era mancante il requisito legale “non erano decorsi i due anni di matrimonio e di residenza legale in Italia, risultando il matrimonio celebrato il 06.02.2008”
  • Consiglio di Stato, Decisione del 10 maggio 2010 n. 2815: la competenza dei ricorsi proposti contro il diniego di concessione della cittadinanza spetta al Tar del Lazio e non al Tribunale amministrativo della regione in cui risiede lo straniero. 
  • TAR Lazio Sentenza del 4 marzo 2010 n. 2241: la competenza per i ricorsi avverso il diniego della concessione della cittadinanza è esclusiva del Tar di Roma
  • TAR Lazio, Sentenza depositata il 26 novembre 2009, n 11771: ai fini della concessione della cittadinanza per residenza decennale è da ritenersi legittimo il giuziio dell'Amministrazione in merito all’inserimento dello straniero nella comunità nazionale allorquando l’amministrazione ritenga che quest’ultimo possieda ogni requisito atto ad inserirsi in modo duraturo nella comunità, mediante un giudizio prognostico che escluda che il richiedente possa successivamente creare inconvenienti o, addirittura, commettere fatti di rilievo penale.
  • Consiglio di Stato Sentenza del 3 settembre 2009 n. 5190:cittadinanza negata allo straniero che riceveva telefonate da simpatizzanti terroristi
  • Consiglio di Stato, Decisione del 19 giugno 2009 n. 4080: é illegittimo il provvedimento di diniego della concessione della cittadinanza italiana per naturalizzazione al cittadino iraniano, se fondato soltanto sull’esistenza di rapporti con una persona sospettata di attività spionistiche e dai frequenti viaggi del ricorrente nel suo paese di origine per ragioni non accertate.
  • TAR Lombardia Sentenza del 4 giugno 2009 n. 1186: legittimo il provvedimento con il quale si é negato il conferimento della cittadinanza italiana, in ragione di una sentenza di condanna divenuta irrevocabile a carico del richiedente con altro nominativo (falso)
  • TAR Lombardia Sentenza del 5 maggio 2009 n. 913: cittadinanza italiana per residenza in 730 giorni: "il termine per la definizione dei procedimenti di cui al D.P.R. n. 362/1994 è di settecentotrenta giorni dalla data di presentazione della domanda è ordinatorio nel senso che l’amministrazione conserva il potere di decidere anche dopo la scadenza – in quanto il silenzio non ha un valore legale tipico – ma la circostanza che il provvedimento tardivo sia legittimo non elide l’illegittimità del ritardo stesso ” 
  • Consiglio di Stato Sentenza del 25 marzo 2009 n. 1788: a fronte dell’istanza volta alla concessione della cittadinanza, l’Amministrazione dell’Interno gode di un’amplissima discrezionalità potendo valutare con rilevanti margini di apprezzamento la sussistenza di uno specifico interesse pubblico al rilascio della concessione.
  • TAR Lazio Sentenza del 4 marzo 2009 n. 2238: il Il Ministero dell’Interno non può adottare un provvedimento di diniego alla concessione della cittadinanza italiana per matrimonio per ragioni di sicurezza nazionale trascorso il termine di due anni dalla data di presentazione dell’istanza; termine che la legislazione prevede come inderogabile. Se lo fa, il provvedimento è illegittimo. 
  • TAR Lazio, Sentenza del 4 marzo 2009 n. 2236: l'acquisto della cittadinanza deve ritenersi precluso quando emerge la sussistenza di comprovati motivi inerenti alla sicurezza della Repubblica. Rientra certamente, tra tali motivi, l'ipotesi in cui vi siano ragionevoli e comprovati elementi tali da indurre a ritenere che il richiedente abbia contatti con appartenenti ad organizzazioni estremistiche o criminali.  
  • Consiglio di Stato Decisione del 2 marzo 2009 n. 1175: nella valutazione dei requisiti reddittuali ai fini del riconoscimento della cittadinanza italiana per naturalizzazione, occorre considerare il reddito prodotto dall’intero nucleo familiare e non solo quello dell’istante
  • Consiglio di Stato Decisione del 2 marzo 2009 n. 1173: il provvedimento con il quale viene negato l’acquisto della cittadinanza italiana per naturalizzazione non è carente di motivazione anche quanto si limiti a richiamare un precedente atto della P.A., ad es. nota dell’autorità di P.S., purchè tale atto venga messo a disposizione nel corso del giudizio, ad istanza di parte. La frequentazione di persone e l’allacciamento di rapporti con associazioni politiche estremistiche nei Paesi di origine (ad es. Hezbollah in Libano) ovvero la sussistenza di ragionevoli sospetti di appartenenza dell’interessato ad organizzazioni estremiste mediorientali giustificano l’adozione di provvedimenti ostativi alla naturalizzazione italiana.
  • TAR Lazio,  Sentenza n. 1245 del 6 febbraio 2009: é legittimo il provvedimento di diniego all’acquisto della cittadinanza italiana per naturalizzazione adottato nei confronti di una cittadina straniera che non abbia prodotto copia delle dichiarazione dei redditi degli ultimi tre anni, giustificandosi con il fatto che l’attività di lavoro domestico da lei esercitata non prevede detta dichiarazione, quando l’interessata non è in grado nemmeno di attestare l’iscrizione nella categoria Inps relativa alla suddetta attività lavorativa
  • TAR Lombardia Sentenza del 14 novembre 2008 n.1637: il requisito della residenza decennale deve essere posseduto ininterrottamente alla data di presentazione della domanda di acquisto della cittadinanza italiana.  
  • TAR Veneto Sentenza del 6 ottobre 2008 n. 3125: per configurare il presupposto della “residenza legale ultradecennale” richiesto dall’art. 9 della legge, non è sufficiente il mantenimento di un’ininterrotta situazione fattuale di residenza, ma è necessario che la stessa sia stata accertata in conformità alla disciplina interna in materia di anagrafe
  • TAR Marche Sentenza del 10 settembre 2008 n. 1550: nel caso di acquisto della cittadinanza per matrimonio con un cittadino italiano, l’art 8, comma 2 della legge n. 91 del 1992, assegna alla competente Autorità amministrativa un termine perentorio di due anni per pronunciarsi sulla relativa istanza, con la precisazione che, una volta decorso tale termine, resta preclusa all’Amministrazione l’emanazione del decreto di rigetto della domanda di cittadinanza, venendo ad operare nel caso di specie una sorta di silenzio assenso sulla relativa istanza
  • Consiglio di Stato, Decisione dell'8 agosto 2008 n. 3907: il diniego della concessione della cittadinanza per residenza non può basarsi su generici riferimenti riguardanti precedenti penali risalenti nel tempo e swnza considerare la successiva condotta di vita dell'interessato
  • TAR Veneto Sentenza del 7 luglio 2008.n. 1958: nell'applicazione della normativa in materia di cittadinanza trovano ingresso i principi generali regolanti l'attività della pubblica amministrazione, tra cui quello relativo all'obbligo della motivazione dell'atto amministrativo, e questo non significa che a tal fine basti una motivazione per relationem o sinteticamente richiamante conferenti pronunce giurisprudenziali 
  • Consiglio di Stato Decisione del 25 giugno 2008, n. 3213: pur essendo la concessione della cittadinanza atto di natura discrezionale, detta discrezionalità non potrebbe “sfociare nell’arbitrio” e richiederebbe comunque “motivazioni congrue e rispondenti alla realtà dei fatti”.
  • Tar Lazio,  Sentenza del 30 aprile -  30 maggio 2008 n. 5360:Illegittimità del diniego alla concessione della cittadinanza in ragione di precedenti penali per furto, in relazione ai quali sia intervenuto un successivo provvedimento di riabilitazione. Necessità di applicazione della legge n. 241/90 nel procedimento amministrativo di naturalizzazione
  • TAR Lazio, Sentenza del 28 maggio 2008 n. 5212: é illegittimo il provvedimento che ha dichiarato inammissibile la richiesta di cittadinanza italiana per difetto d’istruttoria e motivazione, in quanto l’amministrazione aveva interrotto e concluso il procedimento in mancanza di un’identificazione certa del richiedente, il tutto sulla base di una nota della Questura.
  • Tar Lazio, Sentenza del 7 maggio 2008 n. 4316: appartiene al giudice ordinario la giurisdizione inerente una questione riguardante la spettanza della cittadinanza italiana per nascita (o jure sanguinis), in relazione alla quale gli organi competenti possono assumere solo atti a carattere dichiarativo e non costitutivo 
  • TAR Veneto Sentenza del 28 aprile 2008 n. 1138: é illegittimo il diniego della cittadinanza mancata considerazione delle somme percepite dal ricorrente come risarcimento da infortunio sul lavoro
  • TAR Lombardia Sentenza del 15 aprile 2008 n. 370: é illegittimo il diniego di concessione cittadinanza italiana per difetto di motivazione in merito alla mancata concessione.
  • TAR Lazio - sentenza 27 febbraio 2008 n. 2284: sulla valutazione del reddito richiesto per per la concessione della cittadinanza italiana
  • TAR Lombardia / Sezione di Brescia - Sentenza 11 febbraio 2008 n. 00048:  sulla rchiesta cittadinanza italiana e sulla possibile illegittimità del silenzio serbato dall’Amministrazione e isulla improcedibilità del gravame per sopravvenuta carenza interesse
  • TAR Campania - sentenza  del gennaio 2008 n. 176: per il conferimento della cittadinanza italiana si presuppone un interesse pubblico, da valutarsi anche in relazione ai fini propri della società nazionale e non già solo sul semplice riferimento all'interesse privato
  • TAR Lazio - sentenza 19 gennaio 2008 n. 1931: su discrezionalità riconosciuta alla amministrazione in sede di concessione della cittadinanza 
  • TAR Lazio - sentenza 16 gennaio 2008 n. 1921: su discrezionalità della P.A. in sede di concessione della cittadinanza per chi percepisce redditi depositati e soggetti a tassazione in estero
  • TAR Lazio - sentenza del gennaio 2008 n. 886: è stato ritenuto corretto l’operato del Ministero dell'Interno per aver considerato la sussistenza del decreto penale di condanna per guida in stato di ebbrezza come indice della mancanza di un interesse pubblico al riconoscimento della cittadinanza
  • TAR Lazio - sentenza del gennaio 2008 n. 47: sulla discrezionalità della Amministrazione in ipotesi di concessione della cittadinanza
  • TAR Veneto - sentenza del gennaio 2008  n. 18: per la concessione della cittadinanza italiana va riconosciuto il cognome che si aveva acquisito in base alla propria legge nazionale in seguito al matrimonio
  • TAR Lazio - sentenza 19 aprile 2007 n. 4015: su continuità soggiorno e residenza per la concessione della cittadinanza italiana
  • Consiglio di Stato - sentenza del 16 gennaio 2007 n. 1355: su cause che precludono l'acquisto della cittadinanza italiana "iuris communicatione" da parte del coniuge
  • TAR Lazio - sentenza del 12 gennaio 2006 n. 288: sulla domanda di concessione della cittadinanza italiana e il mantenimento delle tradizioni sociali, religiose e culturali del Paese di origine
  • Tar Lazio - sentenza del 19 gennaio 2005 n. 412: l'esistenza di condanne per reati contravvenzionali non è sufficiente a motivare il diniego della concessione della cittadinanza
     

DECRETI FLUSSI

  • TAR Lazio Sentenza del 20 - 24 ottobre 2011 n. 8177: respinta la richiesta di visto per lavoro autonomo con riferimento al DPCM del 20 aprile 2010 inoltrata dall’interessata in quanto vi sono insufficienti garanzie finanziarie
  • TAR Lazio Sentenza del 20 - 24 ottobre 2011 n. 8171: poiché l’ingresso sul territorio nazionale per motivi di lavoro autonomo avviene per quote stabilite con apposito DPCM e nel caso è quello del 20 aprile 2010 il quale lo consente nei limiti del contingente solo ad “imprenditori che svolgono attività di interesse per l’economia italiana”, la valutazione dell’interesse per l’economia italiana è affidata alla Rappresentanza diplomatico consolare che nel caso in specie relativo ad una non meglio specificata attività di import export,( nell’intervista il ricorrente ha dichiarato di volersi dedicare “all’acquisto in Italia di abbigliamento all’ingrosso da rivendere poi in Ucraina”) non l’ha ritenuto sussistente
  • TAR Lazio Sentenza del 20 - 24 ottobre 2011 n. 8170: il Consolato generale d’Italia in Mosca ha respinto la richiesta di visto per lavoro autonomo inoltrata dall’interessata, in quanto “dalla documentazione presentata a corredo della richiesta di visto non si evince l’oggetto dell’attività imprenditoriale da svolgere in Italia che viene indicata molto genericamente come import export di prodotti non alimentari. Tale circostanza rende impossibile una valutazione dell’interesse per l’economia nazionale relativa all’attività da svolgere (decreto di programmazione transitoria dei flussi di ingresso dei lavoratori extracomunitari 27 aprile 2010)”
  • TAR Lazio Sentenza del 6 - 7 ottobre 2011 n. 7770: l’ingresso sul territorio nazionale per motivi di lavoro autonomo avviene per quote stabilite con apposito DPCM, che, nel caso, è quello del 1° aprile 2010, il quale lo consentiva nei limiti del contingente solo ad “imprenditori che svolgono attività di interesse per l’economia italiana”: la valutazione dell’interesse per l’economia italiana è affidata alla Rappresentanza diplomatico consolare che, nel caso in specie, relativo ad una non meglio specificata attività di import export, non l’ha ritenuto sussistente, e pertanto il così motivato diniego del visto per lavoro autonomo é legittimo
  • Consiglio di Stato Sentenza del 5 luglio - 26 settembre 2011 n. 5359: "l’art. 31, secondo comma, del d.P.R. 31 agosto 1999, n. 394, come modificato dall’art. 25, primo comma, del d.P.R. 18 ottobre 2004, n. 334, è univoco nell’imporre al Questore competente di esprimere parere contrario all’assunzione in caso di denuncia per uno dei reati ivi contemplati, salva l’ipotesi che i relativi procedimenti si siano conclusi con un provvedimento che esclude il reato o la responsabilità dell'interessato, ovvero risulti sia stata applicata nei loro confronti una misura di prevenzione e salvi, in ogni caso, gli effetti della riabilitazione"
  • TAR Lazio Sentenza del 16 giugno - 1° settembre 2011 n. 7100: la conversione del permesso di soggiorno stagionale in permesso per lavoro subordinato a tempo indeterminato, richiesta prima della scadenza del titolo di soggiorno per lavoro stagionale, non può essere rigettata solo per il mancato previo rientro in patria
  • Consiglio di Stato Sentenza del 27 maggio - 11 luglio 2011 n. 4151:"il visto di ingresso alla ricorrente era stato rilasciato sin dalla origine ai fini dello svolgimento di un rapporto di lavoro in forma subordinata a tempo indeterminato ma non vi erano elementi significativi , dalla documentazione prodotta, che il rapporto di lavoro fosse stato mai instaurato con il titolare del nulla osta, né che sia stata comunicata dalla istante allo sportello unico della immigrazione la indisponibilità del datore di lavoro alla assunzione ai sensi della circolare del Ministero dell’Interno 20 agosto 2007, ed ancora che la titolare del nulla osta non si era fatta carico di provvedere al ritorno in patria della ricorrente come stabilito dall’articolo 5 bis comma 1 lettera b) del d.lgs.vo 286/1998"
  • TAR Lazio Sentenza del 21 febbraio 2011 n. 1597: "non sussiste alcun inadempimento addebitabile all’Amministrazione, essendo il “comportamento omissivo” contestato dovuto a null’altro che all’applicazione della normativa vigente in materia che stabilisce che le autorizzazioni all’assunzione stagionale dei lavoratori stranieri siano rilasciate, ai sensi dell’articolo 3 e 24 del d.lvo n. 286/98, nell’ambito della disponibilità dei posti previsti nel cd. “decreto flussi” nel rispetto dell’ordine cronologico di presentazione delle domande e secondo le modalità prescritte dagli articoli 31 bis e segg. del dpr. N. 394/99."
  • TAR Toscana Sentenza del 4 febbraio 2011 n. 227: ai fini della valutazione della congruità del reddito posseduto dal datore di lavoro non é sufficiente prendere a riferimento l’importo minimo previsto per l'assegno sociale, ma è necessario tener conto degli impegni assunti in concreto dal medesimo nei confronti del prestatore di lavoro
  • TAR Veneto Sentenza del 1° febbraio 2011 n. 152: "le circostanze evidenziate secondo le quali il reddito sarebbe aumentato nel corso del 2009 e che dal luglio dello stesso anno il ricorrente avrebbe risieduto insieme al fratello (con il quale pretenderebbe di cumulare il reddito) costituiscono accadimenti successivi all'adozione del provvedimento e come tali potranno acquisire rilevanza nel caso venga presentata una nuova istanza, ma non sono certo idonei ad inficiare il provvedimento impugnato."
  • TAR Lazio Sentenza del 24 novembre 2010 n° 33908: é legittimo il provvedimento di diniego del visto di ingresso per lavoro subordinato se viene esibito un passaporto ( numero serie) diverso da quello indicato nel Nullaosta
  • Consiglio di Stato Sentenza del 16 marzo - 3 maggio 2010 n. 2498: la conversione del permesso di soggiorno per lavoro stagionale in permesso per lavoro subordinato è concessa nei limiti delle quote fissate con decreto flussi di ogni anno.
  • TAR Veneto, ordinanza del 18 giugno 2009 n. 635: qualora il ritardo nella formalizzazione del rapporto di lavoro con il lavoratore straniero entrato ai sensi del Decreto flussi non dipenda dal lavoratore medesimo, ma dal datore di lavoro, prima di negare il rilascio del permesso di soggiorno al lavoratore straniero, l’Amministrazione è tenuta a verificare se la disponibilità del datore di lavoro a formalizzare il rapporto di lavoro non sia venuta meno e conseguentemente la Questura è tenuta a riesaminare entro 30 giorni l’ istanza di rilascio.
  • Consiglio di Stato, Sezione Sesta, ordinanza del 5 giugno 2009, n. 3765: respinto il ricorso della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero dell'Interno contro il provvedimento con cui nel mese di gennaio il TAR del Lazio ha accolto la domanda di sospensiva del Decreto Flussi per l'anno 2008. 
  • TAR dell’Emilia Romagna Sentenza del 20 maggio 2009 n.760: é illegittimo il diniego di conversione del permesso di sogiorno da tirocinio formativo in lavoro a motivo della scadenza del permesso nelle more del procedimento di accoglimento della istanza di conversione
  • Sentenza T.A.R. Emilia Romagna del 6 maggio 2009 n°606: l'attività lavorativa agricola può essere anche non stagionale, e anche la richiesta di nullaosta al lavoro
  • TAR Lazio, Ordinanza del 14 gennaio 2009 n. 206:  sospesa provvisoriamente e parzialmente l'efficacia del c.d "decreto flussi 2008", nell parte dove s limit l'accoglibilità delle richieste di nullaosta al lavoro domestico solo da parte di stranieri titolari di carta di soggiorno o permesso CE per soggiornanti di lungo periodo
  • TAR Veneto Sentenza del 10 dicembre 2008 n. 3772: é legittimo il diniego del nulla osta al lavoro per carenza di reddito: la la cumulabilità dei redditi dei parenti di primo grado o, in mancanza, di altri soggetti tenuti legalmente all’assistenza, richiede la presentazione di un’autocertificazione dei medesimi. 
  • TAR Veneto Sentenza del 23 Aprile - 3 settembre 2008 n. 2648: la revoca del permesso di soggiorno della ricorrente, disposta all’atto della domanda di rinnovo, è illegittima per non avere l’amministrazione tenuto conto delle ragioni di impossibilità sopravvenuta in ordine all’instaurazione del rapporto di lavoro che aveva determinato il rilascio del nullaosta al lavoro con il Decreto flussi.
  • TAR Friuli Venezia Giulia Sentenza del 1 settembre 2008 n° 518: il perfezionamento del rapporto di lavoro anche se è tardivo consente il rilascio del relativo permesso di soggiorno.
  • TAR Lombardia Ordinanza del 27 Agosto 2008 n. 1330: sospeso a Milano il rilascio dei nulla osta dei flussi 2007 per alcune nazionalità di lavoratori: prima che ne siano concessi altri, bisogna capire se durante il clic day qualcosa non ha funzionato.
  • TAR Lazio Sentenza del 5 agosto 2008 n. 7819 : la mancata instaurazione del rapporto di lavoro per cui lo straniero aveva ottenuto il visto di ingresso nel 2004 (Decreto Flussi) non leggittima di per sè il diniego del rinnovo del permesso per lavoro, se, successivamente, e trascorso oltre un anno dalla rilevata mancata conclusione del contratto di lavoro, lo streaniero ha intrapreso una nuova attività lavorativa alle dipendenze di altro datore di lavoro
  • TAR Lazio Sentenza del 24 giugno - 14 Luglio 2008 n.6759: illegittimità del silenzio-inadempimento, che si assume formatosi sull’istanza di chiamata al lavoro con il Decreto flussi relativo all’anno 2006, e nomina di un commissario ad acta. 
  • TAR Lazio Sentenza dell'11 Giugno 2008 n. 6317: é illegittimo il decreto di revoca del permesso di soggiorno per lavoro subordinato rilasciato in relazione ai “flussi” dell’anno 2005, nonostante manchi la assunzione da parte di chi aveva ottenuto il nullaosta al lavoro,  vi é stata una successiva regolare assunzione
  • Consiglio di Stato - Decisione n.1846/2008: la mancata instaurazione del rapporto di lavoro fra la persona straniera e la ditta, che aveva formulato l’originaria proposta di assunzione con un Decreto Flussi, dipesa da indisponibilità della ditta stessa o da mancata presentazione del lavoratore, non é automatico motivo di revoca del permesso più volte rinnovato dal lavoratore stesso che aveva trovato altre occupazioni
  • TAR Puglia Sentenza del 26 marzo  - 17 maggio 2008, n. 1387: é illegittimo il diniego di rilascio del permesso di soggiorno basato unicamente sulla constatazione della revoca dell’autorizzazione al lavoro, a seguito di rinuncia del datore di lavoro, senza che venisse effettuata un’istruttoria in merito alla sussistenza di sopravvenienze che, se valutate, avrebbero consentito il rilascio dell'atto richiesto
  • TAR Lazio Sentenza del 29 aprile 2008  n. 491: annullamento del provvedimento del rifiuto di rilascio del permesso per lavoro subordinato con Decreto Flussi 2004
  • TAR Friuli Venezia Giulia Sentenza del 21 aprile 2008 n. 259:é legittimo il diniego di conversione del permesso per lavoro stagionale il permesso per lavoro non stagionale nel caso di primo ingresso con contratto stagionale
  • TAR Piemonte sentenza del 14 aprile 2008 n. 615: Decreto Flussi 2006, domanda di nulla osta al lavoro e capacità economica documentata dal richiedente
  • TAR Veneto Ordinanza del 13 dicembre 2007 n. 964: Decreto Flussi 2006 - Sopravvenuta indisponibilità del datore di lavoro
  • TAR Lazio sentenza del 5 Giugno 2007: in tema di diniego di visto di ingresso per lavoro autonomo, per collaborazione cordinata a progetto, con il Decreto Flussi del 2005 
  • Consiglio di Stato decisione del 17 aprile 2007 n 3663: su motivi ostativi per il nullaosta al lavoro costituiti da precedenti condanne nei confronti del richiedente datore di lavoro
  • TAR Puglia, sentenza n. 539 del 20 febbraio 2007: sussistenza di tutti i requisiti per ottenere, nella specifica fattispecie, un permesso di soggiorno in attesa occupazione, essendosi “risolto” non per colpa della ricorrente il rapporto di lavoro che si sarebbe dovuto instaurare con il primo datore di lavoro, che l’aveva chiamata in Italia con autorizzazione nominativa
  • TAR Veneto Ordinanza del 5 settembre 2006 n.689: la possibilità di conversione da studio a lavoro non é consentita unicamente a cittadini stranieri provenienti da paesi diversi da quelli elencati all’art.5 del D.P.C.M. del 15 febbraio 2006, vale a dire beneficiari di quote riservate
  • TAR Friuli Venezia Giulia Sentenza del 22 settembre 2005:annullamento dell'articolo 31, comma 2, del regolamento di attuazione in materia di immigrazione, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394 e successive modificazioni ed integrazioni.

FAMIGLIA E MINORI

  • TAR Lazio Sentenza del 20 dicembre 2011 - 17 gennaio 2012 n. 510:non rientrando il ricorrente nelle condizioni previste ai fini della applicazione della nuova disciplina – avendo lo stesso compiuto la maggiore età in un periodo antecedente due anni dalla entrata in vigore della legge – appare evidente la possibilità per lo stesso di ottenere la conversione del permesso di soggiorno da affidamento per minore età ad attesa occupazione.
  • TAR Toscana Sentenza del 20 dicembre 2011 - 9 gennaio 2012 n. 6:contro il diniego del permesso di soggiorno per motivi familiari, nonché contro gli altri provvedimenti dell'autorità amministrativa in materia di diritto all'unità familiare deve proporsi ricorso dinanzi al tribunale ordinario del luogo di residenza dello straniero, con ciò riconoscendo per implicito come, in tale materia, le situazioni soggettive in gioco non perdano la consistenza del diritto soggettivo di fronte all’operato della pubblica amministrazione
  • Consiglio di Stato Sentenza del 25 novembre - 20 dicembre 2011 n. 6690: l’amministrazione, nel respingere la sua istanza di rinnovo del permesso di soggiorno, non ha applicato la disposizione dettata dall’art. 5, comma 5, del d. lgs. n. 286 del 1998 che esclude valutazioni automatiche nel caso in cui lo straniero sia entrato in Italia per motivi di ricongiungimento familiare
  • TAR Toscana Sentenza del 3 novembre - 14 dicembre 2011 n. 1932:coversione/rilascio del permesso in presenza di minori sottoposti a tutela ai sensi dell’art. 343 c.c., ovvero a qualsiasi tipo di affidamento previsto dalla legge n. 184/83, ivi compreso quello “di fatto”.
  • TAR Lazio Sentenza del 6 - 7 dicembre 2011 n. 9630: illegittimo il diniego di conversione del permesso di soggiorno da minore età a studio - "il ricorrente, pur avendo fatto domanda di permesso di soggiorno successivamente all’entrata in vigore della modifica normativa, non avendo avuto a disposizione il tempo minimo necessario per maturare il suddetto biennio, non si trova nelle condizioni previste ai fini della applicazione della nuova disciplina"
  • TAR Toscana Sentenza del 17 novembre - 7 dicembre 2011 n. 1884:illegittimo il diniego di conversione del permesso di soggiorno da minore età a lavoro - il ricorrente, essendo entrato in Italia prima dell’entrata in vigore della l. n. 94/2009 che modifica l’art. 32 del TU sull’immigrazione, e non avendo avuto comunque a disposizione il tempo minimo necessario per maturare il suddetto biennio, non si trova nelle condizioni previste ai fini della applicazione della nuova disciplina
  • TAR Sicilia Sentenza del 10 - 28 novembre 2011 n. 2798:annullamento del provvedimento con cui il Questore di Catania ha rigettato l'istanza proposta dal ricorrente per il rilascio del premesso di soggiorno ai sensi dell’articolo 32 del decreto legislativo n. 296/1998, a causa della mancanza dei presupposti di cui all’art. 32, comma 1-bis e 1-ter del D.Lgs. n. 286/1998, ossia la permanenza sul territorio nazionale da almeno tre anni, e l'inserimento, per un periodo non inferiore a due anni, in un progetto di integrazione sociale.
  • TAR Toscana Sentenza del 3 - 18 novembre 2011 n. 1783: "in sede di rinnovo di permesso di soggiorno, e non di primo rilascio, l’Amministrazione deve essere particolarmente attenta a valutare le situazioni specifiche, soprattutto se riferite a stranieri da tempo presenti sul territorio nazionale e già beneficiati di precedenti rinnovi, in particolar modo laddove sono presenti stranieri con figli minori, anche se in affido “eterofamiliare” come nel caso di specie"
  • TAR Toscana Sentenza del 3 - 18 novembre 2011 n. 1769: il ricorrente, essendo entrato in Italia prima dell’entrata in vigore della l. n. 94/2009 che modifica l’art. 32 del TU sull’immigrazione, e non avendo avuto comunque a disposizione il tempo minimo necessario per maturare il suddetto biennio, non si trova nelle condizioni previste ai fini della applicazione della nuova disciplina
  • TAR Lazio Sentenza del 27 ottobre - 15 novembre 2011 n. 8896:"con riferimento alla prima modifica apportata con la L. 189/02 all’art. 32 del D.Lgs. 286/98, non rientrando il ricorrente nelle condizioni previste ai fini della applicazione della nuova disciplina il ricorso è fondato e deve essere accolto, con conseguente annullamento del provvedimento impugnato"
  • TAR Lazio Sentenza del 3 - 7 novembre 2011 n. 8503: la controversia avente ad oggetto l’impugnazione del diniego di visto per ricongiungimento familiare richiesto dalla ricorrente è devoluta alla giurisdizione del giudice ordinario
  • TAR Toscana Sentenza del 19 ottobre - 4 novembre 2011 n. 1641: la “novella” legislativa di cui alla norma richiamata del 2009 non poteva essere ritenuta applicabile al minore che aveva fatto ingresso in Italia precedentemente alla sua entrata in vigore, non potendo avere la disposizione normativa un’efficacia retroattiva né essere qualificata di interpretazione autentica di norma preesistente
  • TAR Toscana Sentenza del 1° giugno - 20 ottobre 2011 n. 1530: il ricorrente – entrato in Italia nel luglio del 2009 e sottoposto a tutela con decreto del 21 agosto 2009 - al momento dell’entrata in vigore della nuova disciplina di cui alla l. n. 94/2009 (pubblicata nella G.U. n. 170 del 24 luglio 2009) si trovava nella condizione di “minore straniero non accompagnato”: una condizione per la quale già il previgente testo dell’art. 32 del d.lgs. n. 286/1998 prevedeva l’assoggettamento al progetto di integrazione sociale di durata biennale. Ne deriva che non vi è alcun problema di applicazione retroattiva della nuova normativa, poiché quest’ultima non incide su alcuna posizione preesistente consolidata del ricorrente
  • TAR Lazio Sentenza del 6 - 7 ottobre 2011 n. 7774: legittimo il diniego tacito di accesso tenuto dal Ministero Affari Esteri verso la istanza comunicazione ufficiale dell’indirizzo dell’Ufficio diplomatico della Federazione di Nepal accreditata in Italia; copia della legge nepalese vigente (dalla quale emerge che i figli naturali non riconosciuti dal padre cittadino nepalese possono essere riconosciuti come cittadini)"
  • TAR Toscana Sentenza 5 luglio - 7 ottobre 2011 n. 1469: "è sufficiente combinare correttamente i principi che governano l’efficacia della legge nel tempo e nello spazio, perché risulti evidente l’inconsistenza della tesi propugnata dal ***** circa la presunta violazione, ad opera dell’amministrazione procedente, del principio di irretroattività della legge: se la sottoposizione dello straniero all’ordinamento italiano coincide con l’ingresso nel territorio dello Stato, nessun problema di retroattività si pone per una fattispecie complessa – ingresso in Italia dello straniero da minorenne, conseguimento del permesso di soggiorno per minore età, conversione del permesso di soggiorno –, rispetto alla quale non si verifica alcuna successione di leggi nel tempo, bensì la sottoposizione ad un’unica disciplina, quella del 2009, sotto il cui dominio tutti gli elementi costitutivi della fattispecie medesima sono venuti ad esistenza"
  • TAR Toscana Sentenza 5 luglio - 5 ottobre 2011 n. 1444: "per la applicazione del primo comma dell’art. 32 D.Lgs. n. 286/98 come modificato dalla legge n. 189/02, ma non anche dalla legge n. 94/09 la disposizione doveva essere interpretata nel senso di consentire il rilascio del permesso in presenza di minori sottoposti a tutela ai sensi dell’art. 343 c.c., ovvero a qualsiasi tipo di affidamento previsto dalla legge n. 184/83, ivi compreso quello “di fatto”"
  • TAR Piemonte Sentenza del 9 - 21 settembre 2011 n. 1001: la nuova disciplina prevista dalla L. 94/2009 si applica ai minori dopo la sua entrata in vigore, o anche affidati prima, ma che compiano la maggiore età almeno due anni dopo l’entrata in vigore della citata legge, in modo da consentire a tali soggetti di partecipare al progetto biennale
  • TAR Toscana Sentenza del 15 giugno - 27 settembre 2011 n. 1421:"l’Amministrazione provvedeva al riesame ed adottava un nuovo provvedimento di diniego, fondato sulla mancata convivenza desunta da ulteriori accertamenti, da cui emergeva che nel domicilio dichiarato non erano stati rintracciati né il ricorrente né la di lui coniuge di cittadinanza italiana e i condomini ivi presenti avevano dichiarato di non averli mai visti né conoscerli e che, da sommarie informazioni assunte, un connazionale del ricorrente aveva dichiarato di abitare con lui, senza la presenza della moglie"
  • TAR Lazio Sentenza del 14 - 20 settembre 2011 n. 7471: non rientrando il ricorrente nelle condizioni previste ai fini della applicazione della nuova disciplina – avendo lo stesso compiuto la maggiore età in un periodo antecedente due anni dalla entrata in vigore della legge – il ricorso è fondato e deve essere accolto con conseguente annullamento del provvedimento impugnato.
  • TAR Lazio Sentenza del 26 maggio - 1° settembre 2011 n. 7094: il provvedimento impugnato è stato adottato in applicazione dell’Accordo Italia Romania che prevede il rimpatrio dei minori romeni non accompagnati, senza tener conto del preminente interesse della minore romena, nata in Italia, ed affidata provvisoriamente ad una casa famiglia.
  • TAR Lazio Sentenza del 16 giugno - 4 agosto 2011 n. 6962: "il ricorrente, pur avendo fatto domanda di conversione del permesso di soggiorno per minore età in permesso per lavoro subordinato il 5.1.2010, successivamente all'entrata in vigore della modifica normativa, non avendo avuto a disposizione il tempo minimo necessario per maturare il suddetto biennio, non si trova nelle condizioni previste ai fini della applicazione della nuova disciplina."
  • TAR Lazio Sentenza del 27 maggio 2011 n. 4801: "il ricorso è fondato e deve essere accolto, con conseguente annullamento del provvedimento impugnato ai fini della rinnovata valutazione dell'istanza ai sensi del testo previgente dell'art. 32 comma 1 del D.Lgs. 286/98 e quindi a prescindere dalla partecipazione ad un progetto di integrazione sociale e civile almeno biennale":
  • TAR Lazio Sentenza del 20 aprile 2011 n. 3494: "con riferimento alla novella introdotta con la L. n. 94/09, lo stesso Consiglio di Stato in sede cautelare, con ordinanza n. 4232/10, ha ribadito quanto già dichiarato con riferimento alla modifica apportata con la L. 189/02: i nuovi requisiti non possono essere richiesti nei confronti di chi, pur avendo fatto domanda di permesso di soggiorno successivamente all’entrata in vigore della modifica normativa, non abbia avuto a disposizione - a partire da tale momento - il tempo minimo necessario per maturarli. Diversamente opinando, infatti, la legge avrebbe un’applicazione retroattiva."
  • TAR Lazio Sentenza del 25 Marzo 2011 n. 2685: conversione del permesso di soggiorno per minore età in permesso di soggiorno per lavoro subordinato/attesa occupazione: il ricorrente, pur avendo fatto domanda di permesso di soggiorno successivamente all’entrata in vigore della modifica normativa, non avendo avuto a disposizione il tempo minimo necessario per maturare il suddetto biennio, non si trova nelle condizioni previste ai fini della applicazione della nuova disciplina
  • TAR Lazio Sentenza del 25 marzo 2011 n. 2681: "il ricorrente disporrebbe dei requisiti per poter richiedere la conversione del permesso di soggiorno, in quanto minore sottoposto a tutela con provvedimento del giudice tutelare del Tribunale di Roma del 26/1/09."
  • TAR Lazio Sentenza dell'11 marzo 2011 n. 2226: é illegittimo il diniego della conversione del titolo di soggiorno in quanto il ricorrente non rientra nelle condizioni previste ai fini della applicazione della nuova disciplina – avendo lo stesso compiuto la maggiore età in un periodo antecedente due anni dalla entrata in vigore della legge
  • TAR Lazio Sentenza dell'11 marzo 2011 n. 2225: "nuova disciplina recata dalla l. n. 94/2009 - che anche per i minori affidati consente il rilascio del permesso di soggiorno, dopo la maggiore età, a condizione della partecipazione ad un progetto almeno biennale - infatti, non può applicarsi se non in modo da consentire ai minori di partecipare al progetto biennale di integrazione sociale e civile gestito da un ente pubblico o privato che abbia rappresentanza nazionale di cui all’articolo 32, comma 1 bis, D.Lgs. n. 286/1998"
  • TAR Lazio Sentenza dell'11 marzo 2011 n. 2224: conversione, una volta raggiunta la maggiore età, del permesso di soggiorno per la minore età in permesso di soggiorno per lavoro subordinato o attesa occupazione: "il ricorrente, pur avendo fatto domanda di permesso di soggiorno successivamente all’entrata in vigore della modifica normativa, non avendo avuto a disposizione il tempo minimo necessario per maturare il suddetto biennio, non si trova nelle condizioni previste ai fini della applicazione della nuova disciplina"
  • TAR Lazio Sentenza dell'11 marzo 2011 n. 2222: "la nuova disciplina, recata dalla l. 94/2009 – che anche per i minori affidati consente la conversione del permesso di soggiorno, dopo la maggiore età, in permesso per lavoro o studio, solo a condizione che il minore abbia partecipato ad un progetto almeno biennale di integrazione sociale e civile gestito da un ente pubblico o privato che abbia rappresentanza nazionale (articolo 32, comma 1 bis. D.lgs. 286/1998) – non puo che essere interpretata in modo che sia effettivamente consentito ai minori la partecipazione a tali progetti."
  • TAR Veneto Sentenza del 28 Febbraio 2011 n. 321: "diniego di rinnovo di permesso di soggiorno per lavoro subordinato, in quanto l’Amministrazione non ha valutato la possibilità di convertilo in permesso di soggiorno per motivi di famiglia: l’Amministrazione non é tenuta ad operare tale conversione in assenza di una domanda in tale senso dell’interessata"
  • Consiglio di Stato Sentenza del 16 febbraio 2011 n. 995: per gli stranieri che abbiano esercitato il diritto al ricongiungimento familiare, o per il familiare ricongiunto, vanno tenuti in considerazione anche la “natura e della effettività dei vincoli familiari, dell’esistenza di legami e familiari e sociali nel Paese d’origine e della durata del soggiorno”: circostanze, quelle appena indicate, che non risultano in alcun modo valutate nel caso di specie
  • TAR Veneto Sentenza del 7 febbraio 2011 n. 209: "la tesi prospettata secondo cui in via generale per i figli maggiorenni sarebbe sufficiente dimostrare l’esistenza redditi dei genitori conviventi, contrasta anche con la disciplina dei permessi di soggiorno per motivi di famiglia"
  • TAR Lombardia Sentenza del 1° Febbraio 2011 n. 332: le questioni relative all’applicazione dell’articolo 28 del DPR 31/08/1999 n. 394 sono devolute alla giurisdizione del giudice ordinario.
  • TAR Toscana Ordinanza del 26 - 27 ottobre 2010 n. 950: "le modifiche all’art. 32 del d.lgs. n. 286/1998, introdotte dall’art. 1 della l. n. 94/2009, non possono dispiegare efficacia retroattiva, con riferimento a situazioni di fatto (l’ingresso nel territorio nazionale) verificatesi anteriormente alla sua entrata in vigore"
  • TAR Friuli V.G. Sentenza del 29 settembre - 14 ottobre 2010 n. 710:"il Collegio ritiene che il provvedimento impugnato faccia corretta applicazione del principio del tempus regit actum, dal momento che il ricorrente è divenuto maggiorenne il 25/1/2010 e quindi dopo l’'entrata in vigore della succitata novella normativa che riformula l’art. 32 comma 1 TUI"
  • Tar Lazio Sentenza del 7 ottobre 2010 n. 32718: Art 32 TU - Conversione del pds al raggiungemento della maggiore età, Le condizioni di cui all’art. 32, co 1, 1bis, 1ter non sono cumulabili
  • TAR Lombardia Sentenza del 24 settembre 2010 n° 6463:nell'adottare un diniego di rilascio/rinnovo del permesso di soggiorno per chi ha esercitato il diritto al ricongiungimento familaire si deve tener conto anche della natura dei vincoli familiari dell'interessato.
  • TAR Lazio Sentenza del 25 maggio - 22 luglio 2010 n. 27909: il rinnovo permesso soggiorno non può essere automaticamente negato allo straniero che ha riportato condanna rientrante fra quelle ostative del rilascio o rinnovo del titolo di soggiorno, quando ha esercitato il diritto di ricongiungimento familiare. Si deve tenere conto anche della natura e della effettività dei vincoli familiari dell'interessato, ovvero dell'esistenza di legami familiari e sociali nel Paese di origine e della durata del soggiorno dello straniero stesso sul territorio nazionale
  • Consiglio di Stato Ordinanza del 22 - 23 giugno 2010 n. 2919: "il Collegio ritiene, anche alla luce dell’art. 8 Cedu che sancisce il diritto al rispetto della vita privata e familiare, di dover privilegiare l’interpretazione secondo cui la legge n. 94/2009 non possa trovare applicazione a coloro che hanno maturato i requisiti per la conversione del permesso di soggiorno anteriormente alla sua entrata in vigore"
  • Tar Lombardia Sentenza del 9 - 22 marzo 2010 n. 685: possibile la conversione del permesso di soggiorno per motivi familiari in altro tipo di permesso (studio, lavoro) se interviene tra i coniugi la separazione, lo scioglimento del matrimonio o la morte del coniuge sempre che esistano i presupposti per il rilascio del nuovo permesso di soggiorno
  • TAR Lazio, Sentenza  del 2 febbraio 2010 n° 1414: contro il diniego di rilascio/rinnovo dei permessi di soggiorno per motivi di famiglia, la competenza è del G.O., il quale provvede ai sensi degli artt. 737 e seguenti del codice di procedura civile.  
  • TAR Lazio, Sentenza del 20 luglio 2009 n. 7160: la condanna definitiva per uno dei reati ostativi all’ingresso sul territorio nazionale ed elencati nell’art. 4 comma 3, terzo periodo, del T.U., determina il diniego automatico al rinnovo del permesso di soggiorno. Tale diniego ha carattere rigidamente vincolato, senza margini di discrezionalità lasciati all’Amministrazione, tranne nei casi in cui l’interessato abbia beneficiato del diritto al ricongiungimento familiare. Non fa eccezione la situazione in cui l’interessato abbia maturato le condizioni per ottenere la riabilitazione ai sensi dell’art. 178 c.p. senza che questa sia stata pronunciata dal giudice, in quanto l’estinzione degli effetti penali della condanna richiede comunque una formale pronuncia da parte del giudice dell’esecuzione.
  • TAR Lazio Sentenza del 1 Luglio 2009 n°6352: violativa dei principi generali in materia di libertà personale, delle norme poste a tutela dei minori nonché dell'art. 20 D.Lgs 196/2003 sul trattamento dei dati personali la norma delle ordinanze presidenziali attuative del decreto del 21 maggio 2008 che prevedeva di identificare i rom, adulti e bambini. 
  • TAR Veneto Sentenza del 6 novembre 2008 n° 3455: spetta al Giudice Ordinario la competenza contro il diniego di rilascio/rinnovo o aggiornamento del permesso di soggiorno per motivi familiari
  • Consiglio di Stato Decisione del 29 luglio 2008 n. 3793: il requisito del possesso di un reddito minimo idoneo al sostentamento dello straniero e del di lui nucleo familiare costituisce un requisito soggettivo non eludibile ai fini del rilascio e del rinnovo del permesso di soggiorno, perché attiene alla sostenibilità dell’ingresso dello straniero nella comunità nazionale per ragioni di lavoro subordinato.
  • Consiglio di Stato  Decisione dell'11 luglio 2008, n. 3479: su bilanciamento tra pericolosità sociale per pregresse condanne e diritto all'unità familiare
  • TAR Emilia Romagna Sentenza del 6 Giugno 2008 n. 2342: in merito alla situazione familiare va inoltre rilevato che non può costituire ragione valida di diniego la sua separazione dal marito e la cessazione della convivenza, atteso che si tratta di condizioni del tutto ininfluenti sulla situazione lavorativa, alloggiativa della ricorrente. 
  • TAR Emilia-Romagna Sentenza del 29 maggio 2008 n. 2087: deve ritenersi devoluta alla giurisdizione del giudice ordinario anche l’impugnazione della revoca del permesso di soggiorno qualora la ricorrente, come nel caso in esame, invochi l’applicazione in proprio favore delle norme e dei principi in tema di ricongiungimento familiare
  • Consiglio di Stato Sentenza del 26 maggio 2008 n. 2437:  possibilità di conversione del  permesso di soggiorno per  affidamento a permesso di soggiorno per lavoro al compimento del 18° anno di età.
  • TAR Friuli Venezia Giulia, Sentenza del 21 aprile 2008 n. 253:é legittima la conversione del permesso di soggiorno per affidamento in permesso per lavoro subordinato
  • TAR Toscana Sentenza dell'11 aprile 2008, n. 1028: l’amministrazione affronta la questione del bilanciamento fra l’interesse del ricorrente alla conservazione della propria situazione personale e familiare e l’interesse pubblico all’allontanamento di un soggetto resosi responsabile di un delitto di particolare gravità, ed assegna prevalenza al secondo sulla base di una valutazione discrezionale di per sé certamente non illogica
  • TAR Veneto sentenza 5 Marzo 2008 n. 533: in merito ai requisiti necessari per la conversione del permesso di soggiorno, rilasciato ai cittadini extracomunitari minori di età ai sensi dell'art. 32 Testo Unico Immigrazione, in permesso di soggiorno ad altro titolo, al raggiungimento della maggiore età, qui ritenuti alternativi (e non cumulativi)
  • TAR Trentino Alto Adige Sentenza del 19 Febbraio 2008 n. 42: l’art. 30, comma 6, del D. Lgs. 25 luglio 1998, n. 286 prevede che contro il diniego del nulla osta al ricongiungimento familiare e del permesso di soggiorno per motivi familiari, nonché contro gli altri provvedimenti dell'autorità amministrativa in materia di diritto all'unità familiare, l'interessato possa presentare ricorso al pretore del luogo in cui risiede (oggi al Tribunale ordinario), il quale provvede, sentito l'interessato, nei modi di cui agli articoli 737 e seguenti del codice di procedura civile.
  • TAR Emilia Romagna Sentenza del 15 Febbraio 2008 n. 330: ogni controversia riguardante il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi familiari è sottratta alla Giurisdizione del giudice amministrativo
  • TAR Veneto sentenza del 13 febbraio 2008 n. 533: conversione del permesso di soggiorno rilasciato ai cittadini extracomunitari minori di età in permesso di soggiorno ad altro titolo, al raggiungimento della maggiore età 
  • TAR Veneto sentenza del gennaio 2008 n. 140; su diniego del rinnovo del titolo di soggiorno per motivi familiari - matrimonio ritenuto "di comodo" con cittadina italiana -, e su differenze tra permessi ex art. 30/1 ed ex art. 19/C TUI, che impediscono di estendere, alla fattispecie di cui all’art. 19, nel caso di cessazione della convivenza, la norma di favore di cui all’art. 30 comma 5
  • TAR Emilia Romagna sentenza del gennaio 2008 n. 73: su conversione del permesso di soggiorno per minore età in quello per lavoro subordinato.
  • TAR Toscana – Sentenza del 19 Dicembre 2007 n. 5043: sulla ammissibilità del ricorso gerarchico avverso il provvedimento del Questore di revoca del permesso di soggiorno rilasciato per motivi di famiglia,
  • TAR Lazio - Sentenza 7 maggio 2007 n. 4025: il rilascio del permesso di soggiorno per lavoro subordinato, al compimento della maggiore età, riguarda non soltanto gli stranieri che da minori abbiano subito provvedimenti di affidamento, ma anche quelli sottoposti a tutela 
  • Consiglio di Stato - Sentenza n. 564/07: rilascio del permesso di soggiorno per ricerca lavoro a minore non accompagnato
  • TAR Piemonte sentenza del 10 marzo 2007 n. 1179: conversione del permesso di soggiorno speciale rilasciato ai cittadini extracomunitari minori di età in permesso di soggiorno per studio, al raggiungimento della maggiore età
  • Consiglio di Stato - sentenza 2 febbraio 2007 - n. 546: affidamento al comune e conversione da permesso minore età in motivo di lavoro
  • TAR Veneto sentenza del 17 gennaio 2007 n. 385: la situazione di “minore comunque affidato” a tenore della L. 4.5.93 n. 184 risulta, ex se, sufficiente a legittimare la richiesta di conversione del permesso di soggiorno ottenuto durante il periodo della minore età in permesso ad altro titolo.
  • Consiglio di Stato decisione del 28 febbraio 2005 n° 767: su permesso di soggiorno per motivi familiari e sua revoca in caso di separazione
  • TAR Friuli Venezia Giulia sentenza del 24 febbraio 2005 n.226: il cosiddetto "affidamento di fatto" a parenti entro il IV grado è legalmente valido
  • TAR Lombardia Milano sentenza del 3 febbraio 2004 n. 379: il cosiddetto "affidamento di fatto" senza intervento della autorità giudiziaria non consente la conversione del permesso di soggiorno alla maggiore età
  • TAR Toscana Sentenza del 15 giugno - 21 settembre 2011 n. 1408:"il ricorrente, essendo entrato in Italia prima dell’entrata in vigore della l. n. 94/2009, e non avendo avuto comunque a disposizione il tempo minimo necessario per maturare il suddetto biennio, non si trova nelle condizioni previste ai fini della applicazione della nuova disciplina"

LAVORO

  • TAR Piemonte Sentenza del 12 - 25 ottobre 2011 n. 1120: legittimo il diniego di rinnovo del permesso per lavoro, in quanto "a partire dalla data di rilascio del primo permesso di soggiorno la ricorrente non dimostra di avere intrapreso una regolare attività lavorativa. L'unica documentazione presentata è stata quella relativa a datori che presenta evidenti caratteri di inattendibilità"
  • TAR Veneto Sentenza del 23 marzo 2011 n. 487: "poiché per gli atti amministrativi non è possibile introdurre fattispecie di illecito amministrativo non supportate da un fondamento legislativo, il risultato voluto dall’Amministrazione di maggiore contrasto all’esercizio del commercio abusivo con le modalità prefigurate dall’ordinanza, avrebbe potuto essere perseguito solo attraverso una norma di legge"
  • TAR Toscana Sentenza del 15 marzo 2011 n. 457: "la circostanza per la quale il ricorrente abbia commesso il reato durante la titolarità di un permesso di soggiorno per lavoro subordinato non rileva, se la richiesta del nuovo titolo è per lavoro autonomo, avendo ritenuto il legislatore di individuare una normativa più rigorosa per coloro che decidono di avviare un nuovo lavoro autonomo, per il quale la serietà e affidabilità appaiono molto rilevanti e non riconoscibili per coloro che, anche in passato e in costanza di diverso titolo di soggiorno, hanno commesso specifici reati in materia di falso"
  • TAR Lombardia Sentenza dell’11 maggio 2010 del n. 1163: va riconosciuta la conversione del permesso di soggiorno per motivi familiari (rilasciato ai sensi dell'art. 19 comma 2 lett. c del TUI) in permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato.
  •  TAR Friuli Venezia Giulia, sentenza 11 febbraio 2010, n.124: in materia di rinnovo dei permessi di soggiorno degli infermieri professionali entrati in Italia fuori dal regime delle quote ex art. 27 comma 1 lett. r bis in forza del solo contratto di soggiorno, senza, contemporaneamente, ottenere la proroga anche del nulla osta al lavoro, se il datore di lavoro intende avvalersi della professionalità della ricorrente, è sufficiente, dato che la stessa può entrare in Italia fuori quota, che chieda un nuovo nulla osta al lavoro a tempo indeterminato, cosa che la legge espressamente consente. 
  • Consiglio di Stato, decisione del 19 giugno 2009 n. 4064: il rilascio di un permesso di soggiorno per attesa occupazione di cui all’art. 22 comma 11 del T.U. immigrazione non può essere ottenuto dallo straniero che, dopo avere fatto ingresso in Italia per lavoro subordinato, abbia cessato l’attività lavorativa prima di avere ottenuto il rilascio del permesso di soggiorno e non abbia effettivamente proceduto all’iscrizione alle liste di collocamento.
  • Sentenza T.A.R. Emilia Romagna del 6 maggio 2009 n°606: l'attività lavorativa agricola può essere anche non stagionale, e anche la richiesta di nullaosta al lavoro
  • TAR Lazio, sentenza del 6 febbraio 2009 n 1206: il permesso di soggiorno rilasciato per motivi religiosi può essere convertito in permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato. 
  • TAR Friuli Venezia Giulia Sentenza del 1 settembre 2008 n° 518: il perfezionamento del rapporto di lavoro anche se è tardivo consente il rilascio del relativo permesso di soggiorno.
  • Consiglio di Stato Sentenza del 1 luglio 2008 n. 3266: su rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro autonomo e il criterio della condizione di reciprocità 
  • TAR Veneto sentenza  del 21 maggio 2008 n. 1534: legittimo il diniego del rinnovo di permesso di soggiorno per lavoro autonomo quando non sia desumibile in modo serio e attendibile la produzione futura di redditi regolari e sufficienti
  • TAR Sicilia Sentenza n. 617 del 9 maggio 2008: é iIllegittima la revoca del rinnovo del permesso di soggiorno per presunta inesistenza rapporto lavoro
  • TAR Veneto Sentenza 7 maggio 2008 n. 1257: va rilasciato il permesso per attesa occupazione anche a chi era lavoratore autonomo socio di cooperativa e iscritto alle liste anagrafiche del Centro per l'Impiego
  • TAR Campania Sentenza del 30 aprile 2008 n. 3066: é legittimo il diniego del rinnovo del permesso di soggiorno in conseguenza di accertamenti in merito alla non esistenza del lavoro
  • TAR Lazio Sentenza del 24 aprile 2008 n. 3541: é legittimo il diniego del secondo e consecutivo rinnovo permesso per attesa occupazione
  • TAR Veneto Sentenza del 9 aprile 2008 n. 906: é illegittima la revoca e il contestuale  rigetto dell’istanza di rinnovo del permesso di soggiorno se il lavoro documentato é falso per fatto del datore di lavoro ed il lavoratore ha comunque altri redditi leciti
  • TAR Emilia Romagna sentenza  n. 222 del 14 Febbraio 2008:  ammissibile il rinnovo tardivo del permesso di soggiorni per motivi di lavoro in caso di esistenza del contratto di soggiorno. 
  • TAR Lazio 3 ottobre 2007: é illegittimo il diniego di rinnovo del permesso di soggiorno per attesa occupazione qualora sopraggiungono, nelle more del procedimento, nuovi elementi che legittimano il rilascio del permesso di soggiorno.
  • TAR Lazio sentenza del 9 Maggio - 18 Luglio 2007: in materia di titoli pofessionali e di circolazione e soggiorno per lavoro di professionisti
  • Consiglio di Stato - Decisione del 22 Maggio 2007 n. 2594: hanno diritto al rinnovo del permesso di soggiorno gli extracomunitari che sono in attesa di occupazione ed il datore di lavoro è disponibile ad assumere lo straniero, anche se non vi è ancora il contratto.
  • TAR Veneto sentenza del 16 marzo 2006 n. 606: diritto del lavoratore disoccupato di conservare il permesso di soggiorno, se nel periodo indicato ha percepito sussidi diversi da quelli derivanti dalla normale prestazione lavorativa, quali possono essere sussidi di disoccupazione, e se poi ha avuto occupazione lavorativa nelle more del rinnovo 
  • TAR Piemonte sentenza del 10 febbraio 2005 n.1314: diritto del lavoratore disoccupato di conservare il permesso di soggiorno, se è stato inserito nei progetti di sostegno ai disoccupati promossi dal Comune 
  • TAR Toscana sentenza  del 24 Gennaio 2003 n. 38: inamissibilità dell’accesso al pubblico impiego per i lavoratori extracomunitari
  • TAR Liguria sentenza 13 Aprile 2001 n. 129: i cittadini stranieri hanno diritto di essere assunti nel Pubblico Impiego a tempo indeterminato 

 INGRESSO, SOGGIORNO E RINNOVO DEL TITOLO DI SOGGIORNO

  • TAR Lazio Sentenza del 20 dicembre 2011 - 18 gennaio 2012 n. 609:Sanatoria 2009 - l’intervenuto accertamento con sentenza irrevocabile dei fatti penalmente rilevanti indicati dal disposto di cui all’art. 1 ter, comma 13, lett. c) D.L. n. 78/2009, giustifica il diniego della istanza di regolarizzazione
  • TAR Lazio Sentenza del 24 novembre 2011 - 18 gennaio 2012 n. 608: l’intervenuto accertamento con sentenza irrevocabile - così come evidenziato nel provvedimento impugnato - dei fatti penalmente rilevanti indicati dal disposto di cui all’art. 26 D.Lgs. n. 286/1998, giustifica il diniego di rilascio del permesso di soggiorno per motivi di lavoro autonomo.
  • TAR Lazio Sentenza del 24 novembre 2011 - 17 gennaio 2012 n. 531: la discontinuità nella attività lavorativa in Italia e la circostanza del ritorno in Patria per alcuni periodi non può di per sé essere indicativa del venir meno dei vincoli familiari in Italia in assenza di altri elementi indiziari a supporto di tale ipotesi e soprattutto in presenza di un dato che dimostra proprio il contrario intendimento del ricorrente di mantenere i legami con l’Italia, ovvero la sua recente nuova assunzione
  • TAR Lazio Sentenza del 24 novembre 2011 - 17 gennaio 2012 n. 530: Sanatoria 2009 - risulta accertata la mancata corrispondenza di quanto indicato nella istanza rispetto all’effettivo reddito percepito e dichiarato dal coniuge del richiedente
  • TAR Lazio Sentenza del 6 dicembre 2011 - 17 gennaio 2012 n. 519:Sanatoria 2009 - illegittimo il decreto emesso dalla Questura di Roma notificato in data 7 febbraio 2011 con il quale veniva decretata l’archiviazione della istanza di permesso di soggiorno a seguito di procedura di emersione: la Questura avrebbe dovuto provvedere ad inviare il preavviso ex art. 10 bis della L. 241/90 in modo da consentire allo straniero di partecipare al procedimento al fine di poter evidenziare le ragioni sottese al rilascio del provvedimento favorevole
  • TAR Lazio Sentenza del 12 - 17 gennaio 2012 n. 475: legittimo il diniego di visto di ingresso per lavoro subordinato oppostogli dall’Ambasciata d’Italia in Dhaka in quanto risulterebbe “manomesso” nel nome il passaporto
  • Consiglio di Stato Sentenza del 13 - 16 gennaio 2012 n. 129: il permesso di soggiorno “per ricerca occupazione” non può essere ulteriormente rinnovato o prorogato, una volta che l’interessato abbia usufruito (sia pure inutilmente) del tempo garantitogli dalla legge.
  • Consiglio di Stato Sentenza del 13 - 16 gennaio 2012 n. 123: la sentenza penale a carico dell’attuale appellato risulta pronunciata, a seguito di patteggiamento, prima dell’entrata in vigore della legge n. 189/2002
  • TAR Lombardia Sentenza del 12 - 13 gennaio 2012 n. 139: Sanatoria 2009 - non risulta in alcun modo allegato e dimostrato da parte resistente lo svolgimento di un’attività lavorativa presso la suindicata macelleria con modalità tali da rendere impossibile e, dunque, fittizia, un’attività lavorativa come badante da svolgersi in conformità del contratto di soggiorno come sopra annullato
  • TAR Lombardia Sentenza del 12 - 13 gennaio 2012 n. 135: Sanatoria 2009 - "visto che il ricorrente non prova in alcun modo la titolarità del permesso ex art. 9 TUI - che solo gli avrebbe consentito di proporre una valida domanda di emersione - il provvedimento di diniego qui impugnato non può reputarsi illegittimo"
  • TAR Lombardia Sentenza del 12 - 13 gennaio 2012 n. 134: Sanatoria 2009 - nel caso di specie non appare in alcun modo provato lo svolgimento del rapporto di lavoro, senza contare che il sedicente datore di lavoro non si è mai presentato presso i competenti uffici per la prosecuzione ed il completamento del procedimento di emersione
  • TAR Lombardia Sentenza del 12 - 13 gennaio 2012 n. 133: Sanatoria 2009 - l’esibizione all’Autorità Amministrativa di un falso documento di identità, ai fini di beneficiare dell’emersione di cui alla legge 102/2009, si pone in evidente contrasto con le previsioni di legge in materia (cfr. art. 1-ter della legge 102/2009, commi 4°, lett. b; 7° e 15°), e vizia irrimediabilmente l’intero procedimento amministrativo di emersione, vista la condotta fraudolenta della parte istante
  • TAR Lazio Sentenza del 10 - 11 gennaio 2012 n. 235: Sanatoria 2009 - il decreto penale di condanna, ancorché divenuto irrevocabile, non può ritenersi ostativo alla regolarizzazione del rapporto di lavoro domestico ai sensi della l. 102/2009 stante la lettera dell’art. 1 ter del d.l. 78/2009 conv. con modifiche dalla l.n. 102/2009, che cita solo le sentenze di condanna e quelle di applicazione della pena su richiesta e non anche il decreto penale di condanna
  • TAR Sicilia Sentenza del 15 dicembre 2011 - 10 gennaio 2012 n. 30:l’autorità amministrativa nazionale non è tenuta a verificare le ragioni della segnalazione di cittadini extracomunitari nel Sistema d'Informazione di Schengen (S.I.S.), e quindi non deve acquisire, da parte dello Stato estero da cui origina la segnalazione nel S.I.S., la documentazione che spiega le ragioni per le quali il soggetto non può essere ammesso in area Schengen
  • TAR Sicilia Sentenza del 15 dicembre 2011 - 10 gennaio 2012 n. 18:la conversione del permesso di soggiorno per lavoro stagionale in permesso di soggiorno per lavoro subordinato può avvenire solo qualora lo straniero, al termine del periodo lavorativo, sia rientrato nel proprio paese di origine
  • TAR Sicilia Sentenza del 15 dicembre 2011 - 10 gennaio 2012 n. 14:la circostanza addotta dall’Amministrazione, e cioè l’avere rintracciato il ricorrente, in una singola occasione, nel corso di un mirato servizio di polizia, a pulire i vetri delle auto ferme ad un incrocio, non è, di per sé sola, sufficiente a giustificare la conclusione da essa tratta, e cioè “che lo straniero non svolge più l’attività commerciale per la quale era stato autorizzato a soggiornare in Italia o altre attività lavorative consentitegli dal titolo di soggiorno, ma è dedito a svolgere l’attività di “lavavetri” presso gli incroci…”
  • TAR Toscana Sentenza del 20 dicembre 2011 - 9 gennaio 2012 n. 7:l’accertata mancanza di un titolo legittimante il rinnovo del permesso di soggiorno rende sostanzialmente vincolato il diniego, senza che in contrario rilevino la titolarità dell’alloggio e, per il passato, la disponibilità di redditi sufficienti
  • Consiglio di Stato Sentenza del 25 novembre 2011 - 4 gennaio 2012 n. 2: la posizione dell'appellante che ha richiesto il visto per lavoro subordinato, dopo lo scambio di comunicazioni con le autorità tedesche che hanno accertato l'errore di persona, richiede un nuovo esame da parte dell'autorità amministrativa competente. La indicazione di una segnalazione ex Trattato di Schengen - priva della indicazione del paese di provenienza - non costituisce, per la sua genericità, una motivazione sufficiente del provvedimento di rigetto del visto, ma dovrebbe semmai giustificare un proseguimento di attività istruttoria. 
  • TAR Puglia Sentenza del 30 novembre 2011 - 2 gennaio 2012 n.10:Sanatoria 2009 - legittimo il diniego in quanto il datore di lavoro, in violazione di espressa statuizione legislativa (cfr. art.1-ter, comma 4, lett.d) del DL n.78/2009 conv. con legge n.102/2009), non ha documentato il possesso di un reddito imponibile minimo “risultante dalla dichiarazione dei redditi
  • TAR Puglia Sentenza del 26 ottobre 2011 - 2 gennaio 2012 n. 5: l’art. 27 D.P.R. 394/99 va interpretato nel senso che esso, conformemente alle indicazioni emergenti dall’art. 18 del D. L.vo 286/98, consenta anche al diretto interessato di presentare la domanda per il rilascio di permesso di soggiorno “per motivi di sicurezza sociale”.
  • TAR Piemonte Sentenza del 23 novembre - 13 dicembre 2011 n. 1292: la conversione di un permesso di soggiorno da studio a lavoro autonomo (proprio per le caratteristiche intrinseche della libera professione) consegue ad una valutazione prognostica favorevole circa l'inserimento della persona nel mondo del lavoro e la conseguente titolarità di un reddito sufficiente per il proprio sostentamento, dimostrazione che sarà possibile soltanto al momento della dichiarazione dei redditi relativa all'anno di attività.
  • TAR Lombardia Sentenza del 1° - 12 dicembre 2011 n. 3129:impossibilità di accedere alla procedura di emersione dal lavoro irregolare per lo straniero che risulti condannato, anche a seguito di patteggiamento della pena, per una serie di reati (fra i quali, com’è per l’odierna istante, quello di tentata rapina aggravata) 
  • TAR Lazio Sentenza del 6  - 9 dicembre n. 9660: "dall’esame del provvedimento impugnato emerge che il visto è stato negato perché la foto apposta sul passaporto utilizzato dal ricorrente è stata alterata"
  • TAR Lazio Sentenza del 20 ottobre - 9 dicembre 2011 n. 9643:illegittimo il diniego del visto per turismo - "difetto di motivazione e di istruttoria nel provvedimento impugnato, avendo potuto la ricorrente usufruire del visto di ingresso per visite alla sorella in altre due analoghe occasioni, regolarmente rientrando in patria, dopo un periodo breve di 45 giornI"
  • TAR Sicilia Sentenza del 24 novembre - 7 dicembre 2011 n. 2934:Sanatoria 2009 - "la ricorrente ha dimostrato di essere titolare di un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata ai documenti ai quali è chiesto l'accesso, in quanto ha la necessità di conoscere gli atti relativi al procedimento di emersione del lavoro irregolare da essa presentata"
  • TAR Toscana Sentenza del 17 novembre - 7 dicembre 2011 n. 1885:illegittimo il diniego del rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro autonomo in quanto il provvedimento risulta carente di motivazione e di istruttoria, recando unicamente l’indicazione della sentenza di condanna riportata dall’interessato ed ignorando totalmente la lunga permanenza di quest’ultimo in Italia, risalente al 1998, senza che venga compiuta alcuna delle valutazioni imposte dalla legge in ordine alla situazione di lungo soggiornante attribuibile al deducente, anche con riferimento alla situazione lavorativa o all'esistenza di legami sociali e familiari
  • TAR Toscana Sentenza del 17 novembre - 7 dicembre 2011 n. 1883:i fatti intervenuti prima che il provvedimento abbia acquistato efficacia nei confronti dell'interessato possono da questi essere fatti valere a proprio favore nei confronti dell'Amministrazione procedente, in forza del principio tempus regit actum
  • Consiglio di Stato Sentenza del 28 ottobre - 7 dicembre 2011 n. 6463: un orientamento giurisprudenziale, formatosi presso la VI Sezione del Consiglio di Stato (cfr., fra le altre, n. 1990/2008 e n. 1308/2011) differenzia il caso in cui fra la condanna penale e il diniego del rilascio o del rinnovo vi sia stato un non breve intervallo di tempo.
  • Consiglio di Stato Sentenza del 28 ottobre - 7 dicembre 2011 n. 6460: non v’è dubbio che le false dichiarazioni rilasciate a suo tempo dall’interessata e la disposta espulsione costituiscano il presupposto inoppugnabile e inoppugnato che avalla appieno il provvedimento questorile, impeditivo al rinnovo del permesso di soggiorno e legittimante la conseguente revoca del permesso, non rilevando a tal fine la regolarizzazione conseguita con l’inganno né gli altri riferiti elementi sopravvenuti.
  • Consiglio di Stato Sentenza del 22 novembre - 6 dicembre 2011 n. 6410: durante il procedimento amministrativo non è stata incontrovertibilmente dimostrata la identità del soggetto che presentò l’istanza nel 2008 con quello indicato quale titolare del “nuovo” documento di identità valido per l’espatrio comunicato al Consolato d’Italia nel 2009. V’era quindi una discrasia tra il documento sotteso alla richiesta di visto e quello riportato nel nulla-osta fonte di incertezza sulla effettiva identità del richiedente che ha legittimato il diniego del rilascio del visto di ingresso
  • Consiglio di Stato Sentenza del 4 novembre - 2 dicembre 2011 n. 6381: Sanatoria 2009 - illegittimo il diniego - la richiamata normativa si riferisce a “sentenza di condanna” e non quindi a “decreto penale” di condanna non essendo consentita sul piano penale alcuna interpretazione estensiva o analogica.
  • TAR Lombardia Sentenza del 22 novembre - 1 dicembre 2011 n. 3019: la sussistenza di un provvedimento di espulsione che aveva previsto il divieto di rientro in Italia del ricorrente per dieci anni è motivo sufficiente per revocare il nulla osta concesso; non può lamentarsi alcun ritardo eccessivo nell’emanazione del provvedimento poiché, essendo stato il ricorrente espulso avendo dichiarato altre generalità, solo in occasione del controllo delle impronte digitali è stato possibile verificare l’esistenza del provvedimento di espulsione
  • TAR Lombardia Sentenza del 22 novembre - 1 dicembre 2011 n. 3017: il permesso di soggiorno per motivi di giustizia non può essere convertito in altro tipo di permesso. Quando le necessità ai fini di giustizia vengono meno riprende efficacia il provvedimento di allontanamento che nel caso di specie era giustificato dal fatto che i ricorrenti non avevano mai ottenuto un regolare permesso di soggiorno.
  • TAR Lombardia Sentenza del 22 novembre - 1 dicembre 2011 n. 3015: "a causa della condotta omissiva del commercialista del richiedente il rinnovo del permesso per lavoro autonomo, si può giustificare un ritardo nella produzione, il che fa ritenere opportuno un annullamento del provvedimento impugnato allo scopo che la Questura possa riesaminare la documentazione prodotta per verificare la sua idoneità a consentire il rilascio di un permesso di soggiorno"
  • TAR Lombardia Sentenza del  22 novembre  - 1 dicembre 2011 n. 3013: la mancata traduzione in una lingua conosciuta dal ricorrente può esser ragione di remissione in termini di un eventuale ricorso tardivo, ma non causa di annullamento del provvedimento di revoca del permesso di soggiorno a suo tempo rilasciato, sulla base della riscontrata falsità della documentazione attestante il rapporto di lavoro
  • TAR Lombardia Sentenza del 22 novembre - 1 dicembre 2011 n. 3011: illegittimo il diniego del rinnovo del permesso di soggiorno in considerazione della commissione di un reato in tema di stupefacenti e della mancanza di uno stabile reddito. In realta il reato si pone come unico episodio negativo durante tutto il periodo di permanenza e il ricorrente porta avanti attualmente con il padre un’attività commerciale che offre un reddito sufficiente a garantire il mantenimento dell’intero nucleo familiare.
  • TAR Lombardia Sentenza del 17 - 30 novembre 2011 n. 2996:Sanatoria 2009 - legittimo il il rigetto della domanda di emersione lavoro subordinato, in quanto il datore di lavoro era privo di permesso di soggiorno di lunga durata nonché della ricevuta della richiesta 
  • Consiglio di Stato Sentenza dell'11 ottobre - 28 novembre 2011 n. 6287: "se l’amministrazione, a parità di ogni altro elemento, dovesse pronunciarsi oggi sulla vicenda in esame - ossia il diniego del rinnovo del permesso per lavoro autonomo a motivo di risalenti condanne per il reato di cui all'art. 474 c.p. -, dovrebbe applicare (anche) il d.lgs. n. 5/2007. In questa luce, emergono profili di equità che contribuiscono ad indurre il Collegio alla riforma della sentenza appellata, affinché l’amministrazione provveda al riesame della vicenda con i parametri ed i criteri indicati nella presente motivazione.
  • Consiglio di Stato Sentenza del 28 ottobre - 28 novembre 2011 n. 6270: Sanatoria 2009 - la temporanea convivenza anagrafica dell’appellante con la signora ***, ai sensi dell’art.5 del D.P.R. n. 223, non è sufficiente per configurare l’appartenenza ad un unico nucleo familiare in documentata assenza tra i medesimi di legami coniugali o di parentela e di presa a carico ai fini Irpef
  • TAR Lazio Sentenza del 13 ottobre - 28 novembre 2011 n. 9328:illegittimità del silenzio serbato dalla Amministrazione sulla istanza volta ad ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno
  • TAR Lombardia Sentenza del 22 - 25 novembre 2011 n. 2911: non è possibile affermare, come fa il ricorrente, che la denuncia di rapporto di lavoro fittizio sia irrilevante quando prima della decisione del diniego del rinnovo del permesso per lavoro sopravvenga un rapporto di lavoro reale ed in regola, in quanto in questo modo si frustra il principio contenuto nel T.U. Immigrazione secondo il quale lo straniero che non ha lavoro non può trattenersi sul territorio nazionale a tempo indeterminato fino a quando riesca a trovare un nuovo lavoro
  • TAR Piemonte Sentenza del 9 - 25 novembre 2011 n. 1259: il rigetto dell’istanza di rinnovo appare del tutto vincolato per l’Amministrazione per l’esistenza a carico dell’interessato di una condanna per rapina, reato considerato dal legislatore automaticamente ostativo alla permanenza dello straniero sul territorio nazionale.
  • TAR Piemonte Sentenza del 9 - 25 novembre 2011 n. 1258: legittimo il diniego di rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro autonomo per l’esistenza di una condanna passata in giudicato per i reati di cui agli artt. 474 c.p. e 292 e 295 l.n. 43/1973
  • Consiglio di Stato Sentenza del 28 ottobre - 24 novembre 2011 n. 6242: anche in presenza di condanna penale, il diniego di rinnovo del permesso di soggiorno presuppone una adeguata motivazione in ordine alla pericolosità sociale del soggetto, e che in ogni caso l’esistenza di condanne penali non è sufficiente a giustificare il diniego ove il cittadino extracomunitario abbia esercitato (come è avvenuto nella specie) il diritto al ricongiungimento familiare.
  • Consiglio di Stato Sentenza del 21 ottobre - 22 novembre 2011 n. 6141: illegittimo il diniego del rinoovo del permesso di soggiorno per lavoro - "superficiale la istruttoria da parte dell’Amministrazione, che, con l’omessa comunicazione all’interessata del preavviso di diniego, ha impedito all’istante di rappresentare (e si è essa stessa preclusa l’esame di) fatti e situazioni, che, una volta sottoposti alla valutazione discrezionale dell’Amministrazione medesima, ben avrebbero potuto condurre ad un contenuto dispositivo del provvedimento oggetto del giudizio, diverso da quello in concreto adottato."
  • TAR Lazio Sentenza del 17 - 21 novembre 2011 n. 9104: la segnalazione nel S.I.S. comporta un effetto preclusivo automatico in relazione al rilascio del visto d'ingresso con esclusione, pertanto, di ogni discrezionalità in capo all'amministrazione: eventuali diritti dell'interessato all'accertamento della correttezza dell'inserimento del suo nominativo nel S.I.S. possono essere fatti valere nell'ambito della specifica procedura di rettifica e cancellazione prevista dall'art. 111 della Convenzione di Schengen 
  • TAR Sicilia Sentenza del 10 - 21 novembre 2011 n. 2749: "a fronte di una istanza, per il rilascio del permesso di soggiorno, presentata dalla ricorrente in data 30.10.2008, il ricorso, notificato solo il 02.03.2011, e cioè a distanza di oltre due anni dall’istanza stessa, è tardivo, e va quindi dichiarato irricevibile"
  • TAR Sicilia Sentenza del 10 - 21 novembre 2011 n. 2742: le tipologie di lavoro prese in considerazione dalla legge sull’emersione n. 102/2009 sono quelle di colf e di badante; il ricorrente non svolge attività di domestico, bensì di giardiniere
  • TAR Toscana Sentenza del 3 - 18 novembre 2011 n. 1783: "in sede di rinnovo di permesso di soggiorno, e non di primo rilascio, l’Amministrazione deve essere particolarmente attenta a valutare le situazioni specifiche, soprattutto se riferite a stranieri da tempo presenti sul territorio nazionale e già beneficiati di precedenti rinnovi, in particolar modo laddove sono presenti stranieri con figli minori, anche se in affido “eterofamiliare” come nel caso di specie"
  • TAR Toscana Sentenza del 3 - 18 novembre 2011 n. 1773: non riconducibilità del reato di cui all'art. 13 comma 13, d.lgs. n. 286/1998 fra quelli individuati dall’art. 1 ter, co. 13, lett. c) del d.l. n. 78/2009 come impedimento dirimente alla regolarizzazione
  • TAR Campania Sentenza del 9 - 16 novembre 2011 n. 5376: legittimo il diniego del permesso di soggiorno per lavoro - "l’inesistenza del rapporto di lavoro con la ditta risulta riconosciuta dallo stesso ricorrente, il quale nel verbale di spontanee dichiarazioni del 22.11.2010, dichiara che “Tale rapporto di lavoro non è mai stato veritiero in quanto…non conosco la ditta, né il mio fittizio datore di lavoro *****”"
  • TAR Lazio Sentenza del 13 ottobre - 15 novembre 2011 n. 8898: il ricorso avverso il silenzio rifiuto formatosi sulla domanda di rilascio del visto di ingresso per lavoro subordinato presentata dal ricorrente presso l’Ambasciata d’Italia a Damasco è fondato - la P.A. è tenuta a concludere i procedimenti amministrativi mediante l’adozione di un provvedimento espresso e non può lasciarli perennemente sospesi.
  • TAR Lazio Sentenza del 27 ottobre - 15 novembre 2011 n. 8892:legittimo il rifiuto del permesso di soggiorno per lavoro autonomo in presenza di condanna irrevocabile per violazione delle norme sul diritto di autore e ricettazione
  • Consiglio di Stato Sentenza del 14 ottobre - 15 novembre 2011 n. 6038: in base al combinato disposto degli artt. 4, comma 3, e 5, comma 5, del d. lgs. n. 286 del 1998, nel testo risultante a seguito delle modifiche apportate dalla legge n. 189 del 2002, la condanna per uno dei reati ivi specificati, tra i quali quelli inerenti gli stupefacenti, comporta la non concedibilità del rilascio e del rinnovo del permesso di soggiorno.
  • TAR Campania Sentenza del 25 ottobre - 14 novembre 2011 n. 5309: illegittimo il diniego del rilascio del permesso di soggiorno per lavoro con riferimento alla ritenuta inesistenza dell’attività lavorativa: il rapporto di lavoro si era instaurato con il datore di lavoro indicato nella richiesta, ma era in corso di svolgimento in altra provincia ove il datore di lavoro si era temporaneamente trasferito, e la mancata comunicazione del mutamento del luogo di svolgimento dell’attività lavorativa integra una mera irregolarità amministrativa, quanto meno in parte, imputabile al datore di lavoro 
  • TAR Lombardia Sentenza del 3 - 8 novembre 2011 n. 2662: Sanatoria 2009 - risulta pacificamente provata la presentazione dell’istanza di emersione, senza che il Ministero dell’Interno abbia provveduto sulla stessa nel termine di legge cui all’art. 2, comma 3°, della legge 241/1990 (infatti, in mancanza di una norma specifica sulla durata del procedimento contenuta nell’art.1-ter sopra citato, deve ritenersi applicabile la norma generale di “chiusura” di cui all’art. 2 della legge 241/1990).
  • TAR Lazio Sentenza del 20 ottobre - 7 novembre 2011 n. 8529: la reiezione dell’istanza di reingresso è stata motivata in ragione della segnalazione della ricorrente come persona non ammissibile nell’Area Schengen - non assume significativo rilievo la circostanza posta a fondamento delle censure ovvero l’avvenuto rilascio in precedenza e costanza della segnalazione Schengen del permesso di soggiorno
  • TAR Lazio Sentenza del 3 - 7 novembre 2011 n. 8504: legittimo il diniego del visto per cure mediche poiché l’interessato non ha comprovato il possesso dei requisiti richiesti dall’art. 36 d. lgs. n. 286/98 per l’ingresso in Italia per cure mediche, non avendo prodotto la dichiarazione della struttura sanitaria italiana attestante il tipo di cura, la data d’inizio e la durata del ricovero ed i costi dello stesso, la prenotazione aerea di andata e ritorno e la documentazione relativa al possesso delle risorse per fare fronte alle spese sanitarie, di vitto e di soggiorno. Inoltre, il passaporto utilizzato dal richiedente non è più riconosciuto dalla comunità internazionale quale valido documento di viaggio
  • Consiglio di Stato Sentenza dell'8 luglio - 4 novembre 2011 n. 5863:la normativa vigente individua come fatto ostativo la condanna senza attribuire alcun rilievo alle circostanze richiamate nell’appello, quali il fatto che la condanna sia avvenuta per patteggiamento, né ai benefici, contestualmente o successivamente, concessi ed in particolare alla sospensione condizionale della pena o al condono intervenuto in seguito, che, per definizione, non fanno venir meno la condanna, ma incidono soltanto sulla pena. Le suddette circostanze pertanto non costituiscono elementi sufficienti a far venir meno l’automatismo conseguente a quel tipo di condanna.
  • TAR Lombardia Sentenza del 20 ottobre - 4 novembre 2011 n. 2653: Sanatoria 2009 - violazione di legge per difetto di istruttoria e travisamento dei fatti: il reato è stato accertato in data 13.2.2007 e la condanna, emessa in data 14.7.2008, è divenuta irrevocabile in data 14.2.2009, quindi in epoca anteriore alla modifica dell’art 474 c.p. introdotto dalla l. 99/2009 del 23 luglio 2009. In base al testo previgente la pena stabilita per il reato di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsa era la reclusione fino a due anni e la multa fino a € 2.650 e quindi non rientrava nell’ipotesi di cui all’art 380 cpp, né in quello dell’art 381 cpp.
  • TAR Lombardia Sentenza del 20 ottobre - 3 novembre 2011 n. 2617: Sanatoria 2009 - "qualora la riabilitazione intervenga prima dell’adozione del provvedimento di diniego del titolo di soggiorno (nel caso di specie, del diniego dell’emersione dal lavoro irregolare), l’amministrazione è tenuta a prenderla in esame, non potendo più continuare a considerare la condanna rispetto alla quale il prevenuto è stato riabilitato come automaticamente ostativa al conseguimento del titolo stesso "
  • TAR Lombardia Sentenza del 5 ottobre - 3 novembre 2011 n. 2606:"fermo il divieto di espellere il ricorrente finché perduri l’esigenza di terapia medica, sarà cura del ricorrente stesso domandare il permesso di soggiorno per motivi di salute, superando in tal modo l’originaria domanda di altro tipo di permesso, che potrà venire riproposta una volta cessata l’efficacia del primo"
  • TAR Lombardia Sentenza del 5 ottobre - 3 novembre 2011 n. 2605:l’impugnato diniego di duplicato del permesso di soggiorno per lavoro si rivela illegittimo, poiché basato sulla ricorrenza di due provvedimenti amministrativi di espulsione anteriori alla regolarizzazione, e dunque superati ex lege in forza di quest’ultima.
  • TAR Lazio Sentenza del 28 settembre - 2 novembre 2011 n. 8346:rigettata l’istanza volta ad ottenere la concessione del visto d’ingresso per “residenza elettiva” - l’accurata istruttoria svolta in via amministrativa ha, infatti, consentito (e consente) di escludere che il richiedente possegga – allo stato – quelle ampie, ed autonome, risorse economiche di cui si possa ragionevolmente supporre (come previsto dal punto 14 del D.I. 12.7.2000) la continuità nel futuro.
  • TAR Lazio Sentenza del 28 settembre - 2 novembre 2011 n. 8344:rigettata l’istanza volta ad ottenere la concessione del visto d’ingresso per “lavoro subordinato domestico - il nominativo del richiedente è presente all’interno del “Sistema Informativo Schengen”
  • Consiglio di Stato Sentenza del 18 - 31 ottobre 2011 n. 5814:mancanza di presupposti per il rinnovo del permesso di soggiorno. Nessuna documentazione sarebbe mai stata prodotta in ordine alla situazione economica del nucleo familiare di riferimento.
  • TAR Piemonte Sentenza del 12 - 27 ottobre 2011 n. 1134: illegittimo il riniego di rinnovo del permesso per attesa occupazione per mancata considerazione della natura e dell’effettività dei vincoli familiari dell’interessato (il quale, dopo aver esercitato il ricongiungimento familiare, “risiede stabilmente con il padre, titolare di regolare contratto di locazione di un alloggio, nel quale pure vive una delle sorelle”)
  • TAR Piemonte Sentenza del 12 - 27 ottobre 2011 n. 1128: "il decreto de quo, lungi dall’essere basato sul ritardo nel deposito della domanda di rinnovo, appare fondarsi sulla mancanza in capo al ricorrente di un’attività lavorativa e sulla durata di oltre un anno del suo stato di disoccupazione"
  • TAR Lombardia Sentenza del 24 maggio - 27 ottobre 2011 n. 2595:Sanatoria 2009 - "l’insufficienza del reddito della datrice di lavoro – che risulta inferiore a ventimila euro annui –, non è stata assolutamente oggetto di contestazione né in fase di trattazione orale né per mezzo di memoria da parte del ricorrente. Pertanto, sotto questo profilo il provvedimento resiste alle censure formulate nel ricorso"
  • TAR Lombardia Sentenza del 24 maggio - 27 ottobre 2011 n. 2593:Sanatoria 2009 - "quanto alla possibilità di ottenere la riabilitazione, la stessa non può essere soltanto prospettata come possibilità, ma deve essere già ottenuta, al fine di neutralizzare gli effetti negativi derivanti da una condanna per un reato ostativo "
  • TAR Lombardia Sentenza del 20 - 27 ottobre 2011 n. 2590: Sanatoria 2009 - chiesto l’accertamento dell’illegittimità dell’inerzia serbata dall’amministrazione sulla propria domanda di emersione dal lavoro irregolare, sollevando censure di violazione di legge ed eccesso di potere.
  • Consiglio di Stato Sentenza del 16 settembre - 26 ottobre 2011 n. 5727: illegittimo il diniego del rinnovo del permesso di soggiorno in quanto nella sua motivazione non sono state introdotte quelle valutazioni discrezionali che il decreto legislativo n. 5/2007 richiede a tutela delle famiglie dei migranti
  • TAR Sicilia Sentenza del 12 - 26 ottobre 2011 n. 2575: Sanatoria 2009 - "è ben possibile che il provvedimento amministrativo sia motivato per relationem, con rimando ai contenuti di pareri o di altri atti intervenuti nella fase istruttoria, è parimenti vero che tali atti devono essere puntualmente indicati, affinché sia rispettato l’art. 3, comma terzo, della legge n. 241/1990 sul procedimento amministrativo"
  • TAR Lombardia Sentenza dell'8 settembre - 26 ottobre 2011 n. 2573: Sanatoria 2009 - illegittimo il rigetto dell'istanza di emersione dal lavoro irregolare per insufficienza reddito: dai certificati prodotti in giudizio, emerge che il datore di lavoro e lo zio fanno parte della medesima famiglia anagrafica ed hanno la stessa residenza
  • TAR Piemonte Sentenza del 12 - 25 ottobre 2011 n. 1120: legittimo il diniego di rinnovo del permesso per lavoro, in quanto "a partire dalla data di rilascio del primo permesso di soggiorno la ricorrente non dimostra di avere intrapreso una regolare attività lavorativa. L'unica documentazione presentata è stata quella relativa a datori che presenta evidenti caratteri di inattendibilità"
  • TAR Toscana Sentenza del 19 - 25 ottobre 2011 n. 1577: illegittimità del diniego del rinnovo del permesso di soggiorno per contraddittorietà con il precedente provvedimento di rinnovo del permesso di soggiorno, risalente al luglio del 2008, e dunque successivo alla irrevocabilità di quella stessa sentenza di condanna che viene oggi addotta dall’amministrazione a sostegno del diniego
  • TAR Lombardia Sentenza del 6 - 25 ottobre 2011 n. 2567: irricevibile in quanto tardivo e inescusabile per la tardività il ricorso contro la archiviazione dell'istanza di emersione in considerazione della irreperibilità del lavoratore
  • TAR Lombardia Sentenza del 20 settembre  - 24 ottobre 2011 n. 2534: "in presenza di una inottemperanza dell’Amministrazione che ha lasciato trascorrere inutilmente il termine stabilito con la sentenza n. 874/2011 per adempiere e adottare un provvedimento espresso, va nominato un Commissario ad acta affinché definisca la procedura di emersione della ricorrente *****, verificando se ci sono i presupposti per un esito positivo della stessa"
  • TAR Lombardia Sentenza del 13 - 24 ottobre 2011 n. 2528: "ritiene il Collegio che la mancata produzione di altre buste paga (o di altra documentazione dimostrante la sussistenza di un perdurante rapporto lavorativo) e l’esiguità degli importi riportati nell’unica busta paga prodotta siano elementi che rendono evidente la sostanziale inesistenza di un rapporto di lavoro subordinato che possa giustificare la permanenza del ricorrente nel territorio dello Stato"
  • TAR Lazio Sentenza del 20 - 24 ottobre 2011 n. 8181: legittimo il provvedimento con cui è stata rigettata la richiesta del visto d'ingresso per l'Italia - come emerge dagli atti istruttori del procedimento in questione e dalla relazione difensiva della PA depositati in giudizio, “le informazioni fornite per giustificare lo scopo e le condizioni del soggiorno previsto non sono attendibili”
  • TAR Lazio Sentenza del 20 - 24 ottobre 2011 n. 8180: legittimo il rifiuto di rilascio del visto di ingresso per turismo per sussistenza di motivi ostativi, atti a supportare la legittima adozione del diniego - i richiedenti non hanno presentato nessun estratto conto bancario né certificati di proprietà immobiliare da cui si possa desumere una seppur minima stabilità economica
  • TAR Lazio Sentenza del 20 - 24 ottobre 2011 n. 8179: illegittimo il diniego del visto di ingresso per turismo - l'Amministrazione, con gli atti oggetto di gravame, si è limitata ad opporre un diniego generalizzato senza alcuna menzione specifica delle ragioni poste a base del suo iter istruttorio
  • TAR Lazio Sentenza del 20 - 24 ottobre 2011 n. 8174: legittimo il diniego del visto di ingresso in area Schengen nei confronti del ricorrente nella motivazione é indicato che sussistono motivi ostativi alla concessione del richiesto provvedimento (cfr., il ricorrente rappresenterebbe una minaccia per l’ordine pubblico, la sicurezza interna, la salute pubblica o le relazioni internazionali)
  • TAR Lazio Sentenza del 20 - 24 ottobre 2011 n. 8166: legittimo il diniego di visto di ingresso per lavoro subordinato motivato in quanto il passaporto *** risulta “manomesso alla pag. 3”
  • TAR Lazio Sentenza del 20 - 24 ottobre 2011 n. 8165: legittimo il diniego di visto di ingresso in quanto motivato - in fase di istruttoria della pratica sorgevano dubbi sul passaporto n. *** in quanto si constatava che la data di nascita originale fosse stata alterata. Poi, sottoponendo il documento ai controlli, si evidenziava come fosse stata manomessa l’intera data di nascita
  • TAR Lazio Sentenza del 20 - 24 ottobre 2011 n. 8164: la richiesta di visto del ricorrente era corredata soltanto dal nulla osta della Questura per lo svolgimento di attività lavorativa autonoma, laddove appunto la richiesta di visto era relativa a “lavoro subordinato”, con la conseguenza che mancava il nulla osta dello Sportello Unico per l’Immigrazione territorialmente competente
  • TAR Lazio Sentenza del 20 - 24 ottobre 2011 n. 8163: legittimo il diniego del visto di reingresso per titolare di carta di soggiorno - in quanto assente dal TN per più di due anni; per i quali casi, la normativa prevede che il titolare della Carta di soggiorno possa assentarsi non oltre i dodici mesi dal TN", non risultando sufficiente quale motivo presentato dalla ricorrente un certificato medico per il minore ***** il quale aveva, in un incidente domestico, subito delle scottature, e che venne curato presso la *** per circa quindici giorni (dal 20.6.2010 al 4.7.2010) 
  • TAR Lazio Sentenza del 20 - 24 ottobre 2011 n. 8162: legittimo il diniego di rilascio del visto di ingresso per lavoro - come emerge dagli atti istruttori del procedimento in questione, depositati in giudizio, sussistono fondati dubbi sulla reale identità del ricorrente
  • TAR Lazio Sentenza del 20 - 24 ottobre 2011 n. 8157: legittimo il diniego di rilascio del visto di ingresso per turismo per sussistenza di motivi ostativi, atti a supportare la legittima adozione del diniego
  • TAR Lazio Sentenza del 6 - 24 ottobre 2011 n. 8147: illegittimo il diniego del visto per turismo - "l'Amministrazione si è limitata ad opporre un diniego generalizzato senza alcuna menzione specifica delle ragioni sottese al provvedimento"
  • TAR Lazio Sentenza del 20 - 24 ottobre 2011 n. 8145: legittimo il diniego di rilascio del visto di ingresso per turismo per "serio rischio migratorio, non essendo stato dimostrato un effettivo interesse del richiedente a fare rientro nel suo paese al termine del periodo di validità di un eventuale visto di ingresso in Italia", in quanto l'Amministrazione ha dato adeguatamente conto (anche per relationem) della sussistenza di motivi ostativi
  • TAR Toscana Sentenza del 1° giugno - 20 ottobre 2011 n. 1529:illegittimo il diniego del rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro subordinato in ragione della mancata assunzione dell'interessato da parte del datore di lavoro che aveva ottenuto per lui il nullaosta al lavoro e il conseguente ingresso in Italia. La P.A. deve valutare se nella fattispecie sussistono, o meno, gli estremi di quella situazione di impossibilità sopravvenuta dell’instaurazione del rapporto e di mancato inizio dell’attività di lavoro per cause non imputabili al cittadino extracomunitario, in presenza della quale si applica il principio ex art. 22, comma 11, del d.lgs. n. 286/1998, che consente allo straniero di scongiurare la revoca del permesso in caso di perdita del posto di lavoro..
  • TAR Toscana Sentenza del 1° giugno - 20 ottobre 2011 n. 1528:illegittimo il diniego del rinnovo del permesso di soggiorno per motivo “attesa occupazione” sulla base della presenza di mere denunce, prive di (o almeno, non ancora seguite da) accertamento in sede penale: in tal caso sulla P.A. incombe un più intenso onere di motivazione, basato, ad es., su elementi relativi all’esistenza o meno di fonti di reddito lecite, non potendo la P.A. limitarsi al richiamo delle predette denunce
  • TAR Toscana Sentenza del 6 - 20 ottobre 2011 n. 1521: Sanatoria 2009 - "il ricorso deve essere accolto sotto il profilo della lamentata violazione di legge per l’erronea interpretazione degli artt. 380 e 381 in riferimento all’art. 1-ter, comma 13, lett. c), del d.l. n. 78/2009, convertito con l. n. 102/2009"
  • TAR Toscana Sentenza del 6 - 20 ottobre 2011 n. 1520: "se è vero che la norma di cui all’art. 4, comma 3, d.lgs. cit. specifica che le condanne per reati di cui all’art. 380 c.p.p. sono ostative all’ingresso (e soggiorno) sul territorio nazionale, è altrettanto riconducibile alla volontà del legislatore, dopo la novella del 2007, la volontà di valutare con particolare attenzione le situazioni specifiche che vedono gli stranieri già soggiornanti in Italia da tempo, in seguito a ricongiungimento familiare, al fine di bilanciare il giudizio di pericolosità sociale in presenza di una (sola) condanna penale con quello di meritevolezza alla permanenza in virtù della condotta protratta nel tempo"
  • TAR Toscana Sentenza del 6 - 20 ottobre 2011 n. 1516: Sanatoria 2009 - erronea interpretazione degli artt. 380 e 381 in riferimento all’art. 1-ter, comma 13, lett. c), del d.l. n. 78/2009, convertito con l. n. 102/2009
  • TAR Toscana Sentenza del 6 - 20 ottobre 2011 n. 1515: Sanatoria 2009 - la condanna irrogata per il reato di cui all’art. 14, comma 5-ter, del d.lgs. n. 286/1998 non può ritenersi rientrante tra quelle ostative all’emersione del lavoro irregolare, ai sensi dell’art. 1-ter, comma 13, lett. c), del d.l. n. 78/2009, convertito con l. n. 102/2009
  • TAR Toscana Sentenza del 6 - 20 ottobre 2011 n. 1513: illegittimo il rifiuto del rinnovo del permesso di soggiorno a motivo della esistenza di una condanna del 2008 per il reato di cui all'art. 73 del d.p.r. n. 309/1990, essendo fondato unicamente sul precedente penale sopra rammentato, senza alcuna delle valutazioni imposte dalla legge in ordine alla situazione di lungo soggiornante attribuibile al deducente, anche con riferimento alla situazione lavorativa o all'esistenza di legami sociali e familiari.
  • TAR Toscana Sentenza del 6 - 20 ottobre 2011 n. 1512: illegittimo il rifiuto del permesso di soggiorno richiesto dal ricorrente, con invito a lasciare il territorio dello Stato entro 15 giorni dalla notifica; in ragione della condanna per il delitto di tentato furto, ex artt. 624 e 625, n. 2, cod. pen. Il provvedimento in questione reca unicamente l’apodittica affermazione secondo la quale il ricorrente risulterebbe vivere “in maniera contraria alla civile convivenza” e, in ipotesi, anche attraverso il provento di reati, mentre il ricorrente convive con i genitori, titolari di regolare permesso di soggiorno, di adeguata sistemazione alloggiativa e muniti di reddito congruo, ed intrattiene attualmente un rapporto di lavoro a tempo indeterminato con la ditta *** .
  • TAR Campania Sentenza del 12 - 19 ottobre 2011 n. 4865: Sanatoria 2009 - l’art. 1 ter della l. 102 del 2009, che regola il procedimento di emersione in discorso non prevede un termine espresso per la sua conclusione
  • TAR Campania Sentenza del 12 - 19 ottobre 2011 n. 4862: illegittimo il diniego di rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di lavoro autonomo in ragione della esistenza di un decreto penale divenuto esecutivo - poiché il ricorrente anni addietro resosi responsabile dei reati di ricettazione, introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi - perché il provvedimento é stato emanato mentre l'interessato era titolare di un permesso di soggiorno per lavoro subordinato
  • TAR Toscana Sentenza del 6 - 18 ottobre 2011 n. 1505: cessata la materia del contendere riguardante il rigetto dell'istanza del ricorrente volta a ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno, a seguito di annullamento in autotutela del provvedimento impugnato
  • TAR Toscana Sentenza del 6 - 18 ottobre 2011 n. 1504: Sanatoria 2009 - erronea interpretazione degli artt. 380 e 381 in riferimento all’art. 1-ter, comma 13, lett. c), del d.l. n. 78/2009, convertito con l. n. 102/2009
  • TAR Toscana Sentenza del 6 - 18 ottobre 2011 n. 1503: Sanatoria 2009 - "la condanna irrogata per il reato di cui all’art. 14, comma 5-ter, del D.Lgs. n. 286/1998 non può ritenersi ab origine rientrante tra quelle ostative all’emersione del lavoro irregolare, ai sensi dell’art. 1-ter, comma 13, lett. c), del d.l. n. 78/2009, convertito con l. n. 102/2009"
  • TAR Toscana Sentenza del 6 - 18 ottobre 2011 n. 1502: Sanatoria 2009 - "la Prefettura dichiara di volersi adeguare alle indicazioni ministeriali impartite con circolari del 23 e del 29 giugno 2011 per il rilascio del permesso di soggiorno, prima negato ed oggetto del ricorso", e si é chiesto di dichiararsi cessata la materia del contendere
  • TAR Toscana Sentenza del 6 - 18 ottobre 2011 n. 1501: Sanatoria 2009 - "l’amministrazione procedente ha annullato d’ufficio il diniego impugnato, dichiarando di volersi adeguare alle indicazioni ministeriali impartite con circolare del 23 giugno 2011, emanata a seguito della nota decisione del Consiglio di Stato, A.P., n. 8/2011" - dichiarata cessata la materia del contendere
  • TAR Toscana Sentenza del 6 - 18 ottobre 2011 n. 1500: Sanatoria 2009 - dichiarata cessata la materia del contendere a seguito del rilascio del titolo richiesto dai ricorrente, prima negato per asserita ostatività della condanna irrogata per il reato di cui all’art. 14, comma 5-ter, del d. lgs. n. 286/1998:
  • TAR Toscana Sentenza del 6 - 18 ottobre 2011 n. 1499: Sanatoria 2009 - sopravvenuto rilascio del titolo richiesto dai ricorrente, prima negato per asserita ostatività della condanna irrogata per il reato di cui all’art. 14, comma 5-ter, del d. lgs. n. 286/1998, e conseguentemente dichiarata cessata la materia del contendere
  • TAR Toscana Sentenza del 6 - 18 ottobre 2011 n. 1498: Sanatoria 2009 - la condanna irrogata per il reato di cui all’art. 14, comma 5-ter, del d. lgs. n. 286/1998 non rientra tra quelle ostative all’emersione del lavoro irregolare, ai sensi dell’art. 1-ter, comma 13, lett. c), del d.l. n. 78/2009, convertito con l. n. 102/2009. 
  • TAR Toscana Sentenza del 6 - 18 ottobre 2011 n. 1493: Sanatoria 2009 - "il reato di ricettazione, ex art. 648 c.p., contrariamente a quanto apoditticamente sostenuto dal ricorrente, rientra nella previsione di cui all’art. 381 c.p.p. in virtù della pena edittale considerata, non rilevando la pericolosità sociale in concreto che potrebbe desumersi dai singoli fatti oggetto di condanna, non essendo decisive in argomento le circostanze per cui, in sede penale, risultano concesse attenuanti generiche e sospensione condizionale della pena"
  • TAR Lombardia Sentenza del 6 - 18 ottobre 2011 n. 2470: "ai fini del rinnovo del permesso di soggiorno, anche per lavoro autonomo, occorre considerare la complessiva situazione economica, personale e familiare dello straniero al momento del rilascio del titolo, oltre al suo periodo di permanenza sul territorio nazionale, anche con riferimento ad elementi e circostanze sopravvenute dopo la presentazione della domanda di rinnovo e conosciute – o conoscibili – da parte della Pubblica Amministrazione"
  • TAR Lombardia Sentenza del 6 - 18 ottobre 2011 n. 2468: Sanatoria 2009 - cessata la materia del contendere, in quanto l’Amministrazione, nelle more del giudizio, ha rilasciato il provvedimento di regolarizzazione richiesto, prima negato per l'asserita ostatività di una condanna per il reato di cui all'art. 14 c. 5 ter D.lgs 286/98
  • TAR Lombardia Sentenza del 6 - 18 ottobre 2011 n. 2466: Sanatoria 2009 - denunciata la violazione di legge nella quale sarebbe incorsa la Prefettura di Milano, per avere erroneamente ritenuto che l’istante sig. *****  avesse presentato non una sola domanda di emersione per una unità di lavoro domestico, come previsto dalla legge, bensì più domande. L'Amministrazione ha invece confuso il nome e la domanda del ricorrente con quella di un suo omonimo.
  • TAR Lombardia Sentenza del 4 - 17 ottobre 2011 n. 2454: Sanatoria 2009 - rigettata l’istanza di emersione a favore della cittadina extracomunitaria ***** per l’esistenza di una segnalazione Schengen inserita dall’Ungheria che attestava l’esistenza di un provvedimento di espulsione a carico della straniera
  • Consiglio di Stato Sentenza del 24 giugno - 17 ottobre 2011 n. 5446:"gli “elementi sopravvenuti” cui fa riferimento l’art.5, 5° comma, sono quelli che vengono ad integrare i titoli e i requisiti originariamente mancanti o incompleti; quando però l’impedimento al rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno sia costituito da una causa ostativa tassativamente indicata dalla legge –nella fattispecie la pregressa condanna penale- il solo “elemento sopravvenuto” di cui si possa eventualmente tener conto è il provvedimento che annulli la causa ostativa stessa (ad esempio, una sentenza di appello o di cassazione, ovvero di revisione, che faccia venir meno la condanna)"
  • TAR Lazio Sentenza del 7 giugno - 17 ottobre 2011 n. 7972: illegittimo nel caso il diniego del visto di reingresso in Italia per motivi di studio per uno straniero già iscritto e frequentante corso universitario in Italia
  • TAR Lazio Sentenza del 21 giugno - 17 ottobre 2011 n. 7963:reiezione della richiesta di nulla osta ai fini del visto di reingresso - ricorso improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse
  • TAR Lombardia Sentenza del 4 - 13 ottobre 2011 n. 2422: dichiarata la sopravvenuta carenza di interesse al ricorso contro il diniego del rinnovo del permesso per lavoro in quanto la ricorrente, a seguito di matrimonio con cittadino italiano, ha in corso una procedura per il rilascio di permesso di soggiorno per motivi familiari
  • TAR Piemonte Sentenza del 28 settembre - 13 ottobre 2011 n. 1099: Sanatoria 2009 - il reato di falsità materiale commesso dal ricorrente non può ritenersi ostativo all’emersione, atteso che la pena edittale prevista per tale reato dall’art. 482 C.P. é inferiore, nel massimo, a tre anni. Pure il reato di cui all'art. 14, comma 5-ter, del d.lgs. n. 286 del 1998 non può ritenersi ostativo all’emersione
  • TAR Piemonte Sentenza del 28 settembre - 13 ottobre 2011 n. 1096: "é stato comunicato all’interessato che non si sono ravvisati nuovi sufficienti elementi di valutazione per avviare il procedimento di autotutela e si é precisato che la nuova valutazione dovrà riguardare il suo eventuale (nuovo) ingresso in Italia, visto che avrebbe dovuto abbandonare il territorio nazionale entro 15 giorni dalla notifica del provvedimento di rigetto dell’istanza di rinnovo del permesso di soggiorno."
  • TAR Lazio Sentenza del 28 settembre - 11 ottobre 2011 n. 7881:irricevibile in quanto proposto oltre il termine di legge di 60 giorni il ricorso contro il decreto di respingimento alla frontiera emesso il 23.02.2011 dalla Polizia di Frontiera dello scalo aereo di Fiumicino, fondato sul fatto che il ricorrente era in possesso di documento di viaggio falso, contraffatto, alterato
  • TAR Lazio Sentenza del 28 settembre - 11 ottobre 2011 n. 7857: una volta dato conto del parere negativo di uno o alcuni partner Schengen, il diniego del visto di ingresso risulta esaustivamente motivato con la formula “la Sua presenza rappresenta, secondo uno o più Stati membri, una minaccia per l’ordine pubblico, la sicurezza interna, la salute pubblica quale definita all’articolo 2, paragrafo 19 del regolamento (CE) n. 562/2006 (codice frontiere Schengen) o per le relazioni internazionali di uno o più Stati membri”
  • TAR Lazio Sentenza del 28 settembre - 11 ottobre 2011 n. 7852:rigettata la richiesta di visto di ingresso per turismo in quanto “la sua intenzione di uscire dal territorio Schengen prima della scadenza del visto sembra essere dubbia”
  • TAR Lazio Sentenza del 6 - 7 ottobre 2011 n. 7778: "in assenza dei requisiti di cui all’art. 4, comma 2 del d.lgs. n. 286 del 1998 e s.m.i. i provvedimenti di diniego di visto sono espressione di potere vincolato dell’amministrazione con la conseguenza che non richiedono altra motivazione se non quella della rilevata violazione di legge":
  • TAR Lazio Sentenza del 6 - 7 ottobre 2011 n. 7775: dichiarata cessata la materia del contendere: il Consolato generale d’Italia a Casablanca ha proceduto, in autotutela, all’annullamento del provvedimento di diniego del visto e ha, conseguentemente, rilasciato, in data 2.3.2011, il visto per lavoro subordinato n. ***
  • TAR Lazio Sentenza del 6 - 7 ottobre 2011 n. 7773: legittimo il diniego del rilascio del visto per turismo - dall’esame del provvedimento impugnato emerge che il visto è stato negato ai sensi dell’art. 5 comma 1° lettera e) REG. CE n. 562/06 che subordina l’ingresso dello straniero all’accertamento dell’inesistenza di una “minaccia per l'ordine pubblico, la sicurezza interna, la salute pubblica o le relazioni internazionali di uno degli Stati membri”
  • TAR Lazio Sentenza del 6 - 7 ottobre 2011 n. 7771: illegittimo il diniego del rilascio del visto di ingresso per lavoro: il provvedimento sarebbe genericamente motivato con dubbi circa la reale identità, senza spiegare su quale base si deduca una simile conseguenza, né quale altro modo avrebbe il ricorrente per provare la sua identità senza produrre il nuovo passaporto, con estremi diversi da quello riportato nel nullaosta al lavoro, in quanto smarrito e de quale si era esibita semplice fotocopia assieme al nuo passaporto 
  • TAR Lazio Sentenza del 6 - 7 ottobre 2011 n. 7770: l’ingresso sul territorio nazionale per motivi di lavoro autonomo avviene per quote stabilite con apposito DPCM, che, nel caso, è quello del 1° aprile 2010, il quale lo consentiva nei limiti del contingente solo ad “imprenditori che svolgono attività di interesse per l’economia italiana”: la valutazione dell’interesse per l’economia italiana è affidata alla Rappresentanza diplomatico consolare che, nel caso in specie, relativo ad una non meglio specificata attività di import export, non l’ha ritenuto sussistente, e pertanto il  così motivato diniego del visto per lavoro autonomo é legittimo
  • TAR Lombardia Sentenza del 6 - 7 ottobre n. 2397: Sanatoria 2009 - il gravame deve reputarsi irricevibile, ai sensi dell’art. 35, comma 1°, lett. a), del D.Lgs. 104/2010, per tardività del deposito. Neppure potrebbe essere invocato il principio della scusabilità dell’errore di cui all’art. 37 del codice del processo amministrativo, vista la chiara dizione del citato art. 87, oltre alla circostanza che il codice del processo amministrativo (D.Lgs. 104/2010), è ormai entrato in vigore da oltre un anno.
  • TAR Lombardia Sentenza del 6 - 7 ottobre n. 2395: Sanatoria 2009 - improcedibilità (più correttamente: irricevibilità, stante l’espressa dizione dell’art. 35, comma 1°, lett. a del D.Lgs. 104/2010), del gravame per tardività del deposito in giudizio del ricorso notificato.
  • TAR Toscana Sentenza del 17 maggio - 6 ottobre 2011 n. 1462: ai fini del rilascio/rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di studio allo straniero, quest’ultimo deve essersi iscritto all’anno accademico di riferimento: nella vicenda in esame l'interessato non ha dimostrato di avere assolto siffatto onere
  • TAR Toscana Sentenza del 17 maggio - 6 ottobre 2011 n. 1461: "una volta scelta l’opzione della valutazione della pericolosità sociale del sig. *****, la Questura aveva l’obbligo di tenere conto di tutti gli elementi a tal fine disponibili e rilevanti e, dunque, anche degli elementi favorevoli (in via di principio) allo straniero, dallo stesso rammentati nel gravame, quali la sua permanenza da lungo tempo in Italia, l’essersi ivi formato una famiglia e lo svolgimento, da parte sua, di un’attività lavorativa. Ne deriva l’illegittimità del diniego gravato, che mostra di non avere in alcun modo ponderato i suddetti elementi favorevoli."
  • TAR Toscana Sentenza del 31 marzo - 6 ottobre 2011 n. 1459:l’illegittimità del diniego di rilascio del permesso per protezione sociale, qui impugnato, discende dal fatto di non avere la P.A. effettuato sufficienti accertamenti istruttori sull’attendibilità dei fatti riferiti, e dalla conseguente carenza in punto di motivazione del diniego stesso, e si tratta di vizi dell’azione amministrativa, a fronte dei quali è del tutto irrilevante che la P.A. non fosse tenuta a dimostrare la non veridicità dei fatti in questione.
  • TAR Toscana Sentenza del 17 maggio - 6 ottobre 2011 n. 1457: "il limite di tre anni oltre la durata del corso di studi per la possibilità di rinnovo del titolo di soggiorno dell’art. 46, comma 4, del d.P.R. n. 394 /1999 non ostacola in alcun modo l’esercizio del diritto allo studio garantito anche agli stranieri dal d.lgs. n. 286/1998: al contrario, la previsione contestata si ispira alla stessa logica meritocratica, imperniata sull’operosità dello studente straniero, sottesa (secondo il medesimo ricorrente) all’altro limite (o requisito) previsto dall’art. 46, comma 4, cit. per il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di studio, cioè quello del superamento di un numero minimo di esami per ogni anno di corso. [...] Sotto questo profilo, nessuna discriminazione può essere configurata a danno degli studenti stranieri."
  • TAR Toscana Sentenza del 3 maggio - 6 ottobre 2011 n. 1455: "tra le condizioni preclusive per il rinnovo del permesso di soggiorno rientrano le condanne penali “per reati inerenti agli stupefacenti”, senza che residui alcuna sfera di discrezionalità in capo alla P.A., la quale è così tenuta a determinarsi in senso negativo sull’istanza di rinnovo"
  • TAR Toscana Sentenza del 31 marzo - 6 ottobre 2011 n. 1453: "poiché il Giudice di pace (organo giurisdizionale munito della competenza a decidere in proposito) ha dichiarato inammissibile ed infondato il ricorso presentato nei confronti del decreto di espulsione dell’11 luglio 2003, quest’ultimo ha continuato a dispiegare la propria efficacia, non potendo ritenersi automaticamente caducato per effetto dell’accoglimento della domanda di annullamento del precedente decreto di espulsione del 15 maggio 2002"
  • TAR Toscana Sentenza del 5 luglio - 6 ottobre 2011 n. 1448: cessata la materia del contendere riguardante il rigetto dell'istanza del ricorrente volta a ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro subordinato, a seguito di annullamento in autotutela del provvedimento impugnato, con conseguente accoglimento del ricorso gerarchico proposto e annullamento del decreto questorile che ne era oggetto
  • TAR Lombardia Sentenza del 4 - 5 ottobre 2011 n. 2375: illegittima la mancata concessione di un permesso di altro tipo invece del richiesto permesso CE slp dal momento che il giudizio sulla pericolosità sociale non appare pertinente poiché che il reato commesso non è tra quelli che ostano alla concessione di un permesso di soggiorno e manca qualunque valutazione in concreto della pericolosità stessa
  • Consiglio di Stato Sentenza del 24 giugno - 5 ottobre 2011 n. 5476:Sanatoria 2009 - il provvedimento impugnato si basa sulla circostanza che l’interessato risulta condannato per il reato di cui all’articolo 14, comma 5, del decreto legislativo n. 286/1998
  • Consiglio di Stato sentenza del 29 luglio - 4 ottobre 2011 n. 5430:Sanatoria 2009 - la condanna penale a suo tempo riportata dall’odierno appellante per il reato di cui all’art. 14, comma 5-ter, cit. non può più essere considerata ostativa all’accoglimento della sua istanza di emersione dal lavoro irregolare
  • Consiglio di Stato sentenza del 29 luglio - 4 ottobre 2011 n. 5429:Sanatoria 2009 - anche una impugnazione in tale materia ricade nelle nuove prescrizioni recate dalla citata legge n. 69/2009 ed, in particolare, è soggetta al termine semestrale per la proposizione dell'appello, che risulta nella fattispecie inosservato pur tenendo conto del periodo di sospensione feriale dei termini in detto termine ricadente. 
  • Consiglio di Stato sentenza dell'8 luglio - 3 ottobre 2011 n. 5420:qualora la causa ostativa è rappresentata da un evento (ad es. la condanna penale) relativamente remoto nel tempo, e seguìto altresì da uno o più rinnovi in occasione dei quali nulla è stato contestato all’interessato, allora viene meno l’automatismo della preclusione. Il fatto potrà, nondimeno, giustificare un eventuale diniego; ma nell’àmbito di una valutazione discrezionale complessiva che tenga conto da un lato della oggettiva gravità dell’episodio penale, e dall’altro della condotta successiva dell’interessato e di ogni altro elemento rilevante
  • TAR Piemonte Sentenza del 28 - 29 settembre 2011 n. 1016:Sanatoria 2009 - "l'atto impugnato, nel quale l’Amministrazione ha disposto l’archiviazione della pratica per “mancata presentazione delle parti”, senza aver provveduto a notificare per tempo l’avviso di convocazione anche al lavoratore, non consentendogli, così, di conoscere lo stato della pratica e soprattutto di manifestare il suo interesse alla sua definizione, va, pertanto, annullato, affinché l’Amministrazione possa approfondire a livello di istruttoria il reale andamento del rapporto di lavoro per poi determinarsi rispetto alla sanatoria a seconda che siano stati integrati o meno i presupposti positivi e negativi cui la stessa è subordinata".
  • TAR Lombardia Sentenza del 20 - 29 settembre 2011 n. 2323:respinta l’istanza di rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di lavoro presentata dal ricorrente in quanto l’interessato è stato condannato nel 2008 dal Tribunale di Milano per reati inerenti gli stupefacenti, anche se il ricorrente afferma di sempre svolto attività lavorativa e di mantenere la famiglia del fratello.
  • TAR Lombardia Sentenza del 20 - 29 settembre 2011 n. 2322: il giudizio espresso dal Tribunale sul diniego di nulla osta al lavoro impedisce di rivalutare la medesima posizione lavorativa che prosegue in mancanza dei presupposti di legge.
  • TAR Piemonte Sentenza del 9 - 28 settembre 2011 n. 1014: Sanatoria 2009 - la normativa comunitaria ha prodotto l’abolizione del reato previsto dal citato comma 5 ter e tale effetto, ai sensi dell’art. 2 del codice penale, opera retroattivamente, facendo cessare l’esecuzione della condanna e i relativi effetti penali
  • TAR Piemonte Sentenza del 9 - 28 settembre 2011 n. 1013: "il nuovo provvedimento adottato nelle more del giudizio ha piena attitudine satisfattiva delle pretese di parte ricorrente, comportando la rimozione in via di autotutela del provvedimento lesivo dei suoi interessi nonché l’espresso riconoscimento della validità del contratto di soggiorno a suo tempo stipulato"
  • TAR Lazio Sentenza del 12 luglio - 28 settembre 2011 n. 7596: "sulla mancata ottemperanza alla richiesta di integrazione documentale il medesimo ricorrente asserisce, incontrastato, che essa è da imputare ad un mero disguido nel deposito della documentazione presso l’Ufficio competente"
  • TAR Sicilia Sentenza del 14 - 27 settembre 2011 n. 2327: "il volontario allontanamento del ricorrente dal territorio nazionale, nonostante la diffida collegata alla pendenza del procedimento penale per omicidio colposo, dimostra che egli si disinteressò del rinnovo del permesso di soggiorno", e pertanto risulta legittimo il provvedimento di archiviazione della domanda"
  • TAR Sicilia Sentenza del 14 - 27 settembre 2011 n. 2326: Sanatoria 2009 - "le censure dedotte sono tutte destituite di fondamento, in quanto riferite a circostanze di fatto inconsistenti, poiché il ricorrente risultava lavorare a Milano - come sopra precisato - in un periodo incompatibile con la sussistenza del rapporto di lavoro della cui emersione si controverte, in quanto lo straniero nel mese di luglio 2009 si sarebbe dovuto trovare a Piraino (provincia di Messina), dove risiede il datore di lavoro, e non già a Milano"
  • TAR Toscana Sentenza del 17 maggio - 27 settembre 2011 n. 1427:rigetto dell’istanza di rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di lavoro autonomo a seguito di condanna definitiva per il reato di procacciamento ad altri di sostanze stupefacenti e assenza di elementi idonei a configurare un alto grado di inserimento sociale o l’esistenza di stretti legami familiari in Italia
  • TAR Toscana Sentenza del 17 maggio - 27 settembre 2011 n. 1425:"la fattispecie di cui all’art. 5, comma 5, TUI non può essere ritenuta applicabile qualora il soggiorno sin dall’origine era viziato in merito all’ammissibilità del visto di ingresso, venendosi a “sanare” altrimenti una situazione che non consentiva proprio allo straniero di soggiornare in Italia, così che i nuovi elementi sopravvenuti non potevano nemmeno essere acquisiti (a differenza dell’ipotesi di corretta applicabilità di tale disposizione dell’art. 5, comma 5, d.lgs. cit. riferite a rinnovi o rilasci di permessi di soggiorni con visto regolare)"
  • TAR Toscana Sentenza del 15 giugno - 27 settembre 2011 n. 1421:"l’art. 5, comma 5, d.lgs. n. 286/98 in ordine alla valutabilità di nuovi elementi sopravvenuti non può trovare applicazione quando l’ingresso o il soggiorno dello straniero sono viziati “ab origine”, come nella presente fattispecie ove è stata anche disposta la revoca del permesso di soggiorno originario"
  • TAR Toscana Sentenza del 15 giugno - 27 settembre 2011 n. 1420:non risultavano considerati e valutati i nuovi elementi sopravvenuti, ai sensi dell’art. 5, comma 5, d.lgs. n. 286/98, comunicati dal ricorrente nel termine di cui all’art. 13, comma 5, d.lgs. cit., consistenti nella disponibilità all’assunzione dichiarata dal datore di lavoro
  • Consiglio di Stato Sentenza del 26 agosto - 27 settembre 2011 n. 5386: Sanatoria 2009 - "la condanna inflitta a ***** per violazione dell’obbligo di lasciare il territorio nazionale non esplica più effetti e conseguentemente il rigetto della domanda di emersione risulta illegittimo per carenza dei presupposti"
  • TAR Lombardia Sentenza del 22 - 23 settembre 2011 n. 2281:illegittima la revoca del contratto di soggiorno conclusa a seguito della Sanatoria 2009 in quanto sfornito di idonea motivazione: la Prefettura, anziché indicare chiaramente l’ipotesi di reato per la quale sarebbe stata inflitta la condanna (reato da ricomprendersi in quelli di cui agli articoli 380 e 381 cpp), ha effettuato un richiamo assolutamente generico, senza neppure individuare la norma di legge asseritamente violata
  • TAR Lazio Sentenza del 12 luglio - 22 settembre: Sanatoria 2009 - "l’istanza di rilascio del permesso di soggiorno non può ritenersi implicitamente compresa nell’istanza di emersione-sanatoria, ma costituisce, invece, una istanza autonoma, attinente ad ulteriore e successiva fase procedimentale, che prende avvio a seguito della stipulazione del contratto di soggiorno, in quanto prima di tale esito la presentazione della domanda di emersione non equivale alla presentazione dell’istanza di rilascio del permesso di soggiorno – non essendo tale effetto riconducibile né alla lettera della disposizione in parola né alla sua ratio"
  • TAR Toscana Sentenza del 1° giugno - 21 settembre 2011 n. 1416:"non si ricava alcun diretto coinvolgimento dell’interessato in condotte penalmente rilevanti, e, del resto, l’omessa comunicazione di avvio del procedimento ha impedito allo ***** di far valere le proprie ragioni in sede procedimentale, anche con riguardo alla disponibilità di redditi adeguati alla permanenza in Italia, senza che l’omissione possa venire superata in applicazione dell’art. 21-octies co. 2 della legge n. 241/90, mancando, da parte delle amministrazioni resistenti, la prova che il provvedimento non avrebbe comunque potuto avere un contenuto dispositivo diverso da quello, sfavorevole, concretamente rivestito"
  • TAR Lombardia Sentenza del 20 - 21 settembre 2011 n. 2266: "non è quindi rispondente al vero che il ricorrente non ha documentato l’esistenza di redditi idonei a garantire il suo mantenimento e la circostanza che risultino versati contributi previdenziali fino al 2008 e da ricollegarsi all’incidente subito ed è circostanza non decisiva ai fini del rinnovo"
  • TAR Toscana Sentenza del 1° giugno - 21 settembre 2011 n. 1413: il diniego del rinnovo del permesso di soggiorno a motivo della pericolosità sociale del richiedente/ricorrente non si fa carico né del tempo trascorso in Italia dal ricorrente, il quale assume di viverci da anni unitamente ai propri familiari, né dei legami ancora mantenuti dal medesimo ricorrente con la madrepatria, pur essendo oramai imposta in termini generali dal secondo periodo del quinto comma dell’art. 5 D.Lgs. n. 286/98, come aggiunto dall’art. 2 del D.Lgs. n. 5/07
  • TAR Lombardia Sentenza del 20 - 21 settembre 2011 n. 2259: il ricorso per declaratoria di illegittimità del silenzio- inadempimento sull’istanza di rinnovo del permesso di soggiorno presentata dal ricorrente é tardivo perché l’art. 2 L.241-90 prevede che il ricorso avverso il silenzio-inadempimento possa essere presentato entro un anno dalla scadenza del termine procedimentale per provvedere
  • TAR Lombardia Sentenza del 20 - 21 settembre 2011 n. 2256:"all’esito dell’istruttoria espletata il ricorso appare meritevole di accoglimento poiché non vi è la prova che il rapporto di lavoro sia strumentale per precostituirsi un titolo di soggiorno a fronte dello’esercizio di un’attività di prostituzione come adombra la Questura."
  • TAR Lombardia Sentenza del 20 - 21 settembre 2011 n. 2255: in seguito al deposito della copia del provvedimento di revoca del diniego del rinnovo del permesso di soggiorno, impugnato con il ricorso in oggetto, e dalla dichiarazione effettuata in udienza dal difensore della parte ricorrente, è venuta meno la materia del contendere.
  • TAR Lazio Sentenza del 12 luglio - 21 settembre 2011 n. 7505: "nel caso in esame il provvedimento impugnato non reca alcuna specifica valutazione sulla pericolosità sociale del ricorrente, essendosi limitato il Questore di Roma a richiamare la sola condanna penale (per il reato di violenza a un pubblico ufficiale, lesioni personali, circostanze art. 585 c.p., art. 576 n. 1 c.p., art.61 n. 2 c.p., art. 62 bis c.p., art. 69 comma 2 c.p.) non automaticamente ostativa al rinnovo del permesso di soggiorno. Il ricorso deve essere pertanto accolto, essendo il provvedimento impugnato carente nella motivazione"
  • Consiglio di Stato Sentenza del 26 agosto - 20 Settembre 2011 n. 5286: "la normativa vigente, interpretata alla luce dei principi desumibili dalla richiamata giurisprudenza costituzionale, consente il rilascio di uno speciale permesso di soggiorno atipico temporaneo per cure mediche a favore dello straniero bisognoso di cure mediche ma entrato irregolarmente nel territorio nazionale"
  • TAR Lombardia Sentenza del 14 luglio - 20 settembre 2011 n. 2239:"nel caso di specie risulta che la ricorrente avesse presentato alla Questura tutta la documentazione idonea a comprovare la sua assunzione presso altro datore di lavoro come domestica. L’Autorità di P.S. ha tuttavia ritenuto non sufficiente la predetta documentazione. Siffatto giudizio non risulta, tuttavia, circostanziato, non consentendo, a questo Tribunale di comprendere i profili in relazione ai quali la documentazione presentata dalla Sig.ra ***** fosse in ipotesi carente".
  • TAR Lazio Sentenza del 5 luglio - 20 settembre 2011 n. 7467:Sanatoria 2009 - "per effetto, dunque, dell'entrata in vigore della direttiva, il reato previsto dal menzionato art. 14, co. 5 ter, non può più considerarsi tale, versandosi in un'ipotesi di abolitio criminis che, a norma dell'art. 2, co. 2, c.p., ha effetto retroattivo e fa cessare l'esecuzione della condanna con i relativi effetti penali"
  • TAR Lazio Sentenza del 12 luglio - 20 settembre 2011 n. 7466:l’intervenuta adozione in autotutela del provvedimento di revoca del decreto della Questura con il quale veniva rifiutato il rinnovo del permesso di soggiorno, incide sull’interesse alla decisione dell’odierno ricorso che, conseguentemente, deve dichiararsi improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse.
  • Consiglio di Stato Sentenza del 15 luglio - 19 settembre 2011 n. 5260: Sanatoria 2009 - la condanna per il reato di cui all'art. 14 comma 5-ter del T.U. 286/1998 non é elemento ostativo alla regolarizzazione
  • Consiglio di Stato Sentenza del 26 agosto - 14 settembre 2011 n. 5135: i rinnovo è stato negato con provvedimento del 26.11.2010, per non avere il ricorrente dimostrato la disponibilità di un reddito, da lavoro o da altra fonte lecita, sufficiente al proprio sostentamento.
  • Consiglio di Stato Sentenza del 26 agosto - 14 settembre 2011 n. 5134: Sanatoria 2009 - "punto rilevante della controversia è l’intervenuta abrogazione del reato di cui all’art. 14, comma 5 ter, cit. per effetto della entrata in vigore (quale norma di diretta applicazione) della direttiva comunitaria n. 115 del 2008, secondo l’interpretazione datane con sentenza 28 aprile 2011 della Corte di Giustizia dell’Unione Europea"
  • Consiglio di Stato Sentenza del 26 agosto - 14 settembre 2011 n. 5133: il delitto di cui all’art. 14 comma 5 ter, del D.Lgs. 286/1998, non è ostativo all’emersione dei lavoratori stranieri di cui all’art. 1-ter della legge 102/2009
  • Consiglio di Stato Sentenza del 20 maggio - 14 settembre 2011 n. 5131: "l’appellante ha riportato una condanna, passata in giudicato, per reati concernenti lo spaccio di stupefacenti: pertanto non ha i requisiti soggettivi per ottenere il richiesto rinnovo del permesso di soggiorno"
  • Consiglio di Stato Sentenza del 6 settembre 2011 n. 5016: Sanatoria 2009 - il Collegio conferma l’orientamento già espresso da questo Consiglio di Stato (da ultimo con la sentenza n. 4325/2011) nel riconoscere l’autonomo diritto di impugnazione dello straniero in quanto titolare di un proprio e specifico interesse legittimo rivolto al buon esito della procedura di emersione, una volta che essa sia validamente attivata e non ne vengano meno i presupposti.
  • TAR Umbria Sentenza 6 luglio - 5 settembre 2011 n. 289: deve ritenersi che l’Amministrazione, prima di negare al ricorrente il rinnovo del permesso di soggiorno, avrebbe dovuto considerare più attentamente i predetti elementi, alla luce di quanto disposto dall’articolo 5, comma 5, del d.lgs. 286/1998, e di quanto indicato nelle più recenti circolari ministeriali succitate, prima di ritenere ostativa del rinnovo la mancata formalizzazione del rapporto di lavoro con il datore di lavoro originario.
  • Consiglio di Stato Sentenza del 2 settembre 2011 n. 4922: impugnato il silenzio rifiuto sull’istanza di accesso ai documenti amministrativi
  • TAR Lazio Sentenza del 27 giugno - 1° settembre 2011 n. 7104:Sanatoria 2009 - lo stesso art.1 ter comma 7 della L. 102/09 prevede l’archiviazione del procedimento di emersione solo in caso di mancata presentazione senza giustificato motivo, mentre nel caso di specie è provato che la mancata presentazione alla convocazione non è derivata da disinteresse del datore di lavoro (o peggio dalla fittizietà del rapporto di lavoro), ma dalle cagionevoli condizioni di salute del datore di lavoro.
  • TAR Lazio Sentenza del 16 giugno - 1° settembre 2011 n. 7100: la conversione del permesso di soggiorno stagionale in permesso per lavoro subordinato a tempo indeterminato, richiesta prima della scadenza del titolo di soggiorno per lavoro stagionale, non può essere rigettata solo per il mancato previo rientro in patria
  • TAR Lazio Sentenza del 5 luglio - 1° settembre 2011 n. 7098: il possesso di nulla-osta al lavoro rilasciato al datore di lavoro che ha effettuato la richiesta nominativa di assunzione nei confronti dello straniero residente all’estero, deve avere attuale validità ai sensi dell’art. 22 del l.vo 286/98 al fine di consentire l’esercizio dell’attività lavorativa e costituire fattore degno di valutazione per l’accoglimento dell’istanza di autorizzazione al rientro degli stranieri espulsi
  • TAR Lazio Sentenza del 16 giugno - 1° settembre 2011 n. 7091: "la riabilitazione da condanna penale sopravvenuta al provvedimento di diniego del permesso di soggiorno deve ritenersi irrilevante, atteso che la legittimità del provvedimento amministrativo deve essere valutata allo stato di fatto e di diritto esistente alla data del provvedimento medesimo data nella quale, nel caso di specie, la riabilitazione non era appunto ancora intervenuta"
  • Consiglio di Stato Ordinanza del 26 - 30 agosto 2011 n. 3628:Sanatoria 2009 - il reato di ricettazione nella cosiddetta forma lieve è ostativo alla procedura di emersione
  • Consiglio di Stato Sentenza del 26 agosto 2011 n. 4827: Sanatoria 2009 - "è secondaria e ininfluente la questione se lo straniero fosse più o meno consapevole e partecipe dell’attività fraudolenta del ***** (presentazione da parte del datore di lavoro di un documento fiscale non veritiero); anche se non ci si può nascondere che se l’inganno fosse andato a buon fine egli ne avrebbe goduto i frutti."
  • Consiglio di Stato Sentenza del 26 agosto 2011 n. 4826: "il ricorrente deduce di essere entrato in Italia e di avere ottenuto il primo permesso di soggiorno nel corso del 2006, mentre il suo permesso di soggiorno scadeva il 3 settembre 2010. La sentenza penale è stata pronunciata il 25 marzo 2010, ed il diniego di permesso di soggiorno è stato emesso dal Questore il 6 dicembre 2010. L’interessato non aveva dunque maturato ancora cinque anni di soggiorno, e mancavano le condizioni perché la Questura si desse carico delle valutazioni (discrezionali) di cui al d.lgs. n. 5/2007"
  • Consiglio di Stato Sentenza del 26 agosto 2011 n. 4821: Sanatoria 2009 - sentenze penali: il ricorrente era condannato per reato di cui all’art. 14, comma 5-ter, del testo unico n. 286/1998 e per il reato di cui agli articoli 624 e 635 del codice penale. Il reato di furto aggravato è da solo sufficiente per escluderlo dall'emersione
  • Consiglio di Stato Sentenza del 26 agosto 2011 n. 4822: "il ricorrente non deduce, ad esempio, di aver perduto ogni riferimento e legame con la terra di origine; anzi da un documento prodotto dalla sua difesa sembra doversi desumere che sia tuttora iscritto all’anagrafe del luogo di nascita, nello stato di famiglia dei genitori. A differenza di altre situazioni che vengono all’esame del giudice amministrativo, non si può dunque dire che il rientro nella patria di origine sia ostacolato dall’impossibilità di rintracciarvi legami familiari e relazioni sociali."
  • Consiglio di Stato Sentenza del 26 agosto 2011 n. 4810: diniego di conversione del permesso per studio in permesso per lavoro - "nella fattispecie in esame è incontestato che non ricorreva una disponibilità delle quote di ingresso nel decreto annuale di programmazione dei flussi, la richiesta dell’odierno appellante era inevitabilmente destinata ad essere disattesa in forza di quanto stabilito nel citato 14, 6° comma, d.p.r. n.394/1999, a prescindere dal fatto che il richiedente avesse inoltrato o meno una specifica richiesta alla Direzione provinciale del lavoro."
  • Consiglio di Stato Sentenza del 20 maggio - 10 agosto 2011 n. 4759:"nella futura fase di riesame, l’Amministrazione terrà conto dei fatti ulteriormente sopravvenuti e della complessiva condotta dell’appellante considerando il suo complessivo radicamento familiare e sociale nel paese. Ciò anche alla luce del nuovo quadro normativo derivante dal decreto legislativo n. 5/2007, e in particolare del nuovo testo dell’articolo 5, comma 5, del t.u., in quanto risulti applicabile."
  • Consiglio di Stato Sentenza del 10 giugno - 10 agosto n. 4758: "la condanna per reati concernenti gli stupefacenti è di per sé ostativa al rinnovo del permesso di soggiorno ai sensi degli articoli 4, comma 3, e 5, comma 5, del D.lgs n.286/1998, come modificato dalla legge 30 luglio 2002, n. 189, salvo che, ai sensi del citato comma 5, non ricorrano fatti sopravvenuti che facciano venire meno le ragioni ostative e che, in caso di ricongiungimento familiare, siano valutati aspetti quali la durata del soggiorno e i legami familiari esistenti"
  • Consiglio di Stato Sentenza del 20 maggio - 7 luglio - 10 agosto 2011 n. 4755: "Occorre tener conto della complessa vicenda esposta dall’appellante con riferimento alla sua prolungata permanenza in Italia e alla vicenda amministrativa e giurisprudenziale che lo ha visto protagonista, anche in relazione alla parallela evoluzione legislativa della materia"
  • TAR Lazio Sentenza del 12 luglio - 4 agosto 2011 n. 6597: "la conversione del permesso per motivi di studio o deve essere tuttavia coordinata con la disciplina speciale del permesso di lavoro temporaneo nello spettacolo che prevede tutt’altro regime. Diversamente ragionando, d’altronde, si perverrebbe all’assurda conseguenza di discriminare gli stranieri che vengano a completare in Italia la propria formazione artistica, che richiede preparazione non solo teorica, ma anche esperienza di scena vera e propria, precludendo loro di esercitare nel settore dello spettacolo, rispetto agli stranieri che siano venuti a studiare materie diverse.
  • Consiglio di Stato Sentenza del 29 - 30 luglio 2011 n. 4537: Sanatoria 2009 - "nell’ordinamento vigente risulta venuta meno la previsione normativa che, in presenza del reato di violazione dell’ordine del Questore di lasciare il territorio nazionale, costituiva il presupposto per il rigetto della domanda di emersione dal lavoro irregolare presentata dal cittadino di un paese terzo ai sensi dell’art.1-ter legge n.102 del 2009"
  • Consiglio di Stato Sentenza del 29 - 30 luglio 2011 n. 4536: Sanatoria 2009 - per effetto dell’entrata in vigore della Direttiva n. 2008/115/CE si è determinata l’abolizione del reato previsto dall’art. 14, co.5-ter, del D.lgs. n. 286 del 1998, che, a norma dell’art. 2, co. 2, c.p., ha effetto retroattivo, facendo cessare l’esecuzione della condanna ed i relativi effetti penali
  • TAR Lazio Sentenza del 27 giugno - 20 luglio 2011 n. 6543:declaratoria dell’illegittimità del silenzio serbato dall’Amministrazione sull’istanza presentata per il rilascio del permesso di soggiorno per lavoro subordinato a seguito della procedura di emersione dal lavoro irregolare (cd sanatoria colf e badanti ex L. n. 102/2009) senza accoglimento della richiesta del risarcimento dei danni
  • TAR Lazio Sentenza del 16 giugno - 20 luglio 2011 n. 6541: Sanatoria 2009 - accesso relativo agli atti del procedimento relativo alla istanza di emersione da lavoro irregolare
  • Consiglio di Stato Sentenza del 17 giugno - 18 luglio 2011 n. 4532: "il provvedimento impugnato, pur stigmatizzando un automatico motivo di diniego del permesso per la condanna subita, non ha affatto motivato sul giudizio di pericolosità omettendo di svolgere un esame della personalità complessiva del ricorrente, regolarmente presente in Italia dal 2003, e del grado di inserimento sociale, né ha compiuto in particolare una valutazione della condotta del ricorrente, successiva alla condanna riportata, considerando la sua condizione attuale, in specie se caratterizzata dallo stabile possesso di fonti lecite di sostentamento."
  • Consiglio di Stato Sentenza del 20 maggio - 15 luglio 2011 n. 4337: si ritiene che, sulla base della giurisprudenza, l’autorità di polizia goda di ampia discrezionalità nel valutare i presupposti di pericolosità per la sicurezza pubblica, che possono consistere non necessariamente in una condanna, ma in episodi di vita e comportamenti che possano essere assunti come indici di pericolosità sociale.
  • Consiglio di Stato Sentenza del 27 maggio - 11 luglio 2011 n. 4151:"il visto di ingresso alla ricorrente era stato rilasciato sin dalla origine ai fini dello svolgimento di un rapporto di lavoro in forma subordinata a tempo indeterminato ma non vi erano elementi significativi, dalla documentazione prodotta, che il rapporto di lavoro fosse stato mai instaurato con il titolare del nulla osta, né che sia stata comunicata dalla istante allo sportello unico della immigrazione la indisponibilità del datore di lavoro alla assunzione ai sensi della circolare del Ministero dell’Interno 20 agosto 2007, ed ancora che la titolare del nulla osta non si era fatta carico di provvedere al ritorno in patria della ricorrente come stabilito dall’articolo 5 bis comma 1 lettera b) del d.lgs.vo 286/1998"
  • TAR Lombardia Sentenza dell'8 luglio 2011 n. 1854: il delitto di cui all’art. 14 comma 5 ter, del D.Lgs. 286/1998, non è ostativo all’emersione dei lavoratori stranieri di cui all’art. 1-ter della legge 102/2009, visto che il suddetto reato appare incompatibile con la disciplina comunitaria delle procedure di rimpatrio
  • Consiglio di Stato Sentenza del 10 giugno - 4 luglio 2011 n. 3986:diniego del rinnovo del permesso per lavoro in ragione dell’inesistenza del  rapporto di lavoro domestico dichiarato in essere e dell’irreperibilità dell’interessata
  • Consiglio di Stato Sentenza del 20 maggio - 3 luglio 2011 n. 3996: "é ben vero che ai sensi di quanto stabilito dall’art. 5. comma 5, d.lgs. cit., il diniego di rinnovo del permesso di soggiorno presuppone l’esame di eventuali elementi sopravvenuti, ma nel caso in esame non possono giovare all’istante i giudizi positivi espressi con riferimento alla condotta tenuta durante l’espiazione della pena, trattandosi di elemento che fa permanere intatto il disvalore attribuito dal legislatore (con l’art.4, comma 3, d.lgs. cit.) alla condanna per traffico di stupefacenti".
  • TAR Lazio Sentenza del 1° luglio 2011 n. 5797: il riferimento all’intervenuta espulsione quale unica causa ostativa, non consente di individuare le concrete ragioni sottese al diniego della istanza di speciale autorizzazione che, sotto tale profilo, appare viziata per difetto di motivazione
  • TAR Lazio Sentenza del 30 giugno 2011 n. 5762: la normativa secondaria in materia, nel prescrivere quale condizione per il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di studio il superamento di un numero minimo di esami, è volta ad evitare un ricorso strumentale all’istituto in frode al regime pianificatorio, ma attribuisce valenza giustificatrice a cause di forza maggiore che abbiano impedito all’interessato di sfruttare il titolo autorizzatorio in parola.
  • TAR Lazio Sentenza del 30 giugno 2011 n. 5754: illegittimo il silenzio serbato dall'amministrazione sulla domanda di permesso per lavoro subordinato

  • TAR Lazio Sentenza del 30 giugno 2011 n. 5749: é illegittimo il rifiuto di rinnovo del permesso di soggiorno a causa della condanna per vendita CD privi di contrassegno SIAE in quanto il diniego non é stato preceduto dal preavviso di rigetto previsto dall'art. 10 bis della L. 241/90, e detta norma si applica a tutti i procedimenti ad istanza di parte eccetto quelli individuati dal Legislatore, quindi anche ai procedimenti relativi al rinnovo del permesso di soggiorno
  • TAR Toscana Sentenza del 27 giugno 2011 n. 1088: "a prescindere dalla questione relativa alle cause di forza maggiore che avrebbero impedito al ricorrente di rispondere alla convocazione, il diniego costituisce, in definitiva, l’esito necessitato di una vicenda contraddistinta dalla carenza, in capo allo straniero, di qualsivoglia titolo per il rinnovo del permesso di soggiorno.".
  • TAR Lombardia Sentenza del 24 giugno 2011 n 1712: dichiarazione di illegittimità del silenzio-inadempimento nel procedimento inerente la domanda di permesso di soggiorno sulla scorta del contratto di soggiorno sottoscritto ai sensi della procedura di emersione dal lavoro irregolare ex art. 1-ter, L.102/20
  • TAR Lombardia Sentenza del 24 giugno 2011 n 1711: le questioni attinenti il diniego di revoca del decreto di espulsione esulano dalla sfera di giurisdizione del giudice amministrativo, visto che l’art. 13 del D.Lgs. 286/1998 attribuisce al giudice di pace la cognizione delle controversie sulle espulsioni in via amministrativa (salve ipotesi particolari, insussistenti nel caso di specie), e tale cognizione si estende anche ai casi di rigetto della domanda di revoca dell’espulsione, visto che tale domanda investe comunque le stesse condizioni inerenti la permanenza dello straniero sul territorio nazionale
  • TAR Lombardia Sentenza del 24 giugno 2011 n. 1710: Sanatoria 2009 - "impossibilità per l’Amministrazione di negare l’emersione in caso di condanna per il reato di cui all’art. 14 comma 5 ter del D.Lgs. 286/1998."
  • TAR Lombardia Sentenza del 24 giugno 2011 n 1708: la giurisdizione spetta al giudice ordinario anche nel caso in cui si censuri la revoca del permesso di soggiorno da parte del Questore, a seguito del diniego di protezione internazionale opposto dalla Commissione territoriale
  • Consiglio di Stato Sentenza del 22 giugno 2011 n. 3756: legittimo il diniego del rinnovo del permesso di soggiorno in quanto il ricorrente risultava godere di redditi inferiori all'assegno sociale e pertanto insufficienti al proprio sostentamento, oltre ad avere a proprio carico "numerosissimi precedenti penali e di polizia", sintomatici di "un mancato inserimento sociale"
  • TAR Lazio Decreto del 21 giugno 2011 n. 3760: il patrocinio a spese dello Stato si sensi del DPR 30 maggio 2002 n.115 (testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia) non é applicabile nei casi di ricorso avverso diniego di visto per turismo in quanto il trattamento per il cittadino italiano è esteso allo “”straniero regolarmente soggiornante sul territorio nazionale”” al momento del sorgere del fatto oggetto del processo da instaurare e la ricorrente, nel momento della emanazione del sopra citato provvedimento di diniego di visto di ingresso, non era (né, evidentemente, avrebbe potuto essere) regolarmente soggiornante sul territorio nazionale.
  • Consiglio di Stato Sentenza del 21 giugno 2011 n. 3720: "per quanto riguarda il puntuale oggetto della richiesta del ricorrente, cioè il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di lavoro, la costante giurisprudenza in tema di condanna per reati inerenti gli stupefacenti non consente di accogliere il ricorso"
  • TAR Lombardia Sentenza del 21 giugno 2011 n. 1601: "essendo stato il ricorrente condannato per i reati di produzione e traffico illecito di sostanze stupefacenti il provvedimento del Questore rappresenta un atto dovuto, in quanto si tratta di reati c.d. ostativi al rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno. Con riferimento alla situazione familiare del ricorrente, la stessa non può assumere rilievo nel caso di specie, sia in ragione della natura del permesso di soggiorno di cui si chiede il rinnovo – per lavoro subordinato – sia per la mancata dimostrazione della effettiva situazione familiare dello stesso ricorrente. Difatti, non è stato dimostrato, né in sede di ricorso, né in sede di procedimento amministrativo, che la sig.ra §**§* sia la coniuge del ricorrente (visto che dal documento di identità della stessa risulta residente in un posto diverso rispetto a quest’ultimo: all. 1 e 8 al ricorso) e che sia entrata in Italia tramite la procedura di ricongiungimento familiare."
  • TAR Toscana Sentenza del 15 giugno 2011 n. 1064: "la valutazione discrezionale sul comportamento della ricorrente in ordine al (ritenuto) mancato rispetto del programma di protezione sociale doveva indurre l’Amministrazione a ritenere che il provvedimento da adottare non era di natura vincolata"
  • Consiglio di Stato Sentenza del 15 giugno 2011 n. 3641: senza una precedente diffida é inutile la richiesta risarcimento per rilascio permessi in ritardo
  • Consiglio di Stato Sentenza del 14 giugno 2011 n. 3622: "rifiutata la conversione del titolo di soggiorno da motivi di studio a motivi di lavoro, nonostante la capienza delle quote fissate a norma dell’art. 3 del citato testo unico: nella specie la domanda di conversione, presentata nelle more della procedura per il rinnovo del permesso per motivi di studio chiesto tardivamente, ossia dopo la scadenza del permesso stesso."
  • Consiglio di Stato Sentenza del 13 maggio - 14 giugno 2011 n. 3616:Sanatoria 2009 - la condanna a suo tempo riportata dall’odierno appellato per il reato di cui all’art. 14, comma 5-ter, cit. non può più essere considerata ostativa all’accoglimento della istanza di emersione
  • TAR Lazio Sentenza del 13 Giugno 2011 n. 12148: il rilascio del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo comporta l'improcedibilità del ricorso, avverso il rigetto dell'istanza di rinnovo del permesso di soggiorno, per sopravvenuto difetto di interesse
  • Consiglio di Stato Sentenza dell'8 giugno 2011 n. 3543: "la condanna inflitta all’appellante per violazione dell’obbligo di lasciare il territorio nazionale non esplica più effetti (per disapplicazione della norma incriminatrice) e conseguentemente il rigetto della domanda di emersione risulta illegittimo per carenza dei presupposti indicati dall’amministrazione, che dovrà, invece, riesaminare la medesima, conformandosi alle statuizioni della presente decisione"
  • Consiglio di Stato Sentenza dell'8 giugno 2011 n. 3541: "secondo il testo vigente della legge n. 1423/1956 il presupposto delle misure di sicurezza è che al soggetto si ascrivano (sia pure a titolo di sospetto) comportamenti di rilevanza penale. E’ stato invece eliminato ogni riferimento ai comportamenti che, pur qualificabili come disdicevoli, contrari al buon costume, ecc., non sono caratterizzati dalla rilevanza penale. Ne consegue che, per una scelta certamente consapevole del legislatore del 1988, la prostituzione “di strada”. che di per sé non costituisce reato, non è neppure presupposto per l’applicazione delle misure di prevenzione.
  • Consiglio di Stato Sentenza del 8 giugno 2011 n. 3503: l’Ambasciata di Italia a Mosca ha respinto la richiesta di visto di ingresso per turismo, poiché il richiedente era segnalato nel “Sistema informativo Schengen” (S.I.S.) tra i soggetti inammissibili: l’inserimento suddetto era avvenuto su segnalazione dell’Estonia prima della data in cui il Paese in esame è stato ammesso nel sistema Schengen alla cui tutela è funzionale la stessa segnalazione contestata
  • Consiglio di Stato Sentenza del 5 aprile - 7 giugno 2011 n. 3410:al certificato di residenza prodotto dall’interessato non poteva non attribuirsi, quanto meno, un valore presuntivo, equiparabile a principio di prova e superabile solo sulla base di opportuni accertamenti
  • Consiglio di Stato Sentenza del 30 maggio 2011 n. 3246: il possesso di un reddito minimo idoneo al sostentamento dello straniero e del suo nucleo familiare costituisce un requisito soggettivo non eludibile ai fini del rilascio e del rinnovo del permesso di soggiorno, e non é sufficiente la mera promessa di futura assunzione
  • TAR Lazio Sentenza del 27 maggio 2011 n. 4802: impugnato il rigetto della domanda di emersione dal lavoro irregolare per non essere stato prodotto il certificato medico attestante l’invalidità della datrice di lavoro, necessario per l’assunzione della ricorrente in qualità di badante, provvedimento poi modificato dalla Amministrazione in via di autotutela
  • TAR Sicilia Sentenza del 27 Maggio 2011 n. 1236: è irricevibile il ricorso per la declaratoria di illegittimità del silenzio serbato dalla Questura di Catania sull'istanza di rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro autonomo presentata dalla ricorrente in data 30.05.2008, e successiva diffida ad adempiere notificata a mezzo posta in data 14.12.2010, in quanto notificato oltre il termine di un anno dalla scadenza del termine di conclusione del procedimento (art. 31, comma 2 c.p.a.; cfr. altresì art. 2 L. n. 241/1990 prima della modifica introdotta dalla lettera a) del comma 2 dell’art. 3 dell’allegato 4 al D.Lgs. 2 luglio 2010, n. 104, a decorrere dal 16 settembre 2010)
  • TAR Lombardia Sentenza del 27 maggio 2011 n.1369: "dalla documentazione prodotta in atti risulta che, contrariamente a quanto affermato nel provvedimento impugnato, il ricorrente ha una continuità nel versamento dei contributi previdenziali e lavorativi. Nemmeno può essere assegnato un valore decisivo al ritardo nella presentazione della domanda di rinnovo del permesso di soggiorno, visto che, oltre alla sua brevità (quattro mesi), deve condividersi l’orientamento giurisprudenziale secondo cui “il ritardo nella richiesta del permesso di soggiorno non rientra tra le specifiche ipotesi che la legge indica come ostative al conseguimento, al rinnovo o alla conservazione del permesso medesimo, risolvendosi in una irregolarità che non costituisce di per sé solo motivo valido per negare il permesso medesimo”
  • TAR Lazio Sentenza del 17 maggio 2011 n. 4274: illegittimo il silenzio serbato dall’Amministrazione sull’istanza presentata per il rilascio del permesso di soggiorno per lavoro subordinato a seguito della procedura di emersione dal lavoro irregolare (cd. sanatoria colf e badanti ex L. n. 102/2009)
  • Consiglio di Stato Sentenza del 22 febbraio - 13 maggio 2011 n. 2924: le sentenze di condanna per i reati di maltrattamenti in famiglia ed estorsione sono ritenute indice di pericolosità sociale legittimanti il diniego del rinnovo permesso di soggiorno
  • TAR Lombardia Sentenza del 13 maggio 2011 n. 1238: i Comuni non sono titolari di ordinaria potestà regolamentare o, comunque, normativa, né per quanto riguarda la disciplina della condizione giuridica dello straniero né per quanto riguarda quella del servizio anagrafico. Le ordinanze impugnate sono pertanto illegittime laddove subordinano l’iscrizione anagrafica dei cittadini extracomunitari a requisiti, adempimenti ed oneri probatori non previsti dalla vigente normativa.
  • Consiglio di Stato Sentenza del 6 - 12 maggio 2011 n. 2845: Sanatoria 2009 - la condanna penale riportata a suo tempo dall’odierno appellante per il reato di cui all’art. 14 comma 5 ter del D.lgs. 286/1998 non può (più) essere considerata in alcun modo ostativa alla sua domanda di regolarizzazione che, quindi, dovrà essere nuovamente esaminata dall’Amministrazione competente
  • TAR Trento Ordinanza del 12 maggio 2011  n. 28: il precedente penale (artt. 474 e 648 c.p. c.d. reati del "vu cumprà") "è di minima entità e per fatti che, per la loro diffusione sull’intero territorio nazionale, non sembrano suscitare particolare allarme sociale", di conseguenza non é automaticamente ostativo alla emersione ai sensi della L. 102/2009
  • Consiglio di Stato (Adunanza Plenaria) Sentenza del 10 maggio 2011 n. 8: con l’entrata in vigore della direttiva n. 115/CE del 16-12-2008 (recante norme e procedure comuni applicabili negli Stati membri al rimpatrio di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare) ha prodotto l'abolizione del reato di violazione dell'ordine del questore di lasciare il territorio dello Stato, e ciò, a norma dell’art. 2 del codice penale, ha effetto retroattivo, facendo cessare l’esecuzione della condanna e i relativi effetti penali. Tale retroattività non può non riverberare i propri effetti sui provvedimenti amministrativi negativi dell’emersione del lavoro irregolare, adottati sul presupposto della condanna per un fatto che non è più previsto come reato
  • TAR Lazio Sentenza del 10 maggio 2011 n. 4058: "l’amministrazione ha respinto la richiesta di visto in ragione dell’avvenuto inserimento del nominativo del ricorrente nel Sistema Informativo Schengen (S.I.S.) come persona inammissibile nello spazio Schengen. Considerato che, contrariamente a quanto dedotto nell’atto introduttivo, la segnalazione nel S.I.S. comporta un effetto preclusivo automatico in relazione al rilascio del visto d'ingresso con esclusione, pertanto, di ogni discrezionalità in capo all'amministrazione come, del resto, già statuito da questo Tribunale in fattispecie analoghe a quella oggetto di causa (tra le altre TAR Lazio - Roma n. 1443/09; 552/08; n. 9953/04)"
  • Consiglio di Stato (Adunanza Plenaria)  Sentenza del 10 maggio 2011 n. 7: Sanatoria 2009 - L’inottemperanza all’espulsione non è ostativa all’emersione
  • TAR Lombardia Sentenza del 5 maggio 2011 n. 1202: illegittimo il rigetto istanza volta ad ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di lavoro. Anche se scaduto il termine di disoccupazione legittima, nelle more del rinnovo é stato dimostrato di avere acquisito un nuovo rapporto di lavoro e reddito adeguato
  • TAR Lombardia Sentenza del 5 maggio 2011 n. 1199: "la natura ostativa alla procedura di emersione del reato previsto dall’art. 14, comma 5-ter, del D. Lgs. n. 286 del 1998 – è stata già affrontata e risolta da questa Sezione con la sentenza del 22 marzo 2011, n. 771 che ha ritenuto non ostativa alla procedura di emersione la condanna per il reato sopra indicato"
  • TAR Puglia Sentenza del 4 maggio 2011 n. 798: il cittadino straniero, in attesa del rinnovo del permesso di soggiorno, conserva la titolarità dei propri diritti . Il ritardo degli uffici nel rilascio del permesso di soggiorno non è, infatti, imputabile all'istante
  • TAR Lazio Sentenza del 20 aprile 2011 n. 3486: Sanatoria 2009 - illegittimo il silenzio serbato dalla Pubblica Amministrazione sull'istanza di rilascio del permesso di soggiorno
  • TAR Lombardia Sentenza del 19 aprile 2011 n. 1020: legittimo il provvedimento con il quale é stata rigettata l’istanza presentata dal ricorrente per il rilascio del permesso di soggiorno in considerazione della sussistenza nei suoi confronti di un provvedimento di espulsione dallo stesso eseguito, emesso a nome di altro soggetto esclusivamente in ragione delle false generalità dichiarate dal ricorrente, ma riferito inequivocabilmente allo stesso a seguito degli accertamenti dattiloscopici compiuti dall’amministrazione
  • TAR Lombardia Sentenza del 18 aprile 2011 n. 984: Sanatoria 2009 - "anche l’ordinamento comunitario sembra suggerire una soluzione che presupponga la non ostatività del reato di immigrazione clandestina ai fini della procedura di emersione dal lavoro irregolare dei cittadini extracomunitari".
  • Consiglio di Stato Sentenza del 29 marzo -18 aprile 2011 n. 2367:non è espressamente prescritto che il reddito derivanto da lavoro autonomo debba essere prodotto in Italia, né questo si desume dal successivo art. 27 TUI, che consente il permesso di soggiorno fuori quota per i dirigenti di imprese estere aventi sede in Italia, ma non impedisce che per le stesse mansioni si possa ottenere un permesso di soggiorno ai sensi dell’art. 26 TUI 
  • TAR Toscana Sentenza del 15 aprile 2011 n. 707: illegittimo il diniego della questura per avere il ricorrente presentato domanda di “rinnovo” del precedente permesso di soggiorno (rilasciatogli per motivi di lavoro subordinato), utilizzando un modello prestampato (con la dicitura “lavoro autonomo”) e per essersi qualificato come socio lavoratore (figura di cui la stessa Questura ha ricordato la possibilità di inquadramento quale lavoratore subordinato, od autonomo, a seconda delle circostanze del caso concreto)
  • TAR Toscana Sentenza del 15 aprile 2011 n. 701: "non può darsi ingresso alla tesi sostenuta da controparte secondo cui la dichiarazione di nullità del matrimonio avrebbe reso tamquam non esset l’originario permesso di soggiorno impedendone, perciò, il rinnovo a qualunque altro titolo.
  • TAR Toscana Sentenza del 13 aprile 2011 n. 687: Sanatoria 2009 - "il diniego della richiesta “sanatoria” è illegittimo allorchè, alla data del relativo provvedimento adottato, era decorso il quinquennio di cui all’articolo 445 c.p.p., ritiene applicabile tale conclusione alla presente fattispecie, in considerazione anche dell’intervenuta riabilitazione del ricorrente nel corso del giudizio con provvedimento dichiarativo del Giudice competente"
  • TAR Lazio Sentenza del 13 aprile 2011 n. 1462: il reato di furto aggravato (artt. 624 e 625 n.4 del c.p.) non preclude la richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno. La norma incriminatrice penale (furto aggravato) non prevedendo l'arresto obbligatorio in flagranza, non è ostativa al rinnovo del permesso di soggiorno
  • TAR Toscana Sentenza del 6 aprile 2011 n. 576: "nessun rilievo è da ascrivere alla circostanza che la ricorrente con provvedimento in data 1 agosto 2009 del Tribunale di Sorveglianza di Firenze sia stata ammessa all’affidamento in prova al servizio sociale e che abbia concrete possibilità di stipulare un contratto di lavoro, posto che la decisione del Tribunale attiene esclusivamente agli aspetti relativi alle modalità di esecuzione della pena, inidoneo a costituire un nuovo elemento suscettibile di valutazione favorevole al rilascio ai sensi del disposto del cit. articolo 5, comma 5, e la condanna subita, essendo per legge ostativa alla permanenza nel territorio nazionale e impeditiva, quindi, del rilascio del permesso di soggiorno, non consente il perfezionarsi di nuove opportunità di lavoro"
  • TAR Lombardi Sentenza del 1° aprile 2011 n. 874: Sanatoria 2009 - illegittimità del silenzio dell’Amministrazione nel procedimento volto alla regolarizzazione del rapporto di lavoro tra i ricorrenti, atteso che il richiamo al parere negativo della Questura in ordine all’emersione non contiene alcun elemento utile in grado di chiarire le ragioni della mancata regolarizzazione.
  • TAR Lombardia Sentenza del 1° aprile 2011 n. 872: violazione dell’articolo 5,comma 5, D.lgs. 286\98 per non aver considerato che dopo la richiesta del permesso, ma prima dell’emanazione del provvedimento impugnato, la ricorrente aveva intrapreso un’attività di lavoro autonomo da cui ricava proventi sufficienti per il suo mantenimento.
  • TAR Lombardia Sentenza del 1° aprile 2011 n. 870: legittimo il diniego del rinnovo del permesso per lavoro in quanto la circostanza dell’esercizio dell’attività di meretricio risulta dal rapporto dei Carabinieri di Bologna, e tale fatto è incompatibile con l’attività di collaboratore domestico svolta in altra città distante oltre duecento chilometri
  • TAR Lombardia Sentenza del 1° aprile 2011 n. 866: legittimo il diniego del rinnovo del permesso per lavoro in quanto dall’esame del provvedimento impugnato si evince che lo straniero è stato condannato in data 3 giugno 2010 dal Tribunale di Aosta per il reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, ovvero in relazione ad ipotesi prevista dall’articolo 4, comma 3, del TUI
  • Consiglio di Stato Sentenza del 1° - 31 marzo 2011 n. 2005: il rifiuto opposto dal Questore risulta illegittimo per aver considerato ostativa al richiesto rinnovo del permesso la circostanza in se della riportata condanna penale, senza svolgere in alcun modo il richiamato vaglio in ordine alla concretezza ed attualità della pericolosità sociale dello straniero.
  • TAR Lombardia Sentenza del 30 marzo 2011 n. 847: legittimo il diniego del rinnovo del permesso di soggiono: "non rileva la sua condizione di persona munita di regolare lavoro poiché il motivo ostativo costituito dalla sentenza penale rende il provvedimento vincolato e la circostanza potrebbe essere presa in considerazione solo se il diniego si fondasse su una valutazione discrezionale della pericolosità"
  • TAR Lombardia Sentenza del 30 marzo 2011 n. 846: negata la conversione del permesso per lavoro stagionale in lavoro subordinato a tempo indeterminato in quanto è necessario aver fruito di un primo permesso per lavoro stagionale alla scadenza del quale occorre far rientro nel paese di origine.
  • TAR Lombardia Sentenza del 28 marzo 2011 n. 827: la circostanza che il  ricorrente non abbia ultimato il procedimento nei termini previsti non può andare a scapito dell’accoglimento della domanda di rinnovo del permesso per lavoro autonomo solo perché non ha integrato la documentazione fiscale che peraltro l’amministrazione avrebbe potuto conseguire con una semplice interrogazione all’anagrafe tributaria
  • TAR Lombardia Sentenza del 28 marzo 2011 n. 826: "considerando che all’esito dell’istruttoria effettuata è risultato che il lavoro per il quale è stato richiesto il rinnovo del permesso di soggiorno è fittizio, poiché la reale fonte di mantenimento per il ricorrente è l’esercizio dell’attività di prostituzione, anche laddove fosse annullato il provvedimento per difetto di motivazione, il nuovo esercizio del potere da parte della pubblica amministrazione non potrebbe portare ad un diverso contenuto del provvedimento"
  • TAR Lombardia Sentenza del 22 marzo 2011 n. 771: Sanatoria 2009  - il reato per cui è stato condannato il ricorrente AAAAA/SSSSS, ossia l’indebito trattenimento nel territorio dello Stato, ex articolo 14, comma 5-ter, del D. Lgs. n. 286 del 1998, contrariamente a quanto sostenuto nel provvedimento impugnato, nel parere della Questura e nella circolare ministeriale n. prot. 0001843 del 17 marzo 2010, non dovrebbe essere considerato ostativo ad una conclusione favorevole della procedura di emersione
  • TAR Toscana Sentenza del 22 marzo 2011 n. 479: Sanatoria 2009 - "la mancata comunicazione preventiva delle ragioni ostative all’accoglimento dell’istanza riferita all’odierno ricorrente avrebbe consentito alla Prefettura di verificare l’oggetto delle prestazioni lavorative svolte dallo straniero e, conseguentemente, attribuire alla fattispecie la corretta qualificazione giuridica"
  • TAR Toscana Sentenza del 22 marzo 2011 n. 478: Sanatoria 2009 - la condanna per ricettazione patita dal ricorrente è di per sé ostativa alla regolarizzazione, senza che all’amministrazione procedente residui alcun margine di discrezionalità in ordine alla valutazione del complessivo grado di inserimento sociale eventualmente raggiunto dallo straniero
  • Consiglio di Stato Sentenza del 18 marzo 2011 n. 1659: legittimo il diniego del rinnovo del permesso per attesa occupazione a causa del mancato inserimento sociale rilevato dai numerosi precedenti penali (con sentenze e decreti di condanna per diversi reati e in diversi periodi emanate dai Tribunali di Firenze, Roma, Napoli, Latina e Pisa) e dalla circostanza che l’interessato aveva alternato, sin dal 1996, brevi periodi di lavoro subordinato a periodi di attesa occupazione nei quali si era (evidentemente) spesso dedicato ad attività non consentite dall’ordinamento.
  • TAR Toscana Sentenza del 16 marzo 2011 n. 466: "già esaurito, anteriormente all’istanza di rinnovo, il semestre per attesa occupazione di cui all’articolo 22 del D.Lgs. n. 286/98, ed essendo stato condannato per il reato di introduzione nello Stato di prodotti con segni falsi, il ricorrente neppure potrebbe aspirare al rilascio di un permesso per motivi di lavoro autonomo"
  • TAR  Veneto Sentenza del 15 marzo 2011 n. 442: Sanatoria del 2002 -"E’ evidente che gravava sull’Amministrazione il compito di provare che il ricorrente non era nelle condizioni di ottenere la regolarizzazione, e che non vi ha provveduto neppure mediante il richiamo, per relationem, ad altri atti istruttori, limitandosi ad un’asserzione generica e priva di riscontri"
  • TAR Veneto Sentenza del 15 marzo 2011 n. 433: Sanatoria 2009 - "il provvedimento impugnato è stato adottato quando la causa ostativa era ormai venuta meno, e l’Amministrazione era stata resa edotta di tale circostanza, ossia che a seguito della comunicazione di motivi ostativi all’accoglimento dell’istanza la ricorrente aveva ottenuto che la segnalazione Schengen, con scadenza al 2 ottobre 2010, non venisse rinnovata"
  • TAR Veneto Sentenza del 15 marzo 2011 n. 427: Sanatoria 2009 - illegittimo il diniego se il ricorrente documenta di aver fatto istanze volte a provare che la sua mansione non era di colf, indicata per errore materiale, ma di badante e che tali istanze non sono state esaminate dall’Amministrazione.
  • TAR Veneto Sentenza del 15 marzo 2011 n. 423: Sanatoria 2009 - non possono essere ammessi alla procedura di emersione i lavoratori extracomunitari che risultino condannati, anche con sentenza non definitiva, compresa quella pronunciata anche a seguito di applicazione della pena su richiesta, ai sensi dell’articolo 444 del cod. di proc. pen., per uno dei reati previsti dagli articoli 380 e 381 del cod. di proc. pen: non può giovare la pronuncia di estinzione del reato, perché tale istituto incide sugli effetti penali della condanna, come prevede espressamente l’articolo 445 del cod. di proc. pen. 
  • TAR Veneto Sentenza del 15 marzo 2011 n. 422: Sanatoria 2009 - legittimo il rigetto dell'’istanza di emersione dal lavoro irregolare, perché il datore di lavoro, cittadino extracomunitario, non è in possesso del permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo
  • TAR Toscana Sentenza del 15 marzo 2011 n. 460: Sanatoria 2009 - "la condanna per ricettazione patita dal ricorrente è di per sé ostativa alla regolarizzazione, senza che all’amministrazione procedente residui alcun margine di discrezionalità in ordine alla valutazione del complessivo grado di inserimento sociale eventualmente raggiunto dallo straniero"
  • TAR Toscana Sentenza del 15 marzo 2001 n. 457: "la circostanza per la quale il ricorrente abbia commesso il reato durante la titolarità di un permesso di soggiorno per lavoro subordinato non rileva, se la richiesta del nuovo titolo è per lavoro autonomo, avendo ritenuto il legislatore di individuare una normativa più rigorosa per coloro che decidono di avviare un nuovo lavoro autonomo, per il quale la serietà e affidabilità appaiono molto rilevanti e non riconoscibili per coloro che, anche in passato e in costanza di diverso titolo di soggiorno, hanno commesso specifici reati in materia di falso"
  • TAR Toscana Sentenza del 15 marzo 2011 n. 456: l’indicazione di residenza sul documento di identità non rileva ai fini probatori richiesti dall’Amministrazione nel caso di specie, volti a verificare l’effettivo possesso di un alloggio idoneo al momento di adozione del provvedimento di diniego del rinnovo del permesso di soggiorno
  • TAR Toscana Sentenza del 15 marzo 2011 n. 455: Sanatoria 2009 - "la posizione del cittadino extracomunitario interessato – peraltro irregolarmente presente sul territorio italiano – è valutabile solo conseguentemente alla verifica dei presupposti di legge individuati a carico dei datori di lavoro, con la conseguenza che appare ininfluente la posizione dello straniero in ordine alla conoscenza/conoscibilità della situazione reddituale di colui che intende “regolarizzarlo”, apparendo conforme a logica la determinazione del legislatore di consentire di mantenere tale forma di assistenza solo nei confronti di chi possiede un reddito adeguato, al fine di non consentire indiscriminate forme di elusione al regime regolare dei flussi"
  • TAR Lazio Sentenza del 14 marzo 2011 n. 2294: soltanto il datore di lavoro risulta essere legittimato ad impugnare il silenzio rifiuto relativo alla procedura di regolarizzazione ex L. 102/2009
  • TAR Lazio Sentenza del 14 marzo 2011 n. 2228: declaratoria dell’illegittimità del silenzio serbato dall’Amministrazione sull’istanza presentata per il rilascio del permesso di soggiorno per lavoro subordinato a seguito della procedura di emersione dal lavoro irregolare (cd sanatoria colf e badanti ex L. n. 102/2009)
  • TAR Toscana Sentenza del 10 marzo 2011 n. 454: "in presenza di un rapporto di lavoro sopravvenuto a tempo indeterminato – la cui simulazione non può certo essere presunta, ma deve essere dimostrata dalla stessa amministrazione – la Questura non avrebbe dovuto limitare le proprie valutazioni ai fatti pregressi, bensì proiettarle nel futuro per verificare, quantomeno, l’idoneità del nuovo rapporto di lavoro a consentire il rilascio del permesso, in ossequio al noto disposto dell’articolo 5 co. 5 D.Lgs. n. 286/98 cit., che, in presenza di adeguati elementi nuovi, impone il rinnovo"
  • TAR Lombardia Sentenza del 9 marzo 2011 n. 694: ostativa al rinnovo del titolo di soggiorno una sentenza di patteggiamento in data 15 aprile 2010 del Tribunale per il reato di estorsione in concorso
  • TAR Lombardia Sentenza del 9 marzo 2011 n. 693: respinta, ai sensi degli articoli 5, comma 5 e 4, comma 3, del d.lgs. n. 286/98, l’istanza presentata dal ricorrente tesa al rinnovo del permesso di soggiorno
  • TAR Lombardia Sentenza del 9 marzo 2011 n. 692: legittimo il diniego del rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro in quanto accertamenti è emerso che il ricorrente non ha mai prestato attività lavorativa presso la succitata società cooperativa e che nei confronti del rappresentante legale della medesima sono stati riscontrati numerosi precedenti per favoreggiamento all’immigrazione clandestina
  • TAR Lombardia Sentenza del 9 marzo 2011 n. 687: "la legge dispone che la stessa sentenza di condanna, per la qualità del reato ascritto e sanzionato, è di per sé ostativa ad una valutazione favorevole da parte dell’autorità amministrativa, indipendentemente dalle statuizioni accessorie dell’autorità giudiziaria"
  • TAR Lombardia Sentenza del 9 marzo 2011 n. 683: la circostanza che il ricorrente abbia ottenuto la sospensione condizionale della pena per reato ostativo al rinnovo non ha alcuna rilevanza rispetto alle valutazioni da compiere il sede di procedimento del rinnovo del titolo di soggiorno, né tanto meno può essere considerato un fatto sopravvenuto: le valutazioni del giudice penale attengono a criteri generali che valgono per tutti coloro che sono soggetti alla legge penale e non tengono presente le esigenze di cui la legislazione in materia di immigrazione si deve far carico
  • TAR Lombardia Sentenza del 9 marzo 2011 n. 681: "il ricorrente è stato condannato per reato che l’articolo 4,coma 3, D.lgs. 286\98 ritiene ostativo al rinnovo del permesso senza lasciare alcun margine di discrezionalità all’autorità amministrativa"
  • Consiglio di Stato Ordinanza del 9 marzo 2011 n. 1078: Sanatoria 2009 - accoglimento della sospensiva avverso sentenza di primo grado del TAR, negativa per asserita ostatività di condanna ex art. 14 co. 5 T.U. sull’ Immigrazione
  • TAR Toscana Sentenza del 9 marzo 2011 n. 434: Sanatoria 2009 - "in relazione alle disposizioni in materia di emersione del lavoro irregolare di cui all’articolo 1 ter, comma 6, del d.l. n. 78/2009 deve essere considerata solo la nozione di famiglia nucleare che, nella fattispecie, non coincide con quella asserita dalla Prefettura, come tra l’atro dimostrato dalla documentazione versata in atti dal ricorrente: l’istituto della famiglia anagrafica di cui all’articolo 4 d.P.R. 30 maggio 1989 n. 223, ha rilievo ai soli effetti anagrafici, evidenziando esclusivamente la situazione di coabitazione dei componenti, e restando ininfluente ad altri fini, salvo che la legge disponga altrimenti"
  • TAR Lazio Sentenza del 7 marzo 2011 n. 2068: Sanatoria 2009 - "soltanto il datore di lavoro risulta essere legittimato ad impugnare il silenzio rifiuto"
  • Consiglio di Stato Ordinanza del 4 marzo 2011 n. 1042: Sanatoria 2009 - accoglimento del ricorso contro il rigetto della sospensiva quando, nelle more della decisione, sia intervenuta la riabilitazione
  • TAR Liguria Sentenza del 4 marzo 2011 n. 375: Sanatoria 2009 - L’inottemperanza all’espulsione non è ostativa all’emersione anche alla luce della recente entrata in vigore della direttiva 115/CE
  • TAR Lombardia Sentenza del 3 marzo 2011 n. 622: "la revoca od il rifiuto del permesso di soggiorno non costituisce una sanzione penale ma una conseguenza amministrativa della pronuncia penale con il risultato che la valutazione della pericolosità sociale costituisce un giudizio autonomo rispetto a quello effettuato in sede penale e non è condizionato all’esistenza dei presupposti previsti dalla legge per la dichiarazione di delinquenza abituale"
  • Consiglio di Stato Sentenza del 2 marzo 2011 n. 1308: "la discrasia sul piano temporale fra il momento in cui è intervenuta la determinazione negativa del Questore ed il successivo perfezionamento del provvedimento del Tribunale penale ricognitivo delle condizioni per l’applicazione ai sensi dell’articolo 445 c.p. del beneficio dell’estinzione del reato, non incide sulla posizione di interesse della ricorrente al positivo esito del procedimento, alla luce del principio sancito dall’articolo 5 del d.lgs. n. 286 del 1998 che, dopo aver ribadito l’obbligo di diniego del permesso di soggiorno e del suo rinnovo in caso di mancanza o perdita dei prescritti requisiti, fa salva la sopravvenienza di nuovi elementi che ne consentano il rilascio, circostanza che ricorrere nella fattispecie di cui è controversia"
  • TAR Toscana Sentenza del 2 marzo 2011 n. 399: Sanatoria 2009 - "la legittimità di un provvedimento amministrativo deve essere apprezzata secondo il principio “tempus regit actum”, con conseguente irrilevanza di provvedimenti successivi adottati dopo la sua adozione, per cui, riguardo al caso di specie, non può assumere rilevanza il provvedimento giudiziale di estinzione del reato del 2 dicembre 2010, successivo all’adozione del provvedimento impugnato in data 11 novembre 2010"
  • TAR Toscana Sentenza del 2 marzo 2011 n. 398: Sanatoria 2009 - "gli effetti penali della condanna non rilevano sulla diversa fattispecie legata al giudizio di meritevolezza alla permanenza sul territorio nazionale nei confronti di cittadini stranieri che, da irregolari, hanno subito specifiche condanne per determinati reati, dato che l'istituto della “regolarizzazione” degli stranieri extracomunitari ha carattere eccezionale e transitorio di sanatoria di situazioni di preesistente illegalità e la “ratio” della relativa normativa giustifica la previsione di un regime più oneroso rispetto a quello ordinario"
  • TAR Toscana Sentenza del 2 marzo 2011 n. 394: "allorché è nota la ragione dell’inammissibilità in area “Schengen” e la riferibilità allo straniero nteressato, la segnalazione nel sistema S.I.S., ai sensi dell’articolo 96 della Convenzione di Schengen, comporta un effetto preclusivo automatico in relazione al rilascio del visto d’ingresso agli stranieri nel territorio dei Paesi aderenti, con esclusione di ogni ulteriore discrezionalità in capo all’Amministrazione competente
  • TAR Lazio Sentenza del 1° marzo 2011 n. 1900: illegittimo il ritardo della PA nel completamento dell’attività istruttoria ed il blocco del procedimento di rinnovo del permesso per studi alla fase degli accertamenti preliminari: contrasta con l’obbligo della PA di concludere il procedimento mediante l'adozione di un provvedimento espresso entro i termini prescritti sancito dall’articolo 2 della legge n. 241/90
  • TAR Lazio Sentenza del 1° marzo 2011 n. 1884: Sanatoria 2009 - "l’unico interlocutore dell’Amministrazione nel procedimento di emersione è il datore di lavoro mentre il cittadino extracomunitario beneficia del provvedimento conclusivo favorevole senza peraltro subire un pregiudizio apprezzabile dal ritardo nella definizione della pratica, potendo nelle more della definizione della procedura continuare a svolgere il proprio lavoro e non essendo passibile di espulsione dal territorio nazionale: pertanto, sussiste la legittimazione ad impugnare il silenzio rifiuto soltanto per il datore di lavoro"
  • TAR Veneto Sentenza del 28 febbraio 2011 n. 330: Sanatoria 2009 - "il mero riferimento all’articolo 1 ter, comma 8, lett. a), del decreto legge 1 luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, in legge 3 agosto 2009, n. 102, che in realtà riguarda solamente la sospensione dei procedimenti penali e amministrativi in corso, non rende comprensibili le ragioni che hanno comportato la reiezione dell’istanza"
  • TAR Veneto Sentenza del 28 febbraio 2011 n. 328: Sanatoria 2009 e segnalazioni Schengen scadute nelle more del procedimento - "la tesi dell’Amministrazione secondo cui sono irrilevanti i mutamenti successivi alla presentazione della domanda configge con la ratio sottesa all’istituto di cui all’articolo 10 bis della legge 7 agosto 1990, n. 241, che configura un rapporto di leale collaborazione tra Amministrazione e cittadino, che deve essere messo nelle condizioni di rimuovere elementi ostativi all’accoglimento dell’istanza presentata"
  • TAR Veneto Sentenza del 28 febbraio 2011 n. 327: Sanatoria 2009 - "l’impugnato diniego non indica le norme specifiche che ostano al perfezionamento della procedura di emersione nell’ipotesi di presenza di precedenti penali ostativi in capo al datore di lavoro, e neppure indica in relazione a quali precedenti ostativi la Questura abbia reso parere negativo"
  • TAR Veneto Sentenza del 28 febbraio 2011 n. 326: la Questura  ha archiviato la domanda di rinnovo del permesso di soggiorno presentata il 5 febbraio 2007 dal ricorrente, desumendo una perdita di interesse all’ottenimento del titolo, e il ricorso è stato notificato direttamente presso la Questura di Treviso anziché presso gli uffici dell’Avvocatura distrettuale dello Stato ove l’Amministrazione statale è ope legis domiciliata
  • TAR Veneto Sentenza del 28 febbraio 2011 n. 325: Sanatoria 2009 - il ricorso è palesemente irricevibile per tardività
  • TAR Veneto Sentenza del 28 febbraio n. 323: illegittimo il diniego del rinnovo del permesso in quanto "l’Amministrazione non ha tenuto conto del fatto che il ricorrente ha esercitato il ricongiungimento familiare e neppure della comunicazione – effettuata dal ricorrente all’Amministrazione prima dell’emanazione del diniego – della sua assunzione presso la società XXXXXXXX"
  • TAR Veneto Sentenza del 28 febbraio 2011 n. 322: Sanatoria 2009 - "la ricorrente, che non ha ricevuto la comunicazione ex articolo 10 bis l. 241/90, non ha tuttavia dimostrato, ex articolo 21 octies Legge cit., che avrebbe potuto fornire elementi utili a dimostrare di aver lavorato presso il suddetto datore sin dall’1.1.2009, come si limita ad asserire nel ricorso senza però produrre altra documentazione eccetto la tessera sanitaria dell’11.12.2008"
  • TAR Veneto Sentenza del 28 febbraio 2011 n. 321: "diniego di rinnovo di permesso di soggiorno per lavoro subordinato, in quanto l’Amministrazione non ha valutato la possibilità di convertilo in permesso di soggiorno per motivi di famiglia: l’Amministrazione non é tenuta ad operare tale conversione in assenza di una domanda in tale senso dell’interessata
  • TAR Veneto Sentenza del 28 febbraio 2011 n. 320: Sanatoria 2009 - illegittimo il rifuito da parte della P.A. senza che sia stato comunicato il preavviso di diniego ai sensi dell’articolo 10-bis della legge n° 241 del 1990
  • TAR Veneto Sentenza del 28 febbraio 2011 n. 319: "deve ritenersi ampiamente giustificato e motivato l’espresso giudizio di pericolosità sociale con riferimento alla sentenza di condanna per coltivazione, detenzione, e cessione di sostanze stupefacenti"
  • Consiglio di Stato (adunanza plenaria) Ordinanza del 25 febbraio 2011 n. 912: Sanatoria 2009 - Le sospensive contro i rigetti per condanne inflitte ai sensi dell’art 14, comma 5 ter del TU vanno accolte
  • TAR Lazio Sentenza del 25 febbraio 2011 n. 1767: sussiste l'obbligo per l’Amministrazione, destinataria di una tardiva domanda di rinnovo di permesso di soggiorno, di non arrestarsi, al fine di respingerla, al rilievo della intempestività della sua presentazione, dovendo in ogni caso procedere alla disamina dell'istanza per accertare se siano venuti meno i presupposti, originariamente sussistenti, per il rinnovo del permesso e della cui mancanza il ritardo può costituire indice rivelatore
  • TAR Friuli Ordinanza del 24 febbraio 2011 n. 100: Sanatoria 2009 - Remissione alla Corte costituzionale del comma 13, lettera c) della legge di emersione (art 1ter L. 102/200) per la parte in cui dispone l’automatismo ostativo delle condanne
  • Consiglio di Stato Sentenza del 25 gennaio - 22 febbraio 2011 n. 1139: "in favore del ricorrente, che non ha precedenti penali, non è socialmente pericoloso e ha i mezzi necessari per condurre una esistenza onesta e dignitosa, avrebbe quindi dovuto essere valutata la circostanza che, anche ad ammettere la non veridicità della documentazione prodotta al momento della presentazione della domanda, comunque contestata in giudizio, egli aveva cambiato sede abitativa e di ciò aveva informato l’Amministrazione, prima dell’adozione del provvedimento di rigetto"
  • TAR Toscana Sentenza del 17 febbraio 2011 n. 329: in tema di rilascio del titolo di soggiorno la semplice convocazione non estingue l’obbligo di provvedere, ai sensi del disposto degli articoli 2, l.n. 241/90 e 5, comma 9, d.lgs. n. 286/98: l’Amministrazione doveva considerare le ragioni degli interessati che hanno trovato oggettive difficoltà nel rinnovo dei passaporti non dipendenti dalla loro volontà ma legate alla specifica situazione di organizzazione degli uffici esteri della neonata Repubblica del Kosovo 
  • TAR Lombardia Sentenza del 17 febbraio 2011 n. 478: dichiarazione di emersione da lavoro irregolare ex L. 102/2009 - Inammissibilità del ricorso per mancata notifica agli interessati: datore di lavoro e lavoratore beneficiario della procedura di emersione - Impossibile riferimento al comma 6 dell’art. 1 ter della L. n. 102 del 2009 -Sul procedimento: omessa comunicazione dell’avvio del procedimento amministrativo
  • TAR Lombardia Sentenza del 17 febbraio 2011 n. 477:"l’Amministrazione ha evidenziato come il ricorrente risulti condannato, tra l’altro, per il reato di cui all’articolo 648, comma 2, c.p., ovvero per ricettazione; di conseguenza, il provvedimento dello Sportello Unico per l’Immigrazione rappresenta un atto vincolato, in quanto si tratta di reato c.d. ostativo alla procedura di emersione da lavoro irregolare"
  • TAR Lombardia Sentenza del 17 febbraio 2011 n. 476: "l’accertata sussistenza di un provvedimento di segnalazione di inammissibilità, indipendentemente dai presupposti che ne hanno provocato l’adozione, determina l’esito negativo della procedura di emersione. Nemmeno rileva che la scadenza della segnalazione di inammissibilità sia avvenuta in data di poco successiva alla definizione del procedimento di emersione, visto che i requisiti richiesti dalla normativa in materia di sanatoria devono sussistere dall’inizio della procedura e perdurare per tutto il corso della stessa, fino all’emanazione dell’atto finale, senza che si possa dar rilievo a ciò che avviene successivamente alla scadenza di tale arco temporale"
  • Consiglio di Stato Sentenza del 16 febbraio 2011 n. 994: "nei confronti della ricorrente è stato emesso un decreto espulsivo nel 1999, mentre l’avversato diniego è stato adottato nel 2003, di tal che a tale ultima data non era decorso il periodo minimo di vigenza del divieto di ingresso. Né sussistevano le condizioni per la revoca del decreto espulsivo (adottato per ragioni diverse dalla insussistenza di un titolo di soggiorno), che comunque era onere della interessata allegare e sottoporre all’attenzione della Autorità di pubblica sicurezza competente all’eventuale ritiro del provvedimento"
  • Consiglio di Stato Sentenza del 16 febbraio 2011 n. 980: in presenza dell’intervenuta condanna per “reati inerenti agli stupefacenti” non residua alcuna sfera di discrezionalità in capo all’Amministrazione che, con atto dovuto e vincolato, è tenuta a determinarsi in senso negativo sulla domanda di rilascio o di rinnovo del permesso di soggiorno
  • TAR Veneto Sentenza del 16 febbraio 2011 n. 264: "l’Amministrazione doveva valutare se dopo il venir meno del rapporto con il datore di lavoro originario, non fossero sopraggiunti nuovi elementi che avessero consentito il rilascio del permesso di soggiorno, così come dispone il comma 5 dell’articolo 5 del D. Lgs. n° 286 del 1998"
  • TAR Veneto Sentenza del 16 febbraio n. 253: "la giurisprudenza preminente è dell’avviso che si debba tenere conto anche degli elementi sopraggiunti prima della adozione della decisione dell'autorità amministrativa, per verificare se sussistano le condizioni che consentano di concludere che requisiti originariamente mancanti risultino successivamente posseduti, avendo riguardo, lo si ripete, al momento in cui l'autorità amministrativa si pronuncia
  • TAR Veneto Sentenza del 16 febbraio 2011 n. 252: "tenuto conto del fatto che revoca del diniego e rilascio del permesso sono stati emessi in base a elementi addotti in giudizio dallo straniero mai però portati a conoscenza dell’Amministrazione in precedenza, va dichiarata la sopravvenuta carenza di interesse a ricorrere"
  • TAR Lazio Sentenza  del 14 febbraio 2011 n° 9496: il silenzio serbato dalla Pubblica Amministrazione sull’istanza volta ad ottenere il rilascio del permesso di soggiorno comporta, sul piano processuale, la possibilità del privato di tutelare l’interesse all’adozione dell’atto conclusivo del procedimento, al fine di ottenere una pronuncia che accerti la violazione di tale dovere e che ponga a carico all’Amministrazione l’obbligo specifico di pronunciarsi
  • TAR Lazio Sentenza del 14 febbraio 2011 n. 1382: fondata la dedotta censura di violazione dell’articolo 5, comma 9, D.Lgs. n. 286/1998 e dell’articolo 2 della legge n. 241 del 1990, essendo decorso il periodo di tempo entro il quale l’Amministrazione avrebbe dovuto rispondere all’istanza del ricorrente.
  • TAR Lombardia Sentenza del 10 febbraio n. 417: "non è stato dato avviso alla ricorrente dell’avvio di un procedimento volto ad adottare un provvedimento di annullamento di ufficio del precedente nulla osta rilasciato nel febbraio 2009. Vi è altresì un difetto di motivazione circa l’esistenza di un interesse pubblico all’annullamento dell’atto poiché sul punto il provvedimento si limita a riprendere il testo dell’articolo 21 nonies L. 241\90 senza precisare quali sarebbero le ragioni di pubblico interesse."
  • TAR Lombardia Sentenza del 10 febbraio 2011 n. 414: "a prescindere da ogni valutazione sulla validità dell’offerta lavorativa con la Cooperativa XXXXXX, con cui in ogni caso la ricorrente ha instaurato un contenzioso giurisdizionale, bisognava tener presente dell’esistenza di un regolare contratto di lavoro per l’assistenza della signora XXXXXXXX oltre al rapporto di convivenza con il marito stabilmente lavorante in Italia e che può contribuire al mantenimento della moglie"
  • TAR Veneto Sentenza del 7 febbraio 2011 n. 209: "la tesi prospettata secondo cui in via generale per i figli maggiorenni sarebbe sufficiente dimostrare l’esistenza redditi dei genitori conviventi, contrasta anche con la disciplina dei permessi di soggiorno per motivi di famiglia"
  • TAR Veneto Sentenza del 7 febbraio 2011 n. 199: l’apprezzamento della pericolosità sociale costituisce giudizio caratterizzato da una discrezionalità assai ampia ed è sindacabile dinanzi al giudice amministrativo unicamente nei casi di illogicità e di carenza dei presupposti. Ciò che rileva ai fini della legittimità di un diniego di rinnovo di permesso fondato su una valutazione di pericolosità sociale è che l’atto indichi elementi di fatto sintomatici di una situazione di pericolosità per la sicurezza pubblica
  • TAR Lombardia sentenza del 7 febbraio 2011 n. 380: illegittimo il diniego del rinnovo del permesso di soggiorno per la mancanza di redditi di provenienza lecita con cui provvedere al proprio sostentamento se state prodotte delle buste paga da cui si rileva che il ricorrente ha lavorato per la ditta XXXXXXXXX anche se il datore di lavoro non ha provveduto al versamento dei contributi previdenziali, motivo per cui esiste attualmente una controversia a seguito di denuncia presentata all’INPS.
  • TAR Toscana sentenza del 4 febbraio 2011 n. 228: per il principio tempus regit actum, in base al quale la norma sopravvenuta non può incidere sugli atti già adottati e sui relativi effetti, ai fini del diniego del permesso di soggiorno la P.A. non può applicare la normativa sopravvenuta, recante l’estensione a dieci anni dell’efficacia ostativa derivante dall’espulsione
  • TAR Lazio sentenza del 4 febbraio 2011 n. 1065: Sanatoria 2002 - rigetto richiesta di emersione di lavoro irregolare - esecuzione del giudicato
  • TAR Lazio sentenza del 4 febbraio 2011 n. 1062: la procedura di emersione risulta attivabile soltanto su istanza del datore di lavoro, unico soggetto con il quale lo S.U.I. intrattiene rapporti, sia per la richiesta di integrazioni documentali, sia per ogni altro tipo di comunicazione, come il preavviso di diniego ex articolo 10 bis della L. 241/90
  • TAR Lazio sentenza del 4 febbraio 2011 n. 1060: Sanatoria 2009 - "essendo il datore di lavoro l’unico interlocutore dell’Amministrazione nel procedimento di emersione, ed essendo il cittadino extracomunitario soltanto il destinatario del provvedimento di emersione dei cui effetti beneficia deve ritenersi, quindi, che la legittimazione ad impugnare il silenzio rifiuto possa essere configurata soltanto per il datore di lavoro"
  • TAR Lombardia Sentenza del 1° febbraio 2011 n. 331: la pregressa espulsione di uno straniero, tutt’ora perdurante, valida ed efficace è causa ostativa all’ingresso dello straniero in Italia e quindi al rilascio del permesso di soggiorno.
  • TAR Lombardia sentenza del 26 gennaio 2011 n. 241: l’articolo 9, comma 9, del D. Lgs. n. 286 del 1998 consente all’Amministrazione di rilasciare allo straniero, cui sia revocato il permesso di soggiorno di lungo periodo, un permesso di soggiorno per altro tipo, in applicazione dello stesso Testo unico. Pertanto non appare illegittimo il comportamento della Questura allorquando – pur pervenendo a conclusioni finali negative – si è premurata di verificare se comunque sussistessero le condizioni per rilasciare al ricorrente un ordinario permesso di soggiorno
  • TAR Lombardia sentenza del 26 gennaio 2011 n. 237: non assumono rilievo le  determinazioni accessorie del Giudice Penale come quelle relative alla  sospensione condizionale della pena.  Difatti, è la stessa sentenza di condanna, per la qualità del reato  ascritto e sanzionato, che è di per sé ostativa ad una valutazione favorevole da parte dell’autorità amministrativa
  • TAR Lombardia Sentenza del 26 gennaio 2011 n. 235: Sanatoria 2009 - secondo il disposto dell’articolo 41, comma 2, codice processo amministrativo, “qualora sia proposta azione di annullamento il ricorso deve essere notificato, a pena di decadenza, alla pubblica amministrazione che ha emesso l’atto impugnato e ad almeno uno dei controinteressati che sia individuato nell’atto stesso entro il termine previsto dalla legge, decorrente dalla notificazione, comunicazione o piena conoscenza …”
  • TAR Lazio Sentenza del 26 gennaio 2011 n. 743: rigetto del permesso di soggiorno per motivi umanitari - il ricorso deve essere dichiarato inammissibile per difetto di giurisdizione del giudice amministrativo e deve dichiararsi la giurisdizione del giudice ordinario (articolo 11 D.Lgs. 2 luglio 2010, n. 104)
  • TAR Toscana Sentenza del 26 gennaio 2011 n° 147: Sanatoria 2009 - il ricorrente risulta condannato per ricettazione aggravata, reato ricadente fra quelli contemplati dagli articoli 380 e 381 c.p.p. e, conseguentemente, ostativo alla regolarizzazione ai sensi dell' articolo 1-ter D.L. n. 78/09, senza che all’amministrazione procedente residui alcun margine di discrezionalità in ordine alla valutazione del complessivo grado di inserimento sociale eventualmente raggiunto dallo straniero. Né, in contrario, assume alcun rilievo la circostanza che il ricorrente abbia beneficiato della sospensione condizionale della pena
  • TAR Toscana Sentenza del 26 gennaio 2011 n° 146: Sanatoria 2009 - "il ricorrente risulta condannato per ricettazione aggravata, reato ricadente fra quelli contemplati dagli articoli 380 e 381 c.p.p. e, conseguentemente, ostativo alla regolarizzazione ai sensi del sopra citato articolo 1-ter D.L. n. 78/09, senza che all’amministrazione procedente residui alcun margine di discrezionalità in ordine alla valutazione del complessivo grado di inserimento sociale eventualmente raggiunto dallo straniero. Né, in contrario, assume alcun rilievo la circostanza che il ricorrente abbia beneficiato della sospensione condizionale della pena"
  • TAR Toscana Sentenza del 26 gennaio 2011 n° 144: Sanatoria 2009 - "il reato commesso dalla ricorrente è compreso fra quelli contemplati dall’articolo 380 c.p.p. ai fini dell’arresto obbligatorio in flagranza, essendo pacifico che il giudizio di prevalenza delle circostanze attenuanti rispetto a quelle aggravanti, contenuto nella sentenza penale irrevocabile posta a fondamento del diniego, rileva quoad poenam, ma non influisce sulla ontologica sussistenza del fatto-reato circostanziato dalle aggravanti la cui esistenza sia stata – come nella specie – accertata"
  • TAR Toscana Sentenza del 26 gennaio 2011 n° 143: Sanatoria 2009 - "ricadendo il reato di ricettazione fra le fattispecie contemplate dall’articolo 381 c.p.p. ai fini dell’arresto in flagranza, ai sensi dell’articolo 1-ter co. 13 lett. c) del D.L. n. 78/09, convertito con modificazioni in legge n. 102/09, la condanna predetta è di per sé ostativa alla regolarizzazione, senza che all’amministrazione procedente residui alcun margine di discrezionalità in ordine alla valutazione del complessivo grado di inserimento sociale eventualmente raggiunto dallo straniero
  • TAR Toscana Sentenza del 26 gennaio 2011 n° 142: Sanatoria 2009 - "in ragione della condanna riportata, si configura in capo al ricorrente un impedimento dirimente al rilascio del titolo di soggiorno, non essendo necessaria, contrariamente a quanto sostenuto dal deducente, alcuna ulteriore valutazione dell’Amministrazione concernente la pericolosità sociale dello straniero"
  • TAR Toscana Sentenza del 26 gennaio 2011 n° 141: Sanatoria 2009 - "in ragione della condanna riportata, si configura in danno del ricorrente un impedimento dirimente al rilascio del titolo di soggiorno, non essendo necessaria, contrariamente a quanto sostenuto dal deducente, alcuna ulteriore valutazione dell’Amministrazione concernente la pericolosità sociale dello straniero"
  • TAR Toscana Sentenza del 26 gennaio 2011 n° 140: Sanatoria 2009 - il ricorrente è stato condannato per violazione dell’articolo 474, cod. pen. e dell’ articolo 171 ter, comma 1, della l. 22 aprile 1941, n. 633 concernente la tutela del diritto d’autore e nessuna delle fattispecie ivi contemplate prevede condanne superiore nel minimo e massimo edittale alla misura specificata dagli articoli 380 e 381 c.p.p.
  • TAR Sicilia Sentenza del 26 gennaio 2011 n° 147: il diniego del rinnovo del permesso di soggiorno è censurabile se non vengono prese inconsiderazioni sopraggiunti elementi che consentono, comunque, il rilascio del permesso di soggiorno ex articolo 5, comma quinto, del d. lgs. 286/1998. 
  • TAR Lazio Sentenza del 25 gennaio 2011 n. 729: illegittimità del silenzio formatosi sull’istanza di rilascio del permesso di soggiorno per attesa occupazione presentata dal ricorrente
  • TAR Lombardia Sentenza del 24 gennaio 2011 n. 167: rilevante, ai fini di escludere il solo carattere ostativo di un reato, il decorso di un notevole lasso di tempo tra il compimento del fatto ed il provvedimento attinente al permesso di soggiorno
  • TAR Lombardia Sentenza del 24 gennaio 2011 n. 165: Sanatoria 2009 - la mancata  presentazione di entrambe le parti o del solo datore di lavoro alla  convocazione della Prefettura è causa da sola sufficiente e vincolata di  reiezione dell’istanza. La conclusione del procedimento  per mancata presentazione delle parti non costituisce nuovo procedimento,  per il quale possa essere richiesto la comunicazione di avvio del  procedimento, ma è atto vincolato di conclusione del procedimento  iniziato ad istanza di parte.
  • TAR Lombardia Sentenza del 24 gennaio 2011 n. 164: in merito alla sussistenza di “nuovi elementi” che ai sensi dell’articolo 5 comma 5 del D. Lgs. 286/1998 giustificherebbero una valutazione specifica da parte dell’amministrazione, occorre evidenziare che gli elementi addotti dal ricorrente non sono sufficienti. Infatti la condanna risulta riferibile a fatti realizzati in tempi recenti, laddove la giurisprudenza ritiene rilevante, ai fini di escludere il solo carattere ostativo di un reato, il decorso di un notevole lasso di tempo tra il compimento del fatto ed il provvedimento attinente al permesso di soggiorno
  • TAR Lazio Sentenza del 21 gennaio 2011 n 621: illegittimo il diniego del visto di ingresso per turismo per difetto assoluto di motivazione. Nel caso di specie il ricorrente aveva prodotto documenti che attestavano la sussistenza dei requisiti per il rilascio del visto di ingresso per turismo (prenotazione biglietti andata/ritorno e documenti attestanti una regolare attività lavorativa nel proprio Paese di origine). La sussistenza di tali elementi confermano, pertanto, la volontà del ricorrente a lasciare il Paese ospite alla scadenza del visto
  • TAR Toscana Sentenza del 21 gennaio 2011 n. 138: diritto della ricorrente al rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di studio - atto di autoannullamento adottato per essere emerso, in seguito al riesame degli atti del procedimento, “che la cittadina straniera è in possesso dei requisiti per ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno” - si dichiara cessata la materia del contendere
  • TAR Campania Sentenza del 19 gennaio 2011 n. 356: ai soggiornanti di lungo periodo, l’essere incorsi in un reato legato alla tutela del diritto di autore in carenza di puntuale accertamento sulla pericolosità del richiedente, non può costituire titolo preclusivo automatico
  • Consiglio di Stato Sentenza del 17 gennaio 2011 n° 256: il procedimento per il rinnovo del permesso di soggiorno è un procedimento ad istanza di parte, il mancato invio del preavviso di rigetto della domanda di rinnovo viola l'art. 10 bis della legge 241/90. In presenza di una istanza di rinnovo del permesso di soggiorno, l'accertamento dell'insussistenza del rapporto lavorativo dichiarato può condurre al diniego, "sempre che non siano sopraggiunti nuovi elementi che ne consentano il rilascio" (articolo 5, comma 5, D. Lgs. n. 286/1998); di conseguenza, rispetto all'accertamento dell'insussistenza del lavoro, il provvedimento di diniego non costituisce atto vincolato in relazione alla situazione esistente al momento della richiesta, potendo essere sopravvenuto un rapporto di lavoro che consenta il rilascio del permesso.
  • Tar Campania Sentenza del 13 gennaio 2011 n. 305: Sanatoria 2009 - incidenza delle segnalazioni S.I.S. nella procedura di emersione da lavoro irregolare 
  • TAR Toscana Sentenza del 12 gennaio 2011 n. 41: la violazione, da parte dello straniero, dell’obbligo di comunicare alla Questura le eventuali variazioni del domicilio abituale non costituisce ragione ostativa alla permanenza nel territorio dello Stato, non essendo prevista tale conseguenza  dall’articolo 6 co. 8 D.Lgs. n. 286/98
  • TAR Lombardia Sentenza del 13 maggio 2011 n. 1240: il Comune non può subordinare la registrazione di residenza a requisiti ulteriori rispetto alla prova della stabile dimora.
  • TAR Lazio Sentenza del 6 - 9 dicembre n. 9674: il provvedimento di diniego di visto é un atto vincolato a fronte del quale non sono ipotizzabili utili apporti dell’interessato al procedimento, ancorché esso sia ad iniziativa di parte
  • Consiglio di Stato Sentenza del 10 dicembre 2010 - 10 gennaio 2011 n. 38: rigetto istanza regolarizzazione rapporto di lavoro cittadino extracomunitario - segnalata come persona indesiderata da altro Stato membro nell'ambito del Sistema Informativo Schengen
  • TAR Toscana Sentenza del 5 gennaio 2011 n. 20: la controversia in esame si incentra sul fatto che l’Amministrazione  ha negato allo straniero il permesso di soggiorno considerando  applicabile alla fattispecie la nuova formulazione dell’articolo 13,  commi 13 e 14, del d.lgs. n. 286/1998 (introdotta dalla l. n. 189/2002),  che ha portato da cinque a dieci anni la durata del divieto discendente  da una precedente espulsione. Lamenta il ricorrente che il provvedimento  impugnato ha fatto applicazione al caso che lo riguarda del sopravvenuto  termine, a dispetto di quanto previsto dalla normativa vigente al tempo  dell’adozione dell’atto di espulsione, che limitava l’efficacia ostativa dell’espulsione a soli cinque anni.
  • TAR Toscana Sentenza del 5 gennaio 2011 n. 8: nel caso il  datore di lavoro manifesti la volontà di non instaurare il rapporto di  lavoro di cui al contratto di soggiorno si concretizza una circostanza  ostativa ai fini del rilascio del titolo di soggiorno con la conseguenza  che viene meno il presupposto fondamentale in forza del quale si può  procedere alla regolarizzazione
  • TAR Puglia Sentenza del 30 dicembre 2010 n° 4351: sull’accertamento della illegittimità del silenzio rifiuto formatosi sulla istanza di rilascio del permesso di soggiorno: l’articolo 2 della legge generale sul procedimento amministrativo ne impone la conclusione mediante provvedimento espresso nel termine di legge, e la legge speciale -l’articolo 5 suddetto- contempla il termine di venti giorni dalla presentazione della istanza per il rilascio o il rinnovo o la conversione del permesso di soggiorno in presenza dei relativi requisiti
  • TAR Puglia Sentenza del 30 dicembre 2010 n° 4350: l’esperita azione avverso il determinatosi silenzio della p.a. sulla istanza di permesso di soggiorno del è fondata.
  • TAR Puglia Sentenza del 28 dicembre 2010 n° 4346: Sanatoria 2009 - la condanna per il reato di cui all'articolo 14, comma 5 ter, prima parte, del T.U. del 98/286 non pregiudica la possibilità di conseguire la regolarizzazione ex D.L. 78/2009 convertito in legge 102/2009
  • Consiglio di Stato sentenza del 27 dicembre 2010 n. 9417: in materia del rilascio di  atti autorizzatori dell’ingresso e permanenza nel territorio nazionale trova applicazione il principio “tempus regit actum”, con conseguente irrilevanza di sopravvenienze in fatto ed in diritto che avrebbero potuto dar luogo ad un diverso esito del procedimento ove esistenti al momento dell’ adozione dell’ atto terminale
  • Consiglio dio Stato Sentenza del 10 - 16 dicembre 2010 n. 9071:legittimo il provvedimento di revoca del permesso di soggiorno, sulla base del fatto che la richiedente svolgeva attività di meretricio e che comunque non costituisce fonte lecita di guadagno
  • TAR Sardegna Ordinanza del 14 dicembre 2010 n. 587: Sananatoria 2009 - I redditi del datore di lavoro prodotti all’estero vanno presi in considerazione nella valutazione dei requsiti 
  • TAR Lombardia Sentenza del 13 dicembre 2010 n° 7528: Sanatoria 2009 - La mancata presentazione del datore di lavoro presso il SUI , nella procedura di emersione, non può pregiudicare il lavoratore straniero, al quale verrà rilasciato un permesso di soggiorno per attesa occupazione
  • Consiglio di Stato sentenza del 9 dicembre 2010 N. 8637: in sede di esame di istanze presentate da cittadini stranieri tendenti al rilascio o al rinnovo del permesso di soggiorno, la presenza di una delle condanne previste nel citato articolo 4, comma 3, come sopra novellato – tra le quali sono comprese quelle per il reato di cui all’articolo 73 d.p.r. n. 309/1990, in materia di stupefacenti –, costituisce motivo di per sé ostativo al rilascio o al rinnovo, con conseguente esclusione di qualsiasi margine di discrezionalità dell’amministrazione in ordine alla valutazione della pericolosità sociale dello straniero, costituendo il diniego un atto strettamente vincolato in presenza di quel presupposto.
  • TAR Puglia Ordinanza del del 4 dicembre 2010  n. 811: Sanatoria 2009 - Sospensione del rigetto adottato contro il datore di lavoro che non si sia presentato alla convocazione per comprovati motivi di salute
  • TAR Lazio Sentenza del 24 novembre 2010 n° 33908: é legittimo il provvedimento di diniego del visto di ingresso per lavoro subordinato se viene esibito un passaporto (numero serie) diverso da quello indicato nel Nullaosta
  •  
  • TAR Trento Ordinanza dell'11 -12 novembre 2010 n. 142: "il permesso di soggiorno per motivi di famiglia ex art. 19 T.U.I. è convertibile in permesso di soggiorno per motivi di lavoro"
     ***

             ***

  • TAR Emilia Romagna Ordinanza del 22 ottobre 2010 n. 815: Sanatoria 2009 - illegittimo il rigetto della domanda presentata in favore di titolare di pds per lavoro subordinato ex art 27
  • TAR Lombardia Sentenza del 15 ottobre 2010 n. 6982: inammissibile il ricorso avverso un diniego di regolarizzazione ex L. 102/2009 per avere il datore di lavoro presentato più di una richiesta. 
  • TAR Lombardia Sentenza del 14 ottobre 2010 n. 6938: Sanatoria 2009 - "nessun rilievo può assumere – con specifico riguardo al caso che qui occupa – la circostanza relativa alla sopravvenienza di un provvedimento futuro ed eventuale, qual è quello di riabilitazione e/o di estinzione del reato ex articolo 445 c.p.p., che - allo stato – non risulta neppure richiesto dal ricorrente. Senza contare, poi, che le sopravvenienze rilevanti ai sensi della normativa vigente in subjecta materia sono solo quelle che si verificano, al più tardi, entro la data di adozione del provvedimento amministrativo di diniego."
  • Tar Puglia Ordinanza del 7 ottobre 2010 n. 738: Sanatoria 2009 - Le condanne ai sensi dell’art 14, comma 5ter non sono ostative alla regolarizzazione
     ****
  • Tar Puglia Ordinanza del 7 ottobre 2010 n. 737: Sanatoria 2009 - Le condanne ai sensi dell’art 14, comma 5ter non sono ostative alla regolarizzazione
  • Consiglio di Stato Sentenza del 14 settembre - 5 ottobre 2011 n. 7302: si rileva la illegittimità del provvedimento impugnato, atteso che i fatti delittuosi all’origine delle condanne riportate dall’odierno appellante risalgono, rispettivamente, al settembre del 1999 e al maggio del 2001 (ossia, a periodi anteriori a quello dell’entrata in vigore della novella di cui alla l. 189, cit.), con la conseguenza che nei confronti del sig. ***** non potesse essere applicato un meccanismo preclusivo ratione temporis non riferibile alla sua situazione soggettiva
  • Consiglio di Stato Sentenza del 29 settembre 2010 n. 7209: Sanatoria 2009 - La condanna inflitta per inottemperanza all’ordine di allontanamento del Questore è ostativa alla regolarizzazione
  • Consiglio di Stato Sentenza del 29 settembre 2010 n. 7202: revoca permesso di soggiorno – Vizio di violazione dei principi generali in materia di esercizio del potere di autotutela decisoria. Non risulta che l'Amministrazione abbia svolto una valutazione comparativa in ordine alle ragioni che avevano condotto all’autonomo rilascio di un permesso di soggiorno in favore degli stranieri e per non aver considerato la circostanza per cui i titoli fossero stati rinnovati nel corso degli anni.
  • Consiglio di Stato sentenza del 29 settembre 2010 n. 7188: mentre in sede di rilascio del permesso di soggiorno occorre applicare rigidamente le previsioni ostative previste dalla pertinente disciplina, al contrario il procedimento di autotutela volto a rimuovere il titolo per vizi di legittimità (ad es.: per essere emerse cause ostative in precedenza non rilevate) ha carattere discrezionale e deve tener conto –inter alia - del disposto di cui al richiamato comma 5 dell’articolo 5, d.lgs. 286 del 1998.
  • TAR Lombardia Sentenza del 24 settembre 2010 n° 6463:nell'adottare un diniego di rilascio/rinnovo del permesso di soggiorno per chi ha esercitato il diritto al ricongiungimento familaire si deve tener conto anche della natura dei vincoli familiari dell'interessato.
  • TAR Lazio Sentenza del 3 giugno - 16 settembre 2011 n. 32327:negato il rilascio del visto di reingresso a straniero con permesso scaduto. Il ricorso è respinto poiché lo straniero ha trascorso fuori dall'Italia un periodo ininterrotto di tempo superiore a sei mesi e comunque superiore ad oltre la metà del permesso di soggiorno di cui era intestatario
  • Consiglio di Stato sentenza del 13 settembre 2010 n. 6567: il disposto normativo  considera ostativi tutti i reati che oggettivamente possano favorire (“siano diretti a…”) lo sfruttamento della prostituzione.
  • TAR Sardegna Sentenza del 16 giugno - 9 settembre 2010 n. 2171:deve escludersi che la Questura possa disporre il diniego di rinnovo del permesso di soggiorno in sostanziale disapplicazione del precedente provvedimento di regolarizzazione della posizione lavorativa, dovendo ogni eventuale riesame dello stesso essere informato alle regole per l'adozione del contrarius actus, con ogni effetto sull'organo competente, sul necessario contraddittorio con l'interessato e sull'attualità dell'interesse pubblico al ritiro del precedente atto di segno positivo
  • Consiglio di Stato sentenza del 25 Agosto 2010 n. 5994: respinto il ricorso avverso un’istanza di diniego di concessione del permesso di soggiorno per lavoro subordinato, a causa della mancanza al momento dell’adozione del provvedimento di un reddito minimo idoneo al sostentamento dello straniero.
  • TAR Campania, sentenza n° 16994 del 27 luglio 2010: la perdita del posto di lavoro non è automaticamente ostativa al rinnovo del permesso di soggiorno.
  • TAR Lazio Sentenza del 25 maggio - 22 luglio 2010 n. 27909: il rinnovo permesso soggiorno non può essere automaticamente negato allo straniero che ha riportato condanna rientrante fra quelle ostative del rilascio o rinnovo del titolo di soggiorno, quando ha esercitato il diritto di ricongiungimento familiare. Si deve tenere conto anche della natura e della effettività dei vincoli familiari dell'interessato, ovvero dell'esistenza di legami familiari e sociali nel Paese di origine e della durata del soggiorno dello straniero stesso sul territorio nazionale
  • Tar Lombardia ordinanza n. 771 del 21 luglio 2010: Sanatoria 2009 - Le condanne ai sensi dell’art 14, comma 5ter non sono ostative alla regolarizzazione   
  • Consiglio di Stato sentenza del 20 luglio 2010 n. 5890: la violazione dell’ordine di allontanamento del Questore (art. 14, comma 5ter) è ostativa alla regolarizzazione
  • Tar Lombardia, ordinanza n. 688 del 7 luglio 2010: va considerata la estinzione del reato di cui all’art 14, comma 5ter per sopravvenuta richiesta di emersione di lavoro domestico ai sensi della L. 102/2009 e pertanto é Illegittima la condanna intervenuta nelle more della convocazione
  • TAR Marche ordinanza  n. 415 del 24 giugno 2010: le condanne ai sensi dell’art 14, comma 5ter non sono ostative alla regolarizzazione ex L. 102/2009
  • TAR Veneto Ordinanza n. 393 del 26 giugno 2010: le condanne ai sensi dell’art 14, comma 5ter non sono ostative alla regolarizzazione ex L. 102/2009
  • Consiglio di Stato Ordinanza del 22 - 23 giugno 2010 n. 2919: "il Collegio ritiene, anche alla luce dell’art. 8 Cedu che sancisce il diritto al rispetto della vita privata e familiare, di dover privilegiare l’interpretazione secondo cui la legge n. 94/2009 non possa trovare applicazione a coloro che hanno maturato i requisiti per la conversione del permesso di soggiorno anteriormente alla sua entrata in vigore"
  • Consiglio di Stato, sentenza n. 3648 depositata il 9 giugno 2010: il permesso di soggiorno può comunque essere rinnovato se le condanne (nella fattispecie, per vendita di prodotti contraffatti) sono risalenti nel tempo e lo straniero ha successivamente dato concreta dimostrazione di aver cambiato vita.
  • Consiglio di Stato Sentenza del 18 maggio - 8 giugno 2010 n. 3645:
    "risulta dalla documentazione prodotta il rapporto di convivenza con un cittadino italiano intrattenuto dall’appellata, l’assunzione di “responsabilità” di questi quanto al reddito necessario al fabbisogno dell’istante e, in ultimo, la stipulazione di un contratto di collaborazione domestica con l’appellata"
  • Tar Lazio Sentenza del 22 aprile - 4 giugno 2010 n. 15340: l'impugnato respingimento alla frontiera e il conseguente diniego di rinnovo del visto di reingresso (nonché il presupposto parere negativo della Questura di Verona) sono illegittimi per l'erronea presupposizione della esistenza di un motivo ostativo al reingresso: erroneamente l’Amministrazione ha ravvisato un’inerzia del ricorrente relativamente alla richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno
  • TAR Lombardia, ordinanza n. 461/2010 del 21 maggio 2010: si sospende l’ordinanza del Sindaco del Comune di Brugherio che subordinava l’iscrizione anagrafica degli stranieri all’accertamento della salubrità e del decoro dell’alloggio   
  • TAR Sicilia Sentenza del 29 aprile - 12 maggio 2011 n. 6693:l’Amministrazione, pur in presenza dei reati ascritti all’interessato, in applicazione della nuova disciplina normativa, avrebbe dovuto tenere conto anche della natura e della effettività dei vincoli familiari e, quindi, del contrapposto interesse dello stesso ricorrente a permanere nel territorio nazionale
  • TAR Lombardia Sentenza dell’11 maggio (poi depositata il 9 giugno)  2010 del n. 1163: va riconosciuta la conversione del permesso di soggiorno per motivi familiari (rilasciato ai sensi dell'art. 19 comma 2 lett. c del TUI) in permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato anche se la persona straniera, fratello di cittadino italiano, non convive più con questi.
  • TAR Puglia Sentenza del 4 marzo - 11 maggio 2010 n. 1115: illegittimo il provvedimento, emanato ai sensi dell'art. 26 comma 7 bis, d.lg. 25 luglio 1998 n. 286, con il quale si nega il rinnovo del permesso di soggiorno a un cittadino extracomunitario perché condannato per un fatto commesso in data anteriore all'entrata in vigore della disposizione che lo ha previsto come impedimento al suddetto rinnovo
  • TAR Umbria Sentenza del 28 aprile - 4 maggio 2010 n. 277: Sanatoria 2009 - "é concessa una tantum e a titolo di eccezione – non già dell’abrogazione della norma incriminatrice - non è manifestamente irragionevole che la legge, a parità di condotta illecita, distingua chi non ha ancora riportato la condanna, da chi è stato già condannato."
  • Tar Lazio, Sentenza del 23 aprile 2010 n. 8253: il Consolato Generale d’Italia in Valona deve rilasciare il visto per turismo ai familiari del cittadino straniero regolare in Italia che soddisfano i requisiti previsti dalla normativa .
  • TAR Toscana, ordinanza di sospensiva del 21 aprile 2010 n. 497: la condanna per l’inottemperanza all’ordine del questore di lasciare il territorio nazionale a seguito di espulsione di cui all’art. 14 co. 3-ter d.lgs. n. 286/98 non è ostativa all’emersione dal lavoro irregolare 
  • TAR Toscana, ordinanza di sospensiva del 21 aprile 2010 n. 301:  con riferimento alla  sanatoria 2009 il delitto di cui all'art. 14-ter non ricadrebbe nell'art. 380 c.p.p., ma nemmeno nell'art. 381 c.p.p
  • TAR Toscana, ordinanza di sospensiva del 20 -21 aprile 2010 n. 300:Sanatoria 2009 - accoglimento ai fini del riesame della domanda incidentale di sospensione del provvedimento di rigetto della dichiarazione di emersione da lavoro irregolare
  • TAR Toscana, ordinanza di sospensiva del 21 aprile 2010 n. 296: con riferimento alla  sanatoria 2009 il delitto di cui all’art. 14 c. 3-ter non rientrerebbe tra le fattispecie previste dagli artt. 380 e 381 c.p.p. ostative alla regolarizzazione.
  • TAR Liguria, Sentenza del 4 febbraio - 14 aprile 2010 n. 1654: la P.A. non può negare la carta di soggiorno e nello stesso provvedimento negare anche il rinnovo del permesso in possesso senza una specifica e autonoma valutazione dei presupposti. 
  • TAR Campania, sentenza del 14 aprile 2010 n. 1972: la condanna per furto aggravato non è ostativa al rinnovo del permesso di soggiorno se ricorre la circostanza attenuante della lieve entità del danno cagionato alla persona offesa
  • un atto di mera liberalità da parte di un terzo, revocabile in qualsiasi momento, non è sufficiente a dimostrare il possesso di mezzi sufficienti per provvedere alle normali necessità durante la permanenza in Italia.

  • Consiglio di Stato Sentenza del 7 aprile 2010 n. 1954: Sanatoria 1998 - la valutazione del Questore, secondo cui il richiedente il titolo di soggiorno non abbia prodotto elementi sufficienti a fornire la prova circa la sua presenza in Italia alla prescritta data, si sottrae ad ogni censura di motivazione difettosa e/o irragionevole, con conseguente corretto accertamento del difetto dei presupposti per la permanenza in territorio nazionale ai sensi dell’articolo 5, comma 5, d.lgs. n. 286/1998.
  • Tar Lombardia Sentenza del 9 - 22 marzo 2010 n. 685: possibile la conversione del permesso di soggiorno per motivi familiari in altro tipo di permesso (studio, lavoro) se interviene tra i coniugi la separazione, lo scioglimento del matrimonio o la morte del coniuge sempre che esistano i presupposti per il rilascio del nuovo permesso di soggiorno 
     
  • TAR Piemonte Sentenza del 17 febbraio - 5 marzo 2010 n. 1429:allorché la domanda di rinnovo del permesso di soggiorno è corredata da documentazione falsa, essa è addirittura “inammissibile” e, comunque, deve essere respinta, così come accade per la domanda di visto in analoghe condizioni
  • TAR Piemonte Sentenza del 17 febbraio - 5 marzo 2010 n. 1427:l’obbligo dell’Amministrazione di valutare eventuali “elementi nuovi sopraggiunti”, previsto dall’art. 5, comma 5 del D. lgs. 286/98 ai fini del rilascio o del rinnovo del permesso di soggiorno, presuppone che detti elementi siano stati sottoposti alla valutazione degli uffici “prima” dell’adozione dell’atto conclusivo del procedimento, mentre nel caso in esame ciò è avvenuto “dopo” tale momento
  • TAR Piemonte Sentenza del 3 febbraio - 5 marzo 2010 n. 1424: lo straniero condannato per fatti di droga deve essere espulso anche se ha famiglia ed un lavoro - respinta l'istanza di conversione del permesso di soggiorno per motivi di lavoro autonomo in permesso di soggiorno per motivi di famiglia
  • TAR Puglia Ordinanza depositata il 4 marzo 2010 n. 00281/2010: la previsione del preavviso di rigetto ai sensi dell’art. 10 bis della legge n. 241/1990 va applicata anche nei procedimenti amministrativi instaurati con la domanda di emersione di lavoro domestico irregolare (regolarizzazione lavoro domestico del 2009)
  • Consiglio di Stato, sentenza del 3 marzo 2010  n. 1238: il reddito minimo richiesto ai fini del rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro autonomo non può essere ridotto anche se lo straniero non ha soggiornato per l'intero annuo in Italia
  • Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, sentenza del 3 marzo 2010 n. 265: l’avvio di un procedimento di separazione dal coniuge cittadino italiano non è ostativo al rinnovo del permesso di soggiorno
  • Consiglio di Stato, decisione del 26 febbraio 2010 n. 1133: di norma, la condanna penale per uno dei reati elencati nell'art. 4 c. 3 del d.lgs. n. 286/98 e successive modifiche, ha un effetto preclusivo automatico ai fini del rinnovo del permesso di soggiorno, ma tale automatismo relativo a pregresse vicende penali deve ritenersi escluso in situazioni eccezionali, suscettibili di essere definite quali "elementi sopravvenuti", passibili di valutazione e capaci di sanare l'ipotesi ostativa ai sensi dell'art. 5 c. 5 del T.U.
  • Consiglio di Stato, decisione del 26 febbraio 2010 n. 1123: laddove la norma ammette al rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di studio solo il cittadino straniero il quale abbia sostenuto almeno due esami di profitto nel corso dell’anno, va intesa nel senso di ammettere il rinnovo anche nelle ipotesi in cui – come nel caso di specie – lo straniero non abbia sostenuto alcun esame nel corso di un determinato anno solare, ma vi abbia provveduto prima della conclusione dell’anno accademico – il quale, nel caso di specie, si sarebbe concluso solo nell’aprile dell’anno successivo
  • TAR Lombardia, Sentenza  depositata il 25 febbraio 2010, n. 459:l'attività di meretricio se esercitata da persona che è anche in possesso di uno stabile lavoro in Italia non è di per sè motivo di diniego del permesso di soggiorno, ma se il sostentamento dell'extracomunitario deriva in via esclusiva da detta attività, che comunque rimane contraria al buon costume anche se non costituisce reato laddove esercitata in certe forme, legittimamente comporta il diniego della possibilità di permanere sul territorio nazionale
  • TAR Friuli Venezia Giulia, sentenza 11 febbraio 2010, n.124: in materia di rinnovo dei permessi di soggiorno degli infermieri professionali entrati in Italia fuori dal regime delle quote ex art. 27 comma 1 lett. r bis in forza del solo contratto di soggiorno, senza, contemporaneamente, ottenere la proroga anche del nulla osta al lavoro, se il datore di lavoro intende avvalersi della professionalità della ricorrente, è sufficiente, dato che la stessa può entrare in Italia fuori quota, che chieda un nuovo nulla osta al lavoro a tempo indeterminato, cosa che la legge espressamente consente.  in materia di rinnovo dei permessi di soggiorno degli infermieri professionali entrati in Italia fuori dal regime delle quote ex art. 27 comma 1 lett. r bis in forza del solo contratto di soggiorno, senza, contemporaneamente, ottenere la proroga anche del nulla osta al lavoro, se il datore di lavoro intende avvalersi della professionalità della ricorrente, è sufficiente, dato che la stessa può entrare in Italia fuori quota, che chieda un nuovo nulla osta al lavoro a tempo indeterminato, cosa che la legge espressamente consente. 
  • Consiglio di Stato, decisione del 10 febbraio 2010 n. 683: quando le condanne si riferiscono a fatti risalenti nel tempo, la successiva integrazione sociale dello straniero e i sopravvenuti vincoli familiari debbono essere oggetto di valutazione da parte delle questure.
  • TAR Sicilia Sentenza del 27 gennaio - 5 febbraio 2010 n. 1553:illegittimo il diniego di rinnovo del permesso di soggiorno emesso a norma dell'art. 26, comma 7 bisTUI nei confronti di un cittadino extracomunitario, titolare di un contratto di lavoro subordinato a tempo determinato, motivato solo con l'aver questi riportato una condanna penale per violazione delle norme dettate a tutela del diritto d'autore
  • TAR Lazio, Sentenza del 2 febbraio 2010 n° 1414: contro il diniego di rilascio/rinnovo dei permessi di soggiorno per motivi di famiglia, la competenza è del G.O., il quale provvede ai sensi degli artt. 737 e seguenti del codice di procedura civile.
  • TAR Sicilia, Sentenza del 27 gennaio 2010 n. 954: illegittimo il silenzio serbato dalla questura in merito alla richiesta di rilascio di un permesso di soggiorno per motivi di cure mediche, presentata da una irregolare in Italia ed affetta da HIV ed in trattamento con farmaci anti-retrovirali, non disponibili nel Paese di origine.
  • Consiglio di Stato Sentenza del 24 novembre 2009 - 26 gennaio 2010 n. 284: negato il rinnovo del permesso di soggiorno sul presupposto della mancanza dei requisiti necessari per soggiornare nel territorio dello Stato, in particolare, per mancanza del rapporto di lavoro e del reddito previsto dalla legge
  • TAR Lazio Sentenza del 4 novembre 2009 - 22 gennaio 2010 n. 752:il Questore ha respinto l’istanza di rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro autonomo, sia in considerazione delle sentenze di condanna del ricorrente per diverse ipotesi di reato (furto aggravato, violenza sessuale e rapina) ostative al conseguimento del beneficio richiesto ai sensi dell’art. 4 co. 3 del d.lvo n. 286/98, sia a causa di un motivato giudizio di pericolosità sociale del soggetto.
  • TAR Lazio Sentenza del 22 dicembre 2009 - 21 gennaio 2010 n. 700:l’interessato deve fornire all’amministrazione la prova delle condizioni che giustificano le finalità del soggiorno e, nella fattispecie, trattandosi di visto d’ingresso per turismo caratterizzato da necessaria temporaneità, dei presupposti dai quali si possa ragionevolmente ritenere l’interesse dello straniero a fare rientro nel Paese d’origine onde scongiurare il c.d. “rischio migratorio”
  • Consiglio di Stato Sentenza del 15 dicembre 2009 - 19 gennaio 2010 n. 180: "in caso di provvedimento di diniego di rinnovo del permesso per lavoro la richiesta di audizione personale e diretta non è contemplata, invero, dalle norme sul procedimento amministrativo che disciplinano la presente fattispecie; queste garantiscono il contraddittorio dell’interessato a mezzo della comunicazione di avvio del procedimento e, nella specie, l’Amministrazione ha puntualmente ottemperato in tal senso, tanto che l’odierno appellante ha potuto regolarmente e ampiamente svolgere le proprie difese scritte"
  • TAR Lazio Sentenza del 2 dicembre 2009 - 18 gennaio 2010 n. 367:si dà atto del mancato inserimento sociale della ricorrente e della propensione della stessa a vivere di proventi illeciti. Pertanto, l'Autorità di Polizia ha rifiutato il permesso di soggiorno legittimamente, poiché l'art. 4,3°, D. Lgs. n. 286/1998, puntualmente richiamato nel provvedimento avversato, inibisce l'ingresso nel territorio dello Stato ai soggetti pericolosi per l'ordine pubblico
  • TAR Toscana, sentenza del 10 novembre 2009, n. 1594: la condanna per un reato inerente agli stupefacenti non è di per sè condizione ostativa al rinnovo del permesso di soggiorno quando l’interessato ha beneficiato del diritto al ricongiungimento familiare. In tali casi, sulla base dell’esplicita previsione del d.lgs. n. 5/2007, attuativo della direttiva europea 2003/86/CE, l’amministrazione è chiamata a ponderare, da un lato, l’interesse pubblico a che sia precluso il soggiorno in Italia allo straniero che si sia reso responsabile di gravi reati e, dall’altro, l’interesse del privato a permanere sul territorio nazionale, in relazione alla natura e effettività dei suoi vincoli familiari e sociali, nonché alla durata del suo soggiorno nel territorio nazionale.
  • TAR Sicilia, Sentenza del 23 ottobre 2009 n. 1702 : compete al al giudice ordinario la giurisdizione sul permesso per motivi umanitari: la domanda riguardante il rilascio di un permesso di soggiorno per motivi umanitari è devoluta alla giurisdizione del giudice ordinario, trattandosi di una situazione giuridica qualificabile come diritto soggettivo ed appartenente alla categoria dei diritti umani fondamentali, garantiti dall'art. 2 e 10 della Costituzione e dall'art. 3 della Convenzione Europea dei diritti dell'uomo.
  • Consiglio di Stato, decisione del 14 ottobre 2009 n. 6296: ai fini del rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro autonomo, lo straniero deve dimostrare non solo il possesso dei mezzi di sostentamento, ma anche quelli necessari per svolgere l’attività imprenditoriale. Il sostegno finanziario assicurato da altri soggetti è valido solo se proviene da persone obbligate a fornirlo. Non è tale la situazione ove sia il fratello a prestare il sostegno. Solo i lavoratori dipendenti hanno diritto al periodo di disoccupazione tollerata di sei mesi previsto dall’art. 22 del T.U. immigrazione.
  • Consiglio di Stato, decisione dell'8 ottobre 2009 n. 6194: la presunzione ex lege di pericolosità sociale in relazione alla commissione di determinati reati penali ai fini del diniego del permesso di soggiorno può essere contemperata in presenza di circostanze sopravvenute
  • Consiglio di Stato,  decisione del 18 settembre 2009 n. 5624: la revoca del permesso di soggiorno e la conseguente espulsione a seguito di condanna definitiva per i reati collegati alla violazione del diritto d’autore ai sensi dell’art. 26 comma 7 bis del d.lgs. n. 286/98, sono legittime soltanto quando l’interessato era titolare di permesso di soggiorno per motivi di lavoro autonomo al momento della commissione del reato
  • TAR Umbria, sentenza del 23 luglio 2009, n. 443: é illegittimo il diniego al rilascio o al rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di cure mediche nei confronti dello straniero non espellibile in ragione di una grave patologia insorta durante il suo soggiorno in Italia. Resta salva la possibilità di non concedere il rilascio qualora sia messa in discussione la natura urgente ed essenziale delle cure mediche che lo straniero deve sostenere, così come l’impossibilità di fruirne nel luogo di origine, ma nel caso in questione la questura non aveva prodotto alcuna valutazione specifica al riguardo.
  • TAR Lazio, Sentenza del 20 luglio 2009 n. 7160: la condanna definitiva per uno dei reati ostativi all’ingresso sul territorio nazionale ed elencati nell’art. 4 comma 3, terzo periodo, del T.U., determina il diniego automatico al rinnovo del permesso di soggiorno. Tale diniego ha carattere rigidamente vincolato, senza margini di discrezionalità lasciati all’Amministrazione, tranne nei casi in cui l’interessato abbia beneficiato del diritto al ricongiungimento familiare. Non fa eccezione la situazione in cui l’interessato abbia maturato le condizioni per ottenere la riabilitazione ai sensi dell’art. 178 c.p. senza che questa sia stata pronunciata dal giudice, in quanto l’estinzione degli effetti penali della condanna richiede comunque una formale pronuncia da parte del giudice dell’esecuzione.
  • TAR Lazio Sentenza del 1 Luglio 2009 n°6352: violativa dei principi generali in materia di libertà personale, delle norme poste a tutela dei minori nonché dell'art. 20 D.Lgs 196/2003 sul trattamento dei dati personali la norma delle ordinanze presidenziali attuative del decreto del 21 maggio 2008 che prevedeva di identificare i rom, adulti e bambini.
  • Consiglio di Stato, decisione del 19 giugno 2009 n. 4084: é legittimo il diniego al rinnovo del permesso di soggiorno dello straniero che non possa dimostrare lo svolgimento di attività lavorativa alla scadenza del periodo di tolleranza di sei mesi di iscrizione nelle liste di collocamento di cui all’art. 22 c. 11 del T.U. o comunque prima della scadenza del permesso di soggiorno. Una mera promessa di assunzione, successiva alla scadenza del permesso di soggiorno, non è sufficiente per ottenere il rinnovo del medesimo, ma potrebbe giustificare, unitamente ad altre circostanze, la presentazione di un’istanza di riesame che l’Amministrazione può valutare ai sensi dell’art. 5 c. 5 del T.U.
  • Consiglio di Stato, decisione del 19 giugno 2009 n. 4075: é ammesso il ricorso tardivo oltre i termini di scadenza, per motivi di errore scusabile, quando nel provvedimento di diniego al rinnovo del permesso di soggiorno non venga indicato con precisione il termine per la proposizione del ricorso, ma si richiami soltanto genericamente la legge n. 1034/71.
  • Consiglio di Stato, decisione del 19 giugno 2009 n. 4064: il rilascio di un permesso di soggiorno per attesa occupazione di cui all’art. 22 comma 11 del T.U. immigrazione non può essere ottenuto dallo straniero che, dopo avere fatto ingresso in Italia per lavoro subordinato, abbia cessato l’attività lavorativa prima di avere ottenuto il rilascio del permesso di soggiorno e non abbia effettivamente proceduto all’iscrizione alle liste di collocamento.
  • TAR Emilia Romagna Sentenza dell’11 giugno 2009 n. 941: é legittimo il diniego del rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di studio, in quanto l'interessato non é più iscritto presso alcun Istituto Universitario.
  • TAR Lazio Sentenza del 29 maggio 2009 n. 5354: é legittimo il provvedimento con il quale una Ambasciata italiana ha respinto la richiesta di visto d’ingresso per turismo presentata da un cittadino straniero nel caso in cui quest’ultimo non abbia fornito prova alcuna del possesso di idonee fonti di reddito tali da palesare la probabilità del suo rientro nel Paese di origine e comunque non sia possibile comprendere le reali finalità del viaggio
  • TAR dell’Emilia Romagna Sentenza del 20 maggio 2009 n.760: é illegittimo il diniego di conversione del permesso di sogiorno da tirocinio formativo in lavoro a motivo della scadenza del permesso nelle more del procedimento di accoglimento della istanza di conversione
  • Consiglio di stato, Sentenza del 7 maggio n. 2834: principio della non rinnovabilità del permesso di soggiorno per motivi di lavoro stagionale e criterio generale emeneutico “ignorantia legis non excusat”
  • Consiglio di Stato Sentenza del 4 maggio 2009 n. 2776: illegittimo il diniego di regolarizzazione (del 2002) per insufficienza della sola denuncia
  • TAR Lazio Sentenza del 4 maggio 2009 n. 4543: su illegittimità del ritardo della Questura nel rinnovo del permeasso di soggiorno e su possibilità di ammissione della richiesta del risarcimento del danno
  • Consiglio di Stato, decisione del 29 aprile 2009 n. 2711: la disposizione di cui all’art. 26 c. 7 bis del d.lgs. n. 286/98 (T.U. immigrazione) che prevede la revoca del permesso di soggiorno e conseguente espulsione dello straniero che abbia subito una condanna definitiva per reati collegati alla tutela del diritto d’autore, può trovare applicazione solo con riferimento al permesso di soggiorno per motivi di lavoro autonomo.  
  • Consiglio di Stato Sentenza del 28 aprile 2009 n. 2560: la revoca del permesso non rappresenta un effetto penale ovvero una sanzione accessoria alla condanna bensì un effetto di natura amministrativa che la legge fa discendere dal fatto storico costituito dall'avere riportato una condanna per determinati reati, quale indice sintomatico della pericolosità sociale dello straniero.
  • TAR Emilia Romagna Sentenza del 24 aprile 2009 n. 546: la mancanza dei requisiti richiesti dalla legge costituisce legittimo impedimento alla conclusione del procedimento di regolarizzazione (del 2002) ed elemento ostativo al soggiorno dello straniero nel territorio dello Stato e come tale giustifica il diniego di permesso di soggiorno motivato con espresso richiamo agli ostativi precedenti penali.
  • Consiglio di Stato Sentenza del 20 aprile 2009 n. 2342: il riferimento normativo alle condanne per delitti in materia di c.d. “tutela del diritto d’autore”, quale automatico dato preclusivo della possibilità per lo straniero di ottenere/mantenere il titolo abilitativo della propria presenza in Italia è da riferirsi ai titolari di permesso per lavoro autonomo, ed inoltre é illegittimo il diniego di rinnovo del permesso di soggiorno fondato su errato giudizio di pericolosità sociale, la quale non sarebbe aprioristicamente presumibile, dovendosi, invece, ponderare caso per caso ed in concreto
  • Consiglio di Stato, decisione del 17 aprile 2009 n. 2342:  la disposizione di cui all’art. 26 c. 7 bis del d.lgs. n. 286/98 (T.U. immigrazione) che prevede la revoca del permesso di soggiorno e conseguente espulsione dello straniero che abbia subito una condanna definitiva per reati collegati alla tutela del diritto d’autore, può trovare applicazione solo con riferimento al permesso di soggiorno per motivi di lavoro autonomo.
  • TAR Emilia Romagna Sentenza del 15 aprile 2009 n. 444: non è applicabile, in quanto non previsto dalle specifiche disposizioni relative alla carta per soggiornanti di lungo periodo, l’automatismo previsto dall’art.26, c.7 bis (revoca del titolo di soggiorno in caso di condanna per reati in materia di diritti d'autore)
  • TAR Veneto Sentenza del 2 aprile 2009 n. 1064: il soggetto destinatario di un provvedimento di espulsione valido ed efficace, perché non impugnato e/o non revocato, non può soggiornare in Italia e, pertanto, se si trova nella condizione di permanenza irregolare nel nostro territorio, non ha titolo al rilascio del permesso di soggiorno, ovvero al rinnovo dello stesso. 
  • TAR Veneto Sentenza del del 1° aprile 2009 n. 799: a fronte di una condanna intervenuta successivamente all'entrata in vigore della legge 30 luglio 2002, n. 189, per un reato inerente la cessione di stupefacenti, l’Autorità di pubblica sicurezza non è chiamata a svolgere alcuna valutazione discrezionale in quanto il provvedimento di rifiuto del permesso di soggiorno costituisce un effetto automaticamente conseguente alla condanna riportata e che preclude di per sé la permanenza nel territorio dello Stato. 
  • TAR Veneto Sentenza del 30 marzo 2009 n. 980: a fondamento del diniego di rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di giustizia non è una valutazione di pericolosità sociale dello stesso, ma la conclusione del procedimento penale alla pendenza del quale il detto titolo era connesso e la non convertibilità di tale tipologia di titolo legittimante la presenza dello straniero in Italia
  • TAR Friuli Venezia Giulia Sentenza del 26 marzo 2009, n. 236: il titolo di soggiorno per motivi di studio è subordinato alla reale iscrizione all’istituto formativo ed all’effettivo profitto annuale che, nel caso di specie, consta in almeno due prove d’esame sostenute con successo
  • TAR Veneto Sentenza  del 23 marzo 2009 n. 745: l’allegazione, nella domanda di rinnovo, di un rapporto di lavoro che la Questura ritiene di carattere fittizio,non é di per sé automaticamente sufficiente per negare il rinnovo del permesso di soggiorno, se vi sono nuovi elementi sananti sopravvenuti
  • T.A.R. Friuli Venezia Giulia, Sentenza del 12 marzo 2009, n. 165: le condanne previste nell’art. 4, comma 3, del D.Lg. n. 286/1998 costituiscono motivo ex se ostativo al rinnovo del permesso di soggiorno (e ne consentono la revoca), con la conseguenza che l’Amministrazione legittimamente può limitarsi a richiamare la condanna subita per negare il rinnovo del permesso di soggiorno o revocare quello in atto
  • Consiglio di Stato Sentenza del 9 marzo 2009 n. 1340: in sede di rinnovo del permesso di soggiorno, la disciplina di cui all'art. 4 comma 1 lett. b) l. 30 giugno 2002 n. 189 - che equipara, agli effetti della preclusione dell'ingresso e della permanenza nello Stato italiano, la sentenza di patteggiamento a quella di condanna con rito ordinario - non trova applicazione nei casi in cui il patteggiamento per i reati ivi contemplati sia concluso anteriormente all'entrata in vigore della l. n. 189 del 2002
  • Consiglio di Stato Decisione del 20 gennaio - 2 marzo 2009 n. 1176:inpugnato il provvedimento che aveva rigettato la domanda di rinnovo per incompetenza territoriale (assumendosi che l'appellante, risiedendo in Roma, avrebbe dovuto presentare l'istanza presso gli uffici della Questura capitolina) mentre l'odierno appellante sosteneva di dimorare nella Provincia di Cuneo
  • Consiglio di Stato Sentenza  del 24 febbraio 2009 n. 1081: é legittimo il diniego di rinnovo del permesso di soggiorno fondato su un giudizio di pericolosità sociale del richiedente, desunto da un fatto oggetto di un procedimento penale.
  • T.A.R. Veneto, Sentenza del 25 febbraio 2009, n. 472: é illegittimo l'ingiustificato ritardo della Questura in caso di silenzio serbato dalla PA nell’ambito di procedimenti di rilascio o di rinnovo del permesso di soggiorno, ma il sindacato giurisdizionale non può spingersi fino a valutare la fondatezza dell’istanza.
  • T.A.R. Emilia-Romagna Sentenza del 18 febbraio 2009 n. 160: é legittimo il diniego del rinnovo del permesso di soggiorno in quanto lo straniero é stato condannato, ancorchè con sentenze non ancora passate in giudicato, per reati ritenuti di rilevante allarme sociale, e il giudizio di pericolosità sociale espresso dalla Questura è dunque stato ritenuto legittimo e motivato
  • TAR Lazio, sentenza del 6 febbraio 2009 n 1206: il permesso di soggiorno rilasciato per motivi religiosi può essere convertito in permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato.
  • Consiglio di Stato, Sentenza del 18 novembre 2008 - 2 febbraio 2009, n. 552: l’art. 10-bis della legge n. 241/90 è stato introdotto dalla legge n. 15 del 2005 al fine di consentire il contraddittorio tra privato ed amministrazione prima dell’adozione di un provvedimento negativo e allo scopo, quindi, di far interloquire il privato sulle ragioni ritenute dall’amministrazione ostative all’accoglimento dell’istanza: il procedimento per il rinnovo del permesso di soggiorno è un procedimento ad istanza di parte, cui si applica, quindi, la suddetta disposizione.
  • Consiglio di Stato Sentenza del 29 gennaio 2009 n. 478: rigettata l’istanza di riesame del diniego del rinnovo del permesso di soggiorno per “attesa occupazione”, non avendo l’interessato prodotto nessuna documentazione attestante un’attività lavorativa in atto prima della scadenza
  • Consiglio di Stato, sezione sesta, decisione del 20 gennaio 2009, n. 1681: la indisponibilità del passaporto in seguito a sequestro da parte della Autorità Giudiziaria costituisce un impedimento oggettivo non imputabile al ricorrente, il quale non abbia potuto presentare tempestivamente istanza di rinnovo del permesso di soggiorno e, pertanto, costituisce una causa di forza maggiore che giustifica il ritardo nella presentazione dell'istanza e che rende illegittima l'espulsione ai sensi dell'art. 13, comma 2, lett. b), d.lgs 286/98.
  • Consiglio di Stato Sentenza del 20 gennaio 2009 n. 1081: "il giudizio di pericolosità del ricorrente è tratto correttamente da un fatto che, benché unico, risulta essere di particolare gravità ed obiettivamente idoneo a supportare il diniego del rinnovo del permesso di soggiorno"
  • Consiglio di Stato, sezione sesta, decisione del 9 gennaio 2009, n. 1677: nel caso di sentenza di condanna ai sensi dell'art. 444 c.p.p. che sia stata pronunciata in data anteriore all'entrata in vigore della legge 20 luglio 2002, n. 189 (legge che ha sostituito l'art. 4, comma 3 del d.lgs 286/98, prevedendo che il rilascio o il rinnovo del permesso stesso debbano essere denegati anche a seguito delle pronuncia di sentenza ai sensi dell'art. 444 c.p.p.) non vi è alcun automatismo ostativo per la permanenza nel territorio dello Stato, dato che l'art. 4, comma 3, ultimo periodo, del d.lgs 286/98, nel testo anteriore alla novella del 2002, lo prevedeva solo nel caso in cui l'interessato fosse considerato " una minaccia per l'ordine pubblico o la sicurezza dello Stato", 
  • TAR Lazio Sentenza dell'8 gennaio 2009 n. 62: sono improcedibili i ricorsi dei cittadini neocomunitari contro i passati dinieghi di rilascio del permesso di soggiorno per sopravvenuta carenza di interesse, atteso che la normativa applicabile ai cittadini comunitari è ben diversa da quella in base alla quale era stato adottato il provvedimento impugnato.
  • TAR Veneto Sentenza del 17 dicembre 2008 n. 3870: la mera produzione di documentazione ritenuta falsa (quantunque basti a giustificare la revoca del permesso di soggiorno, laddove l’interessato non sia in grado di dimostrare di aver prodotto – nel periodo di riferimento – adeguato e lecito reddito), non è viceversa sufficiente per denegare - in presenza di determinate condizioni – il rinnovo del permesso di soggiorno
  • Consiglio di Stato, sezione sesta, decisione del 17 dicembre 2008, n. 896:  la condanna per i reati in materia di diritto d'autore, ai sensi dell'art. 26, comma 7 bis, d.lgs 286/98, comporta la sola revoca del permesso di soggiorno rilasciato allo straniero per motivi di lavoro, dovendosi invece escludere analoghi effetti rispetto al rilascio del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo, in quanto nella previsione di cui all'art. 9 del d.lgs 286/98 non vi è menzione alcuna di un simile automatismo
  • TAR Veneto Sentenza del 3 dicembre 2008 n. 3734: non basta per negare il rinnovo del permesso di soggiorno che la produzione di documentazione relativa a un rapporto di lavoro rivelatosi fittizio, se l’interessato è in grado di dimostrare di essere in possesso, al momento dell'adozione del provvedimento negativo da parte della Questura, di un reddito e di un lavoro
  • Consiglio di Stato Decisione del 2 dicembre 2008: rigettata l’istanza di rilascio di permesso di soggiorno per motivi di lavoro dal medesimo presentata, in rapporto al pregresso ottenimento di un permesso di soggiorno per motivi di giustizia
  • TAR Veneto Sentenza del 18 novembre 2008 n. 3586: é illegittimo il diniego del rinnovo del permesso a causa di pregresso rapporto di lavoro fittizio, se l’interessato è in grado di dimostrare di essere in possesso, al momento dell'adozione del provvedimento negativo da parte della Questura, di un reddito e di un lavoro non fittizio 
  • TAR Liguria Sentenza del 13 novembre 2008 n°1975: é illegittimo il diniego del rinnovo in caso di mancato aggiornamento del permesso di soggiorno, ossia per omessa comunicazione di variazione del proprio domicilio abituale, in violazione dell’art. 6 comma 8 D. Lgs. n. 286/1998
  • TAR Veneto Sentenza del 6 novembre 2008 n° 3455: spetta al Giudice Ordinario la competenza contro il diniego di rilascio/rinnovo o aggiornamento del permesso di soggiorno per motivi familiari
  • TAR Lazio Sentenza del 30 ottobre 2008 n. 9439: lo straniero che richiede il visto d’ingresso per turismo non deve solo dimostrare la disponibilità dei mezzi necessari ad assicurarne la sussistenza per la durata del soggiorno ed il ritorno in patria ma, più in generale, deve esibire quegli atti indispensabili a comprovare “lo scopo e le condizioni del soggiorno previsto” (art. 5 del trattato di Schengen e art. 4 comma 3 d. lgs. n. 286/98)
  • TAR Veneto sentenza del 20 ottobre 2008 n. 3242: revoca del permesso di soggiorno in ragione della presentazione di documentazione falsa al fine di ottenere il rinnovo del permesso stesso
  • TAR Friuli Venezia Giulia Sentenza del 13 ottobre 2008 n. 582: in materia di revoca del permesso di soggiorno per la ritenuta falsità del passaporto
  • TAR Lazio Sentenza 8 ottobre 2008 n. 8804: legittimo il diniego del visto d’ingresso per turismo presentata dalla ricorrente, soggiornante in Italia, nell’interesse della figlia dodicenne
  • TAR Lazio Sentenza 8 ottobre 2008 n. 8831: il diniego di rilascio del permesso di soggiorno, richiesto per asilo politico, non consegue automaticamente al mancato riconoscimento dello status di rifugiato politico, dovendo il Questore verificare la possibilità del rilascio del permesso di soggiorno per motivi umanitari ai sensi dell’art. 5, comma 6, del d.lgs. n. 286/1998
  • TAR Liguria Sentenza del 3 ottobre 2008 n. 1728: legittimo il diniego del rinnovo del del permesso di soggiorno per residenza elettiva, stante l’insufficienza reddituale della ricorrente e l’inconsistenza delle ulteriori presunte ulteriori fonti reddituali
  • TAR Umbria Sentenza del 25 settembre 2008 n. 576: i nuovi elementi sopraggiunti devono essere presi in considerazione per il rilascio/rinnovo del permesso di soggiorno ex articolo 5 comma 5 del T.U.I
  • Consiglio di Stato - Decisione 23 settembre 2008 n. 4580:l'amministrazione, nell'esame di una domanda di rinnovo di permesso di soggiorno presentata da uno straniero che sia stato condannato per reati inerenti al traffico di stupefacenti (reati espressamente ritenuti ostativi al rinnovo del permesso di soggiorno dalla L. n. 189/2002), deve valutare la complessiva pericolosità sociale dell'interessato quando la sentenza di condanna sia stata pronunciata ai sensi dell'art. 444 c.p.p. prima dell'entrata in vigore della medesima legge n. 189 del 2002
  • TAR Trentino Alto Adige Sentenza del 23 settembre 2008 n. 236: il permesso di soggiorno può essere rinnovato anche sulla base di nuovi elementi sopraggiunti che ne giustificano il rilascio, compresi vincoli ed affetti familiari
  • TAR Campania Sentenza del 17 settembre 2008 n. 10335: va rigettata la domanda di rinnovo in un tempo posteriore al decesso del suo (presunto) datore di lavoro per il valore primario della genuinità dei dati forniti all’amministrazione
  • TAR Veneto Sentenza del 16 settembre n. 2876: illegittimo il silenzio tenuto dalla Questura sulla domanda di rilascio del permesso di soggiorno, con conseguente condanna al risarcimento del danno per la reiterata inadempienza
  • TAR Lombardia Sentenza del 3 luglio - 15 settembre 2008 n. 4070: é legittimo il diniego del rinnovo del permesso di sggiorno se lo straniero straniero non ha fornito idonea documentazione atta a confermare la disponibilità di mezzi di sussistenza sufficienti per la durata del soggiorno
  • TAR Veneto Sentenza del 23 Aprile -3 settembre 2008 n. 2648: la revoca del permesso di soggiorno della ricorrente, disposta all’atto della domanda di rinnovo, è illegittima per non avere l’amministrazione tenuto conto delle ragioni di impossibilità sopravvenuta in ordine all’instaurazione del rapporto di lavoro che aveva determinato il rilascio del nullaosta al lavoro con il Decreto flussi.
  • TAR Friuli Venezia Giulia Sentenza del 1 settembre 2008 n. 518: il perfezionamento del rapporto di lavoro anche se è tardivo consente il rilascio del relativo permesso di soggiorno.
  • Consiglio di Stato -  decisione 10 giugno - 28 agosto 2008, n. 4088: la leggitimità del diniego del rinnovo del permesso diniego è da verificare esclusivamente in base ai fatti e documenti avuti presenti dall’Amministrazione nel corso del procedimento, senza che possano rilevare allegazioni emergenti solo nella fase del giudizio
  • TAR Veneto Sentenza del 21 agosto 2008 n. 2574: é legittimo il diniego rinnovo permesso di soggiorno per mancata dimostrazione della disponibilità dei mezzi di sussistenza e per la presentazione, unitamente all’istanza di rinnovo, di documentazione falsa.
  • TAR Liguria Sentenza del 20 agosto 2008  n. 1582 : é illegittimo il decreto di revoca del permesso di soggiorno per lavoro subordinato rilasciato in relazione ai “flussi”, se manca la assunzione da parte di chi aveva ottenuto il nullaosta al lavoro, ma vi sia stata una successiva regolare assunzione da parte di altro datore di lavoro
  • TAR Veneto Sentenza del 22 maggio - 18 agosto 2008 n. 2426:illegittimo il diniego del rinnovo del permesso se il giudizio di pericolosità si fonda un presupposto erroneo, poiché la condanna per detenzione e spaccio di stupefacenti, risalente al 1996 e attribuita al ricorrente, riguarda, in realtà, persona diversa
  • Consiglio di Stato Sentenza n. 3902 dell'8 agosto 2008: alla riabilitazione può equipararsi l’automatica estinzione della condanna inflitta in sede di “patteggiamento”, ai sensi dell’art. 445 cpp, e pertanto non vi é in tali ipotesi presenza di motivi astativi al rinnovo del permesso
  • Consiglio di Stato Sentenza n. 3885 del 5 agosto 2008: le condanne riconducibili a violazione delle norme dettate a protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi ai sensi dell'art. 26, comma 7 del D.Lgs. n. 286/1998, sono ostative al rinnovo del permesso di soggiorno solo qualora si tratti di permesso per lavoro autonomo, e non di permesso per lavoro subordinato
  • TAR Lazio Sentenza del 5 agosto 2008 n. 7819 : la mancata instaurazione del rapporto di lavoro per cui lo straniero aveva ottenuto il visto di ingresso nel 2004 (Decreto Flussi) non leggittima di per sè il diniego del rinnovo del permesso per lavoro, se, successivamente, e trascorso oltre un anno dalla rilevata mancata conclusione del contratto di lavoro, lo straniero ha intrapreso una nuova attività lavorativa alle dipendenze di altro datore di lavoro
  • Consiglio di Stato Decisione del 29 luglio 2008 n. 3793: il requisito del possesso di un reddito minimo idoneo al sostentamento dello straniero e del di lui nucleo familiare costituisce un requisito soggettivo non eludibile ai fini del rilascio e del rinnovo del permesso di soggiorno, perché attiene alla sostenibilità dell’ingresso dello straniero nella comunità nazionale per ragioni di lavoro subordinato.
  • TAR Veneto Sentenza del 22 luglio 2008 n. 2023: é legittimo il diniego del del rinnovo del permesso di soggiorno a chi non abbia dimostrato di svolgere attività lavorativa al momento della pronuncia dell'autorità, avendo, lo stesso prodotto documentazione fittizia ed insufficiente all'accoglimento della domanda
  • TAR Lombardia  - sezione di Brescia, Sentenza 19 luglio 2008 n. 821:un consistente ritardo (2 anni) nella presentazione della domanda di rinnovo del permesso deve essere in qualche modo giustificato, dovendosi altrimenti desumere che nel lasso di tempo intercorso il titolare del permesso abbia perduto ogni interesse a rimanere in Italia, e lo abbia riacquistato solo in seguito
  • Consiglio di Stato, Sentenza del 17 luglio 2008 n. 3588: la Questura non ha legittimamente (ed ai sensi del richiamato art. 13, d.P.R. 394 del 1999) negato il rinnovo del permesso di soggiorno sulla base della mera circostanza per cui i redditi del richiedente derivavano “almeno in parte da fonti illecite”
  • TAR Emilia Romagna - sezione di  Parma, Sentenza del 15 luglio 2008 n. 355: ai fini del rinnovo del permesso, la condotta del soggetto deve essere in ogni caso tale da dimostrarne l’inclinazione a delinquere e da escludere, secondo l'”id quod plerumque accidit”, l’episodicità del comportamento fonte di allarme sociale.
  • TAR Veneto Sentenza del 3 - 14 luglio 2008 n°2000: una documentazione fittizia non legittima il diniego del permesso di soggiorno se sopraggiungono nuovi elementi che ne consentano il rilascio o il rinnovo ex articolo 5 comma 5, del T.U. del 98/286
  • Consiglio di Stato Decisione dell'11 luglio 2008, n. 3479: su bilanciamento tra pericolosità sociale per pregresse condanne e diritto all'unità familiare
  • TAR Lazio Sentenza 10 luglio 2008 n. 6642: illegittimità del silenzio serbato dall’amministrazione sull’istanza di rilascio del permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato  
  • Consiglio di Stato Sentenza 28 marzo - 7 Luglio 2008 n. 3350: é legittimo il diniego del permesso di soggiorno se dagli accertamenti era emerso, senza ombra di dubbio, che l’interessato non aveva potuto dimostrare di possedere redditi adeguati, in assenza di ogni specifico riferimento ad attendibili mezzi di sussistenza.
  • TAR Lombardia, sez. Brescia - sentenza del 4 luglio 2008 n. 794:  ai fini del giudizio di pericolosità sociale, rilevante in tema di rinnovo del permesso di soggiorno, non è necessaria una condanna passata in giudicato ma sono sufficienti elementi indiziari tali da fare ritenere, con sufficiente approssimazione, che il soggetto possa costituire una minaccia per l'ordine pubblico.
  • TAR Veneto 3 Sentenza del luglio 2008 n. 2872: il provvedimento finale sull’istanza di rilascio o rinnovo del titolo di soggiorno deve essere necessariamente attualizzato con l’acquisizione di nuovi elementi istruttori allorquando, tra la formazione dell’atto ove si è cristallizzata la valutazione dell’autorità amministrativa relativa ad elementi di carattere variabile e la notifica del provvedimento, sia intercorso, come nel caso di specie, un lungo lasso di tempo, in quanto la determinazione dell’autorità amministrativa non può restare insensibile alle modificazioni della situazione di fatto o di diritto intervenute prima della notifica
  • Consiglio di Stato Sentenza del 1 luglio 2008 n. 3266: su rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro autonomo e il criterio della condizione di reciprocità
  • Consiglio di Stato Sentenza del 19 giugno - 1° Luglio 2008 n. 3076: su disposizioni che stabilirebbero il divieto di indossare abiti tradizionali che nascondono l'identità drel soggetto, quale ad esempio il  burqa
  • TAR Emilia Romagna Sentenza del 30 giugno 2008, n. 3141: il parametro dell'assegno sociale, mentre non può assumere valenza di soglia rigida e vincolante ai fini del rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di lavoro, può invece senz'altro rappresentare un termine di raffronto utile e ragionevole in base al quale valutare il dato dell'adeguatezza reddituale, assieme alle concrete prospettive lavorative, come pure la durata della sua permanenza in Italia e il grado di inserimento sociale, documentato ad esempio dal percorso lavorativo pregresso e dall'esistenza di vincoli familiari.
  • Tar Emilia Romagna Sentenza del 30 giugno 2008 n. 3139: in sede di rinnovo del permesso di soggiorno il riferimento dell'assegno sociale non hacarattere rigido e inderogabile
  • Consiglio di Stato Sentenza del 29 aprile - 25 giugno 2008 n. 3239: é illegittimo il diniego del rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro subordinato nel caso di causa di un infortunio subito dallo straniero, con conseguente temporanea impossibilità di svolgimento di attività lavorativa, senza però che fossero totalmente venuti meno legittimi mezzi di sostentamento, e con successiva ripresa del lavoro
  • TAR Toscana Sentenza del 7 maggio - 23 giugno 2008, n. 1649: gli elementi relativi alla situazione reddituale devono comunque essere prodotti, in sede amministrativa, prima della data di emissione del provvedimento e l’amministrazione, in tal caso, è obbligata a tenerne conto, anche ai sensi dell’art. 5, comma 5, d. lgs. n. 286/98.
  • TAR Emilia Romagna Sentenza del 5 - 19 giugno 2008, n. 2697:irrilevanza della concessione del beneficio della sospensione condizionale della pena, allorché la condanna riportata dallo straniero sia, per l’appunto, di natura ostativa ex art. 4, comma 3 T.U. n. 286/1998, al rinnovo del permesso di soggiorno
  • TAR Emilia Romagna Sentenza del 22 maggio - 19 giugno 2008, n. 2662: con il rilascio del permesso di soggiorno a seguito della legalizzazione del rapporto di lavoro i decreti di espulsione sono da considerarsi implicitamente revocati.
  • TAR Lombardia Sentenza del 17 giugno 2008, n. 2084: la revoca del permesso di soggiorno non può essere pronunciata qualora sopraggiungano nuovi elementi
  • TAR Lombardia Sentenza dell'8 Maggio - 17 giugno 2008, n. 2083: è legittimo il diniego del rinnovo permesso di soggiorno per attesa occupazione per lo straniero che non risultava iscritto alle liste di collocamento.
  • TAR Piemonte, Sentenza del 16 giugno 2008 n. 1378: è del tutto infondata la tesi secondo la quale il ricorrente non ha rinnovato il permesso a causa dello stato detentivo, atteso che l’amministrazione, dopo la scarcerazione, lo ha posto in condizione di regolarizzare la propria posizione, ma egli ha preferito non attivarsi in tale senso.
  • TAR Lazio Sentenza dell'11 Giugno 2008 n. 6317: é illegittimo il decreto di revoca del permesso di soggiorno per lavoro subordinato rilasciato in relazione ai “flussi” dell’anno 2005, nonostante manchi la assunzione da parte di chi aveva ottenuto il nullaosta al lavoro, ma vi sia stata una successiva regolare assunzione
  • TAR Emilia Romagna Sentenza del 6 Giugno 2008 n.2343: illegittimità del diniego del rinnovo del permesso di soggiorno ovvero del rilascio della carta di soggiorno per mancato possesso del passaporto.
  • TAR Emilia Romagna Sentenza del 6 Giugno 2008 n. 2342: in merito alla situazione familiare va inoltre rilevato che non può costituire ragione valida di diniego la sua separazione dal marito e la cessazione della convivenza, atteso che si tratta di condizioni del tutto ininfluenti sulla situazione lavorativa, alloggiativa della ricorrente.
  • TAR Calabria Sentenza del 6 giugno 2008: legittimo il rigetto della domanda di rinnovo permesso di soggiorno per  lavoro se esso risulta fittizio e per mancata cessione fabbricato
  • TAR Veneto - sentenza del 5 giugno 2008 n. 1664: l'amministrazione procedente è tenuta, ai fini della valutazione della sussistenza dei requisiti prescritti dalla legge, a valutare anche gli elementi sopraggiunti ex art. 5 comma 5 del T.U. del 98/286 
  • TAR Veneto - sentenza del 5 giugno 2008 n. 1663: l'eventuale produzione di documentazione fondante la richiesta per il rinnovo del permesso di soggiorno relativa a rapporti di lavoro rivelatisi fittizi, ove non risulti emessa alcuna sentenza di condanna, non comporta, per ciò stesso il diniego o la revoca del provvedimento
  • TAR Sicilia Sentenza 7 maggio - 4 giugno 2008 n. 739: l’art.5 del D.Lgs.vo n.286/1998 al comma 5 non contempla anche il riesame in autotutela delle situazioni già in precedenza valutate positivamente, sicchè il permesso di soggiorno concesso non può essere successivamente revocato.
  • TAR Lazio Sentenza del 14 maggio - 4 giugno 2008 n. 5490:illegittimità del silenzio e del ritardo della Pubblica Amministrazione nella procedura di rinnovo del permesso
  • TAR Emilia Romagna Sentenza del 30 aprile - 3 giugno 2008 n. 2148:legittima la revoca del permesso di soggiorno per elevata pericolosità sociale in costante violazione delle leggi dello Stato da parte del cittadino straniero.
  • TAR Emilia-Romagna Sentenza del 29 maggio 2008 n. 2087: deve ritenersi devoluta alla giurisdizione del giudice ordinario anche l’impugnazione della revoca del permesso di soggiorno qualora la ricorrente, come nel caso in esame, invochi l’applicazione in proprio favore delle norme e dei principi in tema di ricongiungimento familiare
  • TAR Marche Sentenza del 6 febbraio - 29 maggio 2008 n. 414: legittima la revoca del permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato ad un cittadino straniero, essendo stato lo stesso destinatario di una precedente espulsione con accompagnamento alla fontiera e senza richiesta di revoca della medesima. 
  • TAR del Trentino Alto Adige sentenza del 23 maggio 2008: legittimo il diniego del rinnovo del permesso di soggiorno per precedenti penali in materia di stupefacenti
  • TAR Lombardia Sentenza 20 maggio 2008: su diniego del rinnovo del permesso di soggiorno  per motivi di mantenimento dell'ordine pubblico
  • TAR Puglia Sentenza del 26 marzo - 17 maggio 2008, n. 1387: é illegittimo il diniego di rilascio del permesso di soggiorno basato unicamente sulla constatazione della revoca dell’autorizzazione al lavoro, a seguito di rinuncia del datore di lavoro, senza che venisse effettuata un’istruttoria in merito alla sussistenza di sopravvenienze che, se valutate, avrebbero consentito il rilascio dell'atto richiesto
  • TAR Veneto Sentenza  del 12 maggio 2008 n. 1303: é illegittimo il diniego di permesso di soggiorno per cure mediche sussistendo straordinari motivi salute
  • TAR Veneto sentenza del 23 aprile - 12 maggio 2008 n. 1300: é legittimo il diniego di rinnovo del permesso di soggiorno al cittadino straniero condannato per reati inerenti gli stupefacenti: l’Autorità di pubblica sicurezza non è chiamata a svolgere ulteriori valutazioni.
  • TAR Veneto Sentenza del 22 aprile - 12 maggio 2008 n. 1289: é infondato il ricorso avverso il diniego di rinnovo del proprio permesso di soggiorno, essendo accertata in maniera inequivocabile la sua pericolosità sociale del reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina commesso dal ricorrente
  • TAR Sicilia sentenza del 16 aprile - 9 maggio 2008 n. 617: é illegittima la revoca del permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato basata sulla sola circostanza che il ricorrente sia stato denunziato dall’Ufficio Immigrazioni.
  • TAR Lombardia Ordinanza 8 Maggio 2008 n. 717: illegittima la ordinanza del Comune di Lecco in merito ai requisiti oer l'iscrizione anagrafica dei non cittadini
  • TAR Lombardia Ordinanza 8 Maggio 2008 n. 701: illegittima la ordinanza del Comune di Seregno in merito ai requisiti oer l'iscrizione anagrafica dei non cittadini
  • TAR Veneto Sentenza del 7 maggio 2008 n. 1254: é illegittimo il diniego del rinnovo del permesso di soggiorno se il reddito, anche se non derivante da lavoro, é lecito
  • TAR Campania sentenza del 7 maggio 2008 n. 5093: l’accertamento in via amministrativa della fittizietà del rapporto di lavoro, stante la valenza endoprocedimentale delle risultanze di detto accertamento, costituisce comunque elemento idoneo a determinare il rigetto dell’istanza, a prescindere dall’esito del procedimento penale circa la falsità dei documenti sottesi al rapporto di lavoro mai concretizzatosi.
  • Consiglio di stato decisione del 26 febbraio - 6 maggio 2008 n. 1990:illegittimità del diniego di rinnovo del permesso di soggiorno basato solo su un'istruttoria che abbia scrutinato solo il periodo antecedente la scadenza del permesso, senza considerare le sopravvenienze che, se valutate. avrebbero consentito il rilascio dell'atto richiesto.
  • TAR Veneto sentenza del 28 aprile 2008 n. 1142: é legittimo il diniego di rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro autonomo per insufficienza dei redditi
  • TAR Lazio Sentenza del 23 aprile 2008 n. 3507: poiché al momento dell’adozione del provvedimento impugnato la posizione del ricorrente era mutata – non trattandosi più di studente, ma di lavoratore autonomo (come dimostra la documentazione prodotta in giudizio) – l’Amministrazione, nell’esaminare l’istanza di rinnovo, avrebbe dovuto tener conto dell’attuale situazione di fatto del richiedente, ben diversa da quella originaria. 
  • TAR Puglia sentenza del 17 - 22 aprile 2008 n. 965: per avvalersi del disposto, di cui all'art. 22 comma 9 del d.lgs. n. 286/1998, dettato in favore di coloro che, già destinatari di un permesso di soggiorno per motivi di lavoro, abbiano perduto il posto di lavoro, l’istante ha l’onere di dimostrare di aver posseduto una stabile occupazione legittimante il rilascio del titolo richiesto.
  • Consiglio di Stato - Decisione 29 gennaio - 22 aprile 2008 n. 1840: ai fini della concessione del rinnovo del permesso di soggiorno, l’esistenza di un passivo di impresa, invero, non coincide con l’omessa retribuzione del lavoro prestato nell’ambito della medesima società, anche da parte dei soci. La temporanea passività dell’impresa, inoltre, non determina necessariamente lo stato di insolvenza dell’imprenditore, né l’incapacità di quest’ultimo di sostenersi e di contribuire al bilancio familiare
  • TAR Emilia Romagna Sentenza del 22 Aprile 2008 n. 1524: é illegittimo il rifiuto di rilascio del permesso di soggiorno se  son cessati per decorso del termine gli effetti di una precedente espulsione
  • TAR Lombardia Sentenza del 16 aprile 2008 n. 384: il provvedimento di diniego fondato su una precedente condanna va annullato nel caso in cui sopraggiungano nuovi elementi
  • Consiglio di stato decisione del 15 gennaio - 15 aprile 2008 n. 1737:su bilanciamento tra pericolosità sociale per pregresse condanne e diritto all'unità familiare
  • TAR Toscana Sentenza  del 12 aprile 2008 n. 1028: é legittimo il diniego di rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro subordinato per motivi di interesse pubblico.
  • TAR Toscana Sentenza dell'11 aprile 2008, n. 1028: l’amministrazione affronta la questione del bilanciamento fra l’interesse del ricorrente alla conservazione della propria situazione personale e familiare e l’interesse pubblico all’allontanamento di un soggetto resosi responsabile di un delitto di particolare gravità, ed assegna prevalenza al secondo sulla base di una valutazione discrezionale di per sé certamente non illogica
  • TAR Emilia Romagna Sentenza dell’11 aprile 2008 n. 1426: é illegittima la revoca carta soggiorno per precedenti condanne
  • TAR Piemonte sentenza del 9 aprile 2008 n. 546: la sola circostanza della riscontrata falsità documentale non é di per sè causadi revoca del permesso di soggiorno
  • TAR Friuli Venezia Giulia Sentenza 11 gennaio - 3 aprile 2008 n. 258:il rinnovo del permesso di soggiorno deve essere negato se mancano i requisiti di legge salvo che non siano sopraggiunti, sino cioè al momento di adozione dell’atto, nuovi elementi che del permesso di soggiorno consentano il rilascio
  • TAR Lazio Sentenza del 3 aprile 2008 n. 2844: é illegittimo il diniego di rinnovo del permesso di soggiorno in quanto sentenza di condanna su cui si basa il diniego, poiché pronunciata anteriormente all’entrata in vigore delle modificazioni introdotte dalla legge 30.7.2002, n. 189, non potrebbe costituire automatica preclusione al rilascio del richiesto rinnovo e ciò in applicazione del principio della irretroattività della legge.
  • TAR Toscana sentenza del 3 aprile 2008 n. 514 : é legittimo il  rigetto rinnovo permesso per stranieri condannati.
  • TAR Emilia Romagna sentenza del 3 Aprile 2008 n. 1248 : é legittimo il il rinnovo del permesso, già rilasciato a titolo umanitario (nel caso di specie ai sensi dell'art. 18 comma 5 d.lgs. 25 luglio 1998 n. 286), anche per altri diversi motivi, compreso quello di svolgimento di attività lavorativa.
  • TAR Lazio sentenza del 3 aprile 2008: é illegittimo il diniego del rinnovo del permesso di soggiorno per condanna patteggiata prima della L. 289 02
  • TAR Sicilia sentenza del 1 aprile 2008 n°425 : é illegittima la revoca del permesso di soggiorno se sopraggiungono nuovi elementi idonei al rilascio o al rinnovo del titolo di soggiorno ex articolo 5, comma 5 del T.U. del 98/286.
  • Consiglio di Stato sentenza 11 marzo 2008 n. 1031: la condanna inflitta in sede penale (nel caso di specie, ex artt. 444 e seguenti c.p.p.) non dovrebbe dare luogo ad una presunzione assoluta di pericolosità sociale, indipendentemente dalla situazione complessiva del soggetto interessato e dall’eventuale insorgenza di nuovi elementi di valutazione: la condotta sanzionata (furto di tre capi di abbigliamento di scarso valore in un grande magazzino) si é successivamente rivelata – secondo la documentazione depositata in atti – manifestazione di una patologia (bulimia nervosa e cleptomania), regredita dopo un periodo di ricovero presso una casa di cura 
  • Sentenza TAR Puglia 27 marzo 2008 n. 684: sulla regolarizzazione del 1998 e una provvisoria assenza dal territorio italiano
  • TAR Puglia - Bari  Sentenza del 27 marzo 2008 n. 684: l’allontanamento dall’Italia non pregiudica la regolarizzazione (del 1998) dello straniero
  • TAR Toscana sentenza del 20 marzo 2008 n. 426: é illegittimo negare il rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro subordinato perchè il richiedente non ha conseguito, in passato, un reddito annuo quantomeno pari all'importo dell'assegno sociale; ciò che conta è verificare se al momento della presentazione dell'istanza di rinnovo il richiedente è titolare di un contratto di soggiorno (anzi, più correttamente, tale verifica va operata al momento della decisione sull'istanza stessa, secondo l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione)
  • TAR. Veneto Sentenza del 13 marzo 2008 n. 966: in materia di richiesta di rinnovo dopo la scadenza del permesso di soggiorno per lavoro autonomo
  • TAR Puglia sentenza 5 Marzo 2008  n. 422: in merito a domanda rigetto di domanda di asilo e Autorità Giudiziaria competente 
  • TAR Lazio  sentenza 30 gennaio - 26 febbraio 2008: sulla non legittimità dei ritardi della PA nella procedura del rinnovo del permesso di soggiorno
  • TAR Emilia Romagna sentenza del 14 Febbraio 2008 n. 212: l’art.32 del D.lgs. n. 286/1998 consente che al cittadino straniero divenuto maggiorenne può essere rilasciato il permesso di soggiorno per motivi di accesso al lavoro o per subordinato o autonomo. Quando si parla di “minori affidati” si fa riferimento (secondo la Corte Costituzionale con sentenza n. 184/1983) non solo a quelli sottoposti ad affidamento amministrativo o giudiziario ma anche a quelli sottoposti a tutela ai sensi degli articoli art. 343 e seguenti del Codice Civile
  • TAR Toscana del 12 Febbraio 2008: su richiesta di rinnovo del permesso di soggiorni per motivi di lavoro.
  • Consiglio di Stato sentenza dell'8 febbraio 2008 n.415: é valido il diniego del rinnovo del permesso di soggiorno a straniero condannato anche se la sentenza é ritenuta illegittima per mancata traduzione, se gli elementi fanno ritenere la pericolosità
  • TAR del Trentino Alto Adige sentenza 8 febbraio 2008 n°20: su diniego di rinnovo del permesso di soggiorno per violazioni della legge sugli stupefacenti, ragioni di pericolosità sociale e in genere per la sicurezza pubblica
  • TAR Umbria Sentenza del 23 gennaio - 7 febbraio 2008 n. 51:illegittimo il silenzio serbato, per un periodo di oltre un anno, dalla Questura in merito all'istanza di rinnovo del permesso di soggiorno presentata da un cittadino straniero. Silenzio peraltro protrattosi anche dopo la notifica di apposita diffida a provvedere, e di successivo atto di ricorso al TAR volto ad ottenere l'annullamento del c.d. "silenzio-rifiuto"
  • TAR Puglia Sentenza del 6 febbraio 2008 n. 361: illegittimo, per contradditorietà tra provvedimenti, il diniego di rinnovo del permesso di soggiorno motivato sulla base dell'esistenza di un decreto di espulsione risalente a data antecedente il rilascio del permesso da rinnovare 
  • TAR Lazio – Sentenza del 18 Gennaio 2008 n. 369: su diniego del rinnovo del permesso per motivi umanitari ed esperimento del ricorso gerarchico
  • TAR Campania - sentenza del gennaio 2008 n. 178: é legittimo il diniego del rinnovo del permesso richiesto con conversione per lavoro autonomo se al momento della presentazione della domanda non si ha ancora la licenza per l'esercizio della attività.indicata
  • TAR Sicilia Sentenza del gennaio 2008 n. 82: una condanna riportata dal richiedente il rinnovo del permesso per lavoro autonomo non può considerarsi automaticamente ostativa al soggiorno in Italia, se ha beneficiato della sospensione condizionale della pena per la condanna ed è stato ammesso alla misura alternativa dell’affidamento in prova ai servizi sociali.
  • TAR Campania Sentenza del 9 gennaio 2008 n. 745: non tutte le ipotesi di furto aggravato costituiscono impedimento al rinnovo del permesso di soggiorno, atteso che ai sensi dell'art. 4 comma 3, terzo periodo, del D.Lgs. n. 286/98, come modificato dalla L. n. 189/02, sono di ostacolo all'ingresso o alla permanenza in Italia le condanne, anche a seguito di applicazione della pena su richiesta ex art. 444 c.p.p., per reati previsti dall'art. 380, commi 1 e 2 del codice di procedura penale, oltre ad altri reati espressamente individuati dalla norma
  • TAR Toscana – Sentenza del 19 Dicembre 2007 n. 5043: sulla ammissibilità del ricorso gerarchico avverso il provvedimento del Questore di revoca del permesso di soggiorno rilasciato per motivi di famiglia,
  • TAR Campania - Sezione di Salerno -Sentenza 8 - 27 novembre 2007 n. 2804: anche la falsità della residenza può determinare i diniego del rinnovo ela revoca del permesso di soggiorno
  • TAR Emilia Romagna 29 Ottobre 2007: possibilità del rinnovo del permesso di soggiorno se il reddito è poco sotto al limite.
  • TAR Lombardia - Sezione di Brescia - Ordinanza del 25 Ottobre 2007 n. 838:  sospensione del provvedimento della Direzione Provinciale del Lavoro di Brescia in merito ai diritti dello straniero nelle more del rinnovo del permesso di soggiorno
  • TAR Toscana sentenza 4 luglio – 1 ottobre 2007 n. 2918: la condanna penale pronunciata secondo il rito regolato dagli artt. 444 e segg. del c.p.p. per i reati specifici menzionati dall’art. 26 del Testo Unico non é equiparabile, ai fini del diniego del rinnovo del permesso per lavoro autonomo, a quella emessa a seguito di dibattimento
  • Consiglio di Stato - Decisione del 19 luglio 2007, n. 4062: la richiesta di rinnovo di permesso di soggiorno è un atto personale dello straniero e deve quindi essere sottoscritta personalmente dall’interessato.
  • TAR Lazio Sentenza del 19 giugno 2007 n.5556: inerzia serbata dall’amministrazione sull’istanza di rinnovo del permesso di soggiorno
  • TAR Sicilia sentenza dell’8 giugno 2007 n.1655: permesso di soggiorno per cure mediche se la persona straniera é gravemente ammalata
  • Consiglio di Stato - Decisione 20 marzo – 22 maggio 2007, n. 2594:su rinnovo del permesso per attesa occupazione e successivo reperimento di attività lavorativa nelle more del rinnovo del permesso
  • Consiglio di Stato - Decisione del 22 Maggio 2007 n. 2592: il diniego automatico del rilascio del permesso di soggiorno in presenza di una sentenza di patteggiamento non è in contrasto con i diritti di libertà personale.
  • Consiglio di Stato - Decisione del 10 Maggio 2007 n 2231:l’extracomunitario che si prostituisce non può ottenere il permesso di soggiorno, in quanto non ha mezzi di sostentamento leciti.
  • TAR Lombardia - sentenza del 17 aprile 2007 n. 1792: la valutazione dello stato di salute del soggetto e della indifferibilità ed urgenza delle cure deve essere effettuata caso per caso
  • TAR  Lazio, sentenza del 12 aprile 2007: su rinnovo del permesso per attesa occupazione e successivo reperimento di attività lavorativa nelle more del rinnovo del permesso 
  • Consiglio di Stato - Decisione del 13 Marzo 2007 n. 2535: in materia di ammissibilità della domanda per sanatoria con riferimento alla "continuità di presenza in Italia"
  • TAR Piemonte sentenza del 10 marzo 2007 n. 1179:conversione/rinnovo del permesso di soggiorno speciale rilasciato ai cittadini extracomunitari minori di età in permesso di soggiorno per studio, al raggiungimento della maggiore età
  • Consiglio di Stato - Decisione del 3 Marzo 2007 n. 1024: qualora la cittadina extracomunitaria eserciti un’attività diversa da quella prevista nel permesso di soggiorno e tale attività non sia un’attività lecita, la Pubblica Autorità è legittimata ad emettere un decreto di espulsione.  
  • TAR Sardegna - sentenza del 9 gennaio 2007  n.4: diritto elettorale di cittadini neocomunitari
  • Consiglio di Stato Decisione 17 ottobre-14 novembre 2006 n. 6697:il semplice ritardo nel proporre la richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno - nella specie di circa quattro mesi - non determinava automaticamente l’espulsione dello straniero cui era scaduto detto permesso, dovendosi procedere preventivamente, da parte dell’Autorità di polizia, alla disamina della sua istanza di rinnovo per accertare l’eventuale venir meno dei presupposti del rinnovo medesimo.
  • TAR Friuli Venezia Giulia - Sentenza 18 ottobre 2006 n. 645: annullato il provvedimento adottato dal Sindaco che ordinava di adeguarsi alle norme che fanno divieto di comparire mascherati in luogo pubblico, espressamente includendo tra i “mezzi atti a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona” anche “il velo che copre il volto”.
  • Consiglio di Stato - Sez. VI - Decisione del 12 ottobre 2006- n. 6077:regolarizzazione, espulsione e rientro prima del termine del divieto di reingresso
  • TAR Friuli Venezia Giulia - Sentenza del 18 ottobre 2006 n. 645: su pubblica sicutrezza e l'atto di indossare il velo islamico
  • Consiglio di Stato Decisione del 10 ottobre 2006 n. 6023: la autorizzazione alla permanenza in Italia per le ragioni di cui all art. 18 del T.U.I. non ha valore premiale
  • Consiglio di Stato Decisione 31 marzo-11 settembre 2006, n. 5240: il termine indicato nell’articolo 5, comma 4, D.Lgs 286/98 per la richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno, non essendo contemplata alcuna conseguenza sanzionatoria per l’ipotesi di una sua inosservanza, non assume natura perentoria, bensì ordinatoria o acceleratoria, al fine di consentire il tempestivo disbrigo della relativa procedura ed evitare che lo straniero possa trovarsi in situazioni di irregolarità rispetto alla normativa che ne consente il soggiorno in Italia.
  • Ordinanza del Consiglio di Stato del 23 Maggio 2006 n. 2559: in materia di rinnovo del permesso disoggiorno per motivi di studio
  • TAR Piemonte Sentenza del 31 marzo 2006 n. 1588: é illgittimo il diniego del rinnovo del permesso se il provvedimento impugnato appare privo di adeguata motivazione circa l’autorità tedesca che ha provveduto alla segnalazione del nome del ricorrente nel S.I.S.
  • TAR Friuli Sentenza 8 - 22 Marzo 2006 n. 199: mentre la legge (articolo 4 D.L.vo n. 286/90) e il regolamento (articolo 13, comma 2, DPR n. 394/99) fanno generico riferimento alla necessità di disponibilità di mezzi di sostentamento, che ovviamente non si identificano solamente in un reddito proprio, non è dato comprendere come la P.A. possa sostenere che gli atti posti ad integrazione dell’istanza ( e cioè l’essere la ricorrente con la propria figlia a carico del compagno convivente) “non sono pertinenti al procedimento amministrativo”, e cioè non sarebbero rilevanti nella fattispecie.
  • TAR Liguria sentenza del 16 marzo 2006 n. 218: diritto per lo straniero che necessita di cure a permanere in Italia e ottenere il pds per cure mediche.
  • Consiglio di Stato Sospensiva del 25 settembre 2005 n. 6767: su diniego di rinnovo del permesso di soggiorno motivato da condanna ostativa
  • Consiglio di Stato - Parere del 6 Luglio 2005: su elettorato passivo e attivo per gli stranieri nelle elezioni degli organi delle circoscrizioni comunali
  • TAR di Brescia Ordinanza del 25 febbraio 2005 n. 264: in materia di discriminazione nell’accesso all’edilizia residenziale pubblica nei confronti di cittadini straniero
  • TAR Veneto sentenza 11 dicembre 2003 n. 6142: é legittimo il rifiuto automatico del rinnovo del permesso di soggiorno per presenza di un provvedimento ostativo revocabile
     DA VENETO IMMIGRAZIONE