I giovani
imprenditori chiedono una maggiore apertura nei confronti degli
immigrati
SANTA MARGHERITA LIGURE (GENOVA) - Sanatoria per i
lavoratori extracomunitari, diritto di voto e programmazione dei
flussi.
I giovani imprenditori di Confindustria, a convegno a Santa
Maria Ligure, chiedono al governo un'apertura nei confronti
degli immigrati, forza lavoro ormai indispensabile per il nostro
Paese.
Anna Maria Artoni, presidente neoeletto dei Giovani
Imprenditori, ha fatto una scelta coraggiosa per il primo
discorso del suo mandato, affrontando il tema politico più
scottante degli ultimi giorni, e criticando alcuni punti della
nuova legge sull'immigrazione approvata lunedì scorso dalla
Camera dei deputati.
Per la Artoni non si può restringere la regolarizzazione solo a
colf e badanti: "Perché discriminare tra i vari profili
professionali, tra colf e operai? L'integrazione in azienda è la
prima forma di integrazione 'sociale'.
Rispedire in patria l'immigrato che già lavora in fabbrica
sarebbe ingiusto per lui e dannoso per il Paese"
I giovani imprenditori non vogliono unirsi al coro di chi agita
lo spauracchio dell'invasione di immigrati:
"Rifuggiamo - ha detto la Arturi - dalla 'sindrome dell'assediò.
Affermiamo senza paura, e con il supporto delle statistiche, che
non è mai esistita una società più tranquilla della nostra".
L'Italia, al contrario, ha un "bisogno demografico di forza
lavoro straniera".
La strada da seguire, allora, è quella dell'integrazione, dando
agli immigrati regolari gli stessi diritti dei loro compagni di
lavoro italiani.
"Per vincere la battaglia fondamentale contro la clandestinità -
ha osservato la presidentessa Artoni - serve rendere conveniente
la legalità non solo per le imprese, ma anche per gli stessi
immigrati. E occorre allargare la forbice tra i diritti
riconosciuti ai regolari e quelli concessi agli irregolari. Un
segnale importante può essere la concessione del diritto di voto
agli immigrati nelle amministrative"
Per la Artoni va rivisto anche il sistema delle quote di
ingresso, nella direzione di una programmazione efficiente dei
flussi.
"Finora, attraverso il sistema delle quote, il governo ha
definito solo quanti immigrati debbano entrare in Italia. Ma un
paese consapevole del fatto che l'immigrazione è fenomeno
strutturale, strategico per lo sviluppo nei prossimi anni, deve
passare da una concezione spontaneistica ad una programmatoria
dei flussi"
La Bossi-Fini, a quanto pare, non lascia soddisfatte le nuove
leve dell'imprenditoria italiana.
Certo, ci sono alcuni "provvedimenti utili". La Artoni cita, per
esempio, la detrazione fiscale per le elargizioni in sostegno
dei programmi di sviluppo nei Paesi poveri, e la creazione di
uno sportello unico che gestirà tutte le pratiche burocratiche
dei nuovi ingressi. Così come saluta con favore la cancellazione
dell'obbligo delle quote annuali.
Eppure, non sembra che la nuova legge risponda allo scopo che si
era prefissata: "una legge nata per combattere la clandestinità
rischia, paradossalmente, di favorirla"
A fronte di alcune cose buone la Artoni denuncia "irrigidimenti
inutili. Forse indotti dalla tentazione di costruire una sorta
di spot pubblicitario. Uno spot - ha detto - dove si mostrano i
muscoli più per rassicurare l'opinione pubblica di fronte alla
presunta emergenza che per migliorare la gestione strutturale
del fenomeno"
Tra le "componenti medianiche" della nuova legge, volte a fare
spettacolo più che a risolvere problemi, la giovane
presidentessa cita ad esempio l'uso delle navi della Marina
militare per intercettare le carrette del mare
Chissà che avrà pensato di fronte a queste dichiarazioni
Pierferdinando Casini, illustre ospite del convegno di Santa
Maria Ligure.
Di fatto, la linea espressa da giovani imprenditori è molto
vicina proprio alle posizioni dei centristi che più hanno fatto
infuriare gli scomodi coinquilini leghisti, concretizzatesi, per
ultimo, nel famoso emendamento Tabacci.
Il presidente della Camera nel corso del suo intervento, si è
limitato a una difesa d'ufficio della nuova legge, buttando
acqua sul fuoco riguardo un intento persecutorio della nuova
normativa.
Di fronte alle dichiarazioni della Artoni, chiaramente il
Carroccio è insorto, condannando il connubio di intenti tra
opposizione e industriali.
"Alla sinistra interessava favorire in ogni modo l'immigrazione
irregolare - scrive in un comunicato il segretario della lega
lombarda, Giancarlo Giorgetti - per avere nuovi poveri da
assistere e dai quali farsi votare (e, guarda caso oggi la
presidente dei giovani industriali rilancia la proposta del voto
agli immigrati); a certi industriali faceva comodo impiegare in
nero manodopera extracomunitaria per abbassare i salari".
"Con la nuova legge sull'immigrazione - conclude Giorgetti -
queste meschine furbizie, che scaricano il costo del vantaggio
di pochi sulla generalità dei cittadini, diverranno impossibili"
L'Udc, invece, appare divisa: se Maurizio Eufemi si dice pronto
a riprendere la proposta Tabacci, il capogruppo Francesco
D'Onofrio dichiara di essere fiducioso riguardo l'approvazione
definitiva della nuova legge al Senato
Ancora una volta, a quanto pare, Lega contro Udc. I due
schieramenti hanno chiesto un intervento da parte di Silvio
Berlusconi riguardo alle proposte dei giovani imprenditori. Il
premier, come già altre volte, ha scelto una dichiarazione
cauta, un'apertura soft che, ne fatti, non sblocca la situazone.
"Ogni nuova disciplina è perfettibile - ha detto Berlusconi - Se
ci sono aggiustamenti migliorativi li accoglieremo, se portano a
risultati positivi".
A conti fatti, chi può dirsi veramente soddisfatto
dell'intervento della Artoni è solo il centro-sinistra, che ha
trovato un importante alleato in una battaglia che sembrava
volgere al peggio.
Per il responsabile Immigrazione dei Ds, Giulio Calvisi, ad
esempio, le proposte della presidente sono da "condividere e
sottoscrivere".
Da sottoscrivere al punto che i Verdi, come dichiarava ieri
Pecoraio Scanio, se ne faranno portavoci in aula: " Noi Verdi
presenteremo le proposte dei giovani industriali come
emendamenti al testo uscito dalla Camera, chiediamo anche alla
maggioranza di centrodestra di votarli" |
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