ROMA - Pubblichiamo il
testo del disegno di legge approvato giovedì
scorso dal Consiglio dei Ministri che inasprisce le
pene contro i trafficanti di uomini e dà agli
investigatori strumenti più forti per contrastare
questo tipo di reato.
Il primo articolo fissa le sanzioni contro chi
"promuove, dirige, organizza, finanzia o effettua il
trasporto di stranieri nel territorio dello Stato
ovvero compie altri atti diretti a procurarne
illegalmente l'ingresso nel territorio dello Stato,
ovvero in altro Stato del quale la persona non è
cittadina o non ha titolo di residenza permanente".
La pena base va da uno a cinque anni di reclusione
(oltre a una multa di 15mila euro a clandestino), ma
sale da un minimo di 5 a 15 anni di reclusione se
ricorrono una o più aggravanti previste dal testo
(come ad esempio il trattamento disumano, lo scopo
di lucro, l'avviamento allo sfruttamento o alla
prostituzione). Di fronte a "gravi indizi di
colpevolezza", viene introdotto l'obbligo della
custodia cautelare, prima previsto solo in flagranza
di reato, mentre è cancellato l'obbligo a procedere
per direttissima.
Secondo l'articolo 2, nel caso ricorrano le
aggravanti scattano anche le misure cautelari
riservate dal codice di procedura penale alla
criminalità organizzata. Viene infatti allargata
fino a due anni la durata delle indagini preliminari
in modo da poter prolungare anche la custodia
cautelare e dare tempo alle indagini che spesso
prevedono al collaborazione anche con le autorità di
altri Paesi. Il testo di legge non comporta nuovi o
maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato
(art. 3) e, come prevede il quarto e ultimo
articolo, entrerà in vigore il giorno successivo
alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Scarica