In questa sezione le principali pronunce dei Giudici di Pace, Tribunali
e Cassazione in materia penale, suddivise in base alle
principali tematiche prese in esame e in ordine cronologico.
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titolo del provvedimento.
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diritto alla assistenza e alla difesa legale
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reati connessi al soggiorno irregolare
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reati di ingiurie e discriminazioni aggravate d razzismo
e xenofobia
DIRITTO ALLA ASSISTENZA E ALLA DIFESA LEGALE
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Cassazione penale, Sentenza dell'11 marzo 2009 n.
10752:l’espulsione di cui all’art.
16, V° comma del d.lgs. n. 286/98 quale sanzione
sostituiva alla detenzione, prevista su richiesta
dello straniero detenuto che debba scontare una pena
detentiva, anche residua, non superiore a due anni,
in relazione ad una condanna per uno o più delitti
con esclusione di quelli previsti dall’art. 407 ,
comma 2 del c.p.p., costituisce un diritto dello
straniero ed esclude pertanto un potere
discrezionale del giudice, nonché ugualmente un
potere inibitorio del Pubblico Ministero
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"Simboli religiosi ed esclusione della
configurabilità del reato di porto ingiustificato di
armi od oggetti atti ad offendere".
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Tribunale di Roma, sezione distaccata di Ostia,
sentenza 3 dicembre 2008: v
assolto lo straniero imputato di detenzione e
commercio di cd e dvd privi del contrassegno SIAE
perché il fatto non costituisce reato. Ciò alla luce
dell’interpretazione fornita dalla Corte di
Giustizia Europea con la sentenza dd. 08.11.2007
(causa C-20/05) per cui l’apposizione del
contrassegno SIAE in vista della commercializzazione
del prodotto costituisce una regola “tecnica”
suscettibile di notifica da parte dello Stato membro
alla Commissione Europea ai sensi della direttiva n.
98/34/CE. Tale obbligo è stato disatteso dallo Stato
italiano, rendendo di conseguenza non opponibile al
privato la normativa che prevede l’obbligo del
contrassegno
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REATI CONNESSI AL SOGGIORNO
IRREGOLARE
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Corte di Cassazione Sentenza depositata il 10 gennaio
2012 n. 251:il reato di cui
all’art. 600 cod. pen è adeguatamente integrato
dall’approfittamento di una situazione di inferiorità
fisica o psichica e non richiede la totale eliminazione
della libertà di autodeterminazione del soggetto
passivo. Quest’ultimo requisito era nella specie
ravvisabile nella posizione di lavoratori
extracomunitari indigenti e pertanto costretti ad
accettare condizioni di lavoro di sfruttamento in
mancanza di legittime alternative di vita
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Corte di Cassazione Sentenza depositata il 21 dicembre
2011 n. 47761: il
reato di favoreggiamento aggravato sussiste ogni volta
che si compiano azioni per favorire l'ingresso nel
territorio di cittadini extracomunitari anche mediante
quelle condotte immediatamente successive intese a
garantire il buon esito dell'operazione
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Corte di Cassazione Sentenza depositata il 2 novembre
2011 n. 39550: non
è possibile procedere al sequestro dell’immobile se il
canone di locazione è ragionevole
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Tribunale di Siracusa Sentenza del 24 ottobre 2011: la
sanzione penale ex art. 14 co 5 ter d.lgs 286/1998
relativa alla mancata ottemperanza all'ordine di
allontanamento contrasta con la ratio e le finalità
Direttiva 2008/115/CE ed è pertanto incompatibile con
essa, per cui si assolve ***** dal reato ascrittogli,
perché il fatto ora non è previsto dalla legge come
reato
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Corte di Cassazione Sentenza depositata il 18 ottobre
2011 n. 37703: ai
fini della configurabilità del reato di assunzione di
lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno va
tenuto presente che il D.L. n. 42 del 2008 ha
trasformato tale reato da colposo in doloso. E questa
stessa Sezione della Corte ha precisato che il
principio, ai sensi dell'art. 2, comma secondo, cod.
pen., deve considerarsi valido anche in riferimento ai
fatti commessi prima dell'entrata in vigore della
menzionata modifica legislativa
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Tribunale di Pisa Sentenza depositata in data 11 ottobre
2011:
si revoca
la sentenza di applicazione pena n. ****/2010
limitatamente al reato di cui all'art. 14 comma 5-ter D.
Lgs 286/1998, accertato in Pisa il 13.6.2010, non
essendo il fatto più previsto dalla legge come reato.
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Corte di Cassazione Sentenza del 1 settembre 2011 n.
32981:affinché possano essere
utilizzate le dichiarazioni rese dai lavoratori
clandestini in nero contro il proprio datore di lavoro,
gli stessi devono essere reperibili.
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Corte di Cassazione Sentenza 18 aprile - 10 agosto
2011: "la
misura cautelare applicata al ricorrente è stata
disposta in relazione al reato di cui all'art. 14
comma 5 quater g. lgs/1998 e al momento della
presente decisione risulta pendente dinanzi alla
Corte di giustizia dell'Unione una questione di
pregiudizialità relativa al possibile contrasto con
la Direttiva 2008/115/CE con la norma incriminatrice
di cui trattasi che ove accolta, potrebbe comportare
la non previsione come reato del fatto contestato in
via cautelare al ricorrente, sicchè si impone
l'annullamento dell'ordinanza impugnata affinchè il
giudice del merito proceda ad un nuovo esame
dell'appello anche alla luce della considerazione
che precede"
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Tribunale di Roma Ordinanza del 25 luglio 2011: nuova
normativa espulsioni - revoca della condanna (art
14, co 5 ter) precedente il 24/12/2010 - si é
ritenuto applicabile la norma comunitariain virtù
del generale principio stabilito dall’art. 2 comma 2
c.p. (“nessuno può essere punito per un fatto che,
secondo una legge posteriore, non costituisce
reato”) in quanto più favorevole.
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Corte di Cassazione Sentenza del 27 giugno 2011 n.
25615: qualora in un'azienda
venga accertata l'assunzione di lavoratori
extracomunitari privi di permesso di soggiorno, la
responsabilità penale che ne consegue è
riconducibile alla figura dell'amministratore unico
anche se ad occuparsi delle assunzioni è stato, per
specifico incarico, un dipendente.
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Tribunale di Milano Sentenza del 3 aprile - 19
maggio 2011 n. 5082: “per la
sussistenza del reato previsto dall'art. 12, comma
quinto bis, D.Lgs n. 286/1998, come novellato del
D.L. n. 92 del 2008 convertito con modifiche dalla
L. 125 del 2008, è richiesto il fine di trarre un
ingiusto profitto dalla locazione di ul alloggio ad
uno straniero privo di titolo di soggiorno, che può
essere desunto da condizioni contrattuali comunque
gravose rispetto ai valori di mercato”
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Corte di Cassazione Sentenza del 30 dicembre 2010 n.
45667: la
nozione di “residenza” che viene in considerazione
per la applicazione dei regimi di consegna previsti
dalla Legge n. 69 del 2005 presuppone l’esistenza di
un radicamenti reale e non estemporaneo dello
straniero nello stato, tra cui indici concorrenti
vanno indicati la legalità della sua presenza in
Italia, l’apprezzabile continuità temporale e
stabilità della stessa, la distanza temporale tra
quest’ultima e la commissione del reato e la
condanna conseguita all’estero
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Cassazione sentenza dell'8 luglio 2010 n. 259900: per
il reato di assunzione di clandestino basta il dolo
generico. La norma non prevede neppure che il
soggetto attivo persegua finalità di ingiusto
profitto e solamente la regolare presenza in Italia
dello straniero, che è onere del datore di lavoro
verificare indipendentemente dalle asserzioni e
aspettative di colui al quale viene data occupazione
( esclude la sussistenza del reato contravvenzionale
di cui si tratta
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Cassazione penale Sentenza del 2 Febbraio 2010 n.
4406: la
circostanza aggravante di cui all'art. 61, n. 11 bis
c.p. ha una natura esclusivamente soggettiva,
riguardante la condizione personale del reo, quale
persona illegalemente presente sul territorio
nazionale, senza che abbia rilevanza se vi sia un
nesso o meno tra il reato e lo stato di illegale
presenza dell'agente al tempo in cui si è commesso
il reato.
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Cassazione penale Sentenza 10 dicembre 2008 - 9
gennaio 2009 n. 394: L'ordine
di lasciare il territorio nazionale, entro il
termine di cinque giorni, emesso dalla Questura ai
sensi del comma 5-bis dell'art. 14 D.Lgs. n.
286/1998 a seguito di decreto di espulsione, deve
essere adeguatamente, benchè succintamente,
motivato. Diversamente non sussiste il reato
previsto e punito dal successivo comma 5-ter, per
essersi lo straniero trattenuto sul territorio dello
Stato in violazione di suddetto ordine.
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Cassazione penale - Sentenza 5 Agosto - 11 settembre
2008 n. 35112: l'art.
22, comma 10, T.U. Immigrazione (il datore di lavoro
che occupa alle proprie dipendenze lavoratori
stranieri privi di permesso di soggiorno), si
riferisce a qualsiasi attività di lavoro svolto alle
dipendenze, anche quello a termine, giornaliero e
pure occasionale, purchè vi sia concreta occupazione
lavorativa come rapporto subordinato.
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Cassazione penale - Sentenza del 25 luglio 2008 n.
31377:l'espulsione disposta nei
confronti del condannato è una misura di sicurezza e
non una misura alternativa alla detenzione per cui i
suoi presupposti sono l'attualità del giudizio di
pericolosità, già effettuato al momento della sua
applicazione con la sentenza di condanna.
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Cassazione penale - Sentenza del 31 gennaio
2008 n. 6398 :definisce il
favoreggiamento dell'immigrazione come “reato di
pericolo", a nulla rilevando né la durata di tale
ingresso, né la destinazione finale del
trasferimento".
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Cassazione
penale - Sentenza del 18 gennaio 2008 n. 2907: costituisce
giustificato motivo della mancata ottemperanza
dell’ordine di espulsione di un immigrato
extracomunitario, l’appartenenza ad uno stato
nazionale nel quale la condizione personale
dell’immigrato omosessuale è penalmente
sanzionata. Tale esimente, però, non può essere
ricavanta in via automatica, ma richiede un
accertamento in concreto, in particolare
valutando se la legislazione penale del paese
d’origine sanzioni penalmente proprio
l'omosessualità come pratica personale o
soltanto la manifestazione esteriore di
"impudicizia sessuale"
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Cassazione penale, Sezioni Unite, sentenza 27
settembre 2007 – 16 gennaio 2008 n 2451: anche
se la Romania è entrata a far parte dell’Unione
Europea con la conseguenza che i rumeni non sono
più stranieri, non è possibile estendere il
principio di retroattività della legge
favorevole anche in questo caso: le norme
modificatrici dello status dei cittadini rumeni
“non possono considerarsi integratrici della
norma penale, né possono operare
retroattivamente”.
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Cassazione penale - sentenza 18 maggio-14 giugno
2006 n. 20374:il Questore non
può emanare più di un decreto di espulsione nei
confronti degli immigrati clandestini, e ciò al fine
di evitare che gli immigrati, che non abbiano
ottemperato ad un precedente ordine di
allontanamento dal territorio italiano, siano
processati e condannati più volte per lo stesso
reato.
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Tribunale di Rovigo - Sezione distaccata di Adria
Ordinanza del 15 luglio 2011: reato
di ingresso e soggiorno irregolare nel territorio dello
Stato - palese contrasto con le finalità e gli scopi
della direttiva 2008/115/CE – rinvio alla Corte di
giustizia
REATI DI INGIURIE E
DISCRIMINAZIONI AGGRAVATE DA RAZZISMO E XENOFOBIA
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